Faccetta nera: differenze tra le versioni
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La canzone viene inserita in molte [[Periodici fascisti|riviste dell'epoca]] diventando popolarissima sin dai primi giorni dell'invasione<ref>{{Cita news|autore=Marco Ramperti|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,3/articleid,1139_01_1935_0279_0003_24915299/|titolo=Faccetta nera|pubblicazione=La Stampa|data=22 novembre 1935|p=3}}</ref>, specie tra le truppe in partenza per l'invasione dell'Etiopia. In ogni caso, questa versione avrebbe già subito dei ritocchi rispetto a quella originale, che conteneva il verso «vendicheremo noi sullo straniero / i morti d'[[Adua]] e liberamo a te», non gradita al regime fascista in quanto riportava all'attenzione la [[Battaglia di Adua|disfatta italiana di Adua]] del 1896. I versi vennero cambiati col più generico «vendicheremo noi [[Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale|Camicie Nere]] / l'eroi caduti e liberamo a te».
Pur essendo, insieme a ''[[Giovinezza (inno)|Giovinezza]]'', la canzone più nota del [[ventennio fascista]], è da sottolineare come al Regime questo brano non piacque: [[Benito Mussolini]] odiava ''Faccetta nera'' e tentò di farla bandire perché essa sembrava favorire il [[Meticcio|meticciato]]
Successivamente, il comico e attore romano [[Gustavo Cacini]] vinse una causa per plagio musicale nei confronti di [[Mario Ruccione]], poiché il ritornello «Faccetta nera, bell'abissina…» era persin troppo ispirato dalla sua «La vita è comica presa sul serio, perciò prendiamola come la va…»<ref>{{Cita web|url=https://www.blitzquotidiano.it/musica-showblitz/faccetta-nera-canzone-colonialista-mussolini-sinistra-694521/|titolo=Faccetta nera, canzone colonialista che a Mussolini appariva troppo di sinistra {{!}}|sito=Blitz quotidiano|data=26 dicembre 2010|lingua=it|accesso=12 giugno 2024}}</ref>. Avrà anche moltissime altre edizioni stampate e parecchi saranno gli editori e i compositori che se ne attribuiranno la paternità. Tra i tanti si ricordano [[Gustavo Cacini]], ai quali la [[Società Italiana degli Autori ed Editori|SIAE]] riconosce una percentuale sui diritti d'autore, e [[Giulio Razzi]], maestro dei programmi radiofonici [[Rai]] ancora nel [[1961]]<ref>Testimonianza di [[Ettore Bernabei]] riferita in [[Enrico Menduni]], ''Televisione all'americana: fare e disfare gli italiani'', in [[Annalisa Bini]], [[Chiara Daniele]], [[Silvio Pons]], ''Farsi italiani. La costruzione dell'idea di nazione nell'Italia repubblicana'', Milano, [[LaFeltrinelli|Feltrinelli]], 2011, p. 234</ref>. Altri autori scriveranno canzoni dal titolo di ''Faccetta bianca'' per bilanciare il successo di ''Faccetta nera'', ma senza riuscirvi; una di esse, musicata da [[Nicola Macedonio]] ed [[Eugenio Grio]], descriveva una ragazza che saluta sul molo il fidanzato legionario in partenza per l'Africa<ref name="internazionale" />.
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