Geoetica: differenze tra le versioni
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La '''geoetica'''<ref name=":0">{{Cita pubblicazione|nome=Giuseppe Di|cognome=Capua|nome2=Silvia|cognome2=Peppoloni|data=
* le relazioni umane nelle loro varie dimensioni, incluse quelle sociali, culturali, economiche, politiche ed ecologiche
* la diversità dei bisogni<ref>{{Cita web|lingua=en
* i limiti planetari, ossia i confini ecologici da rispettare per mantenere la stabilità degli ecosistemi, permettendo all'umanità di continuare a prosperare per le generazioni a venire<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Johan|cognome=Rockström|nome2=Will|cognome2=Steffen|nome3=Kevin|cognome3=Noone|data=2009-09|titolo=A safe operating space for humanity|rivista=Nature|volume=461|numero=7263|pp=472–475|lingua=en|accesso=
* i punti di non ritorno geoecologici, ovvero le soglie oltre le quali i cambiamenti ambientali diventano irreversibili<ref>{{Cita web|lingua=en|autore=United Nations University-Institute for Environment and Human Security (UNU-EHS)|url=https://interconnectedrisks.org/|titolo=Home - Interconnected Disaster Risks|sito=interconnectedrisks.org|accesso=
La geoetica affronta anche le implicazioni etiche, sociali e culturali legate alla produzione di conoscenza, alla ricerca scientifica, alla formazione, alla comunicazione e all’applicazione delle [[Scienze della Terra|geoscienze]], e si occupa del ruolo sociale e delle responsabilità degli geoscienziati.
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In definitiva, la geoetica mira a ridefinire il modo in cui l’umanità percepisce e gestisce il proprio rapporto con la Terra. Questo cambiamento di prospettiva ha implicazioni profonde, influenzando non solo le politiche ambientali, ma anche le strutture sociali e giuridiche che regolano le comunità umane. Attraverso la ricerca e il dibattito, la geoetica propone quindi nuove prospettive educative e politiche, per promuovere una riforma globale della società<ref name=":0" /> verso un modello più consapevole, sostenibile, orientato alla [[giustizia ambientale]] e [[Giustizia sociale|sociale]], e rispettoso di tutte le componenti del sistema Terra.
== Alcune figure e tappe alle origini del pensiero geoetico<ref name=":1">{{Cita libro|nome=Silvia|cognome=Peppoloni|nome2=Giuseppe|cognome2=Di Capua|titolo=Origins of Geoethical Thought|url=https://link.springer.com/chapter/10.1007/978-3-030-98044-3_2|accesso=
Considerato uno dei padri della geologia italiana moderna, Stoppani sottolinea come lo studio della storia naturale e fisica del proprio territorio sia fondamentale per la formazione dell’identità individuale e collettiva e come le scienze della Terra possano favorire un rapporto di conoscenza e rispetto tra l’uomo e la natura. Quest’ultima, nel suo pensiero, è descritta attraverso i concetti di sacralità, bellezza e armonia, una visione che, pur radicata nella sua sensibilità religiosa, non si basa su concezioni creazioniste. Secondo Stoppani, la natura non può essere irresponsabilmente distrutta, poiché costituisce il substrato stesso dell’identità umana. Questa concezione anticipa i moderni concetti di patrimonio geologico<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/rapporti/patrimonio-geologico-e-geodiversita|titolo=Patrimonio geologico e geodiversità|sito=ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale|accesso=
Il lavoro di questo geografo si può sintetizzare nella frase “''L’uomo è la natura che prende coscienza di sé''”, che sottolinea la profonda connessione tra essere umano e pianeta. Reclus vede la Terra come un sistema finito, dove anche l’uomo più libero è vincolato alle leggi fisiche, chimiche e biologiche. Anticipando il pensiero geoetico, Reclus propone una scienza geografica come guida etica, basata sulla conoscenza scientifica della natura per orientare un modello di sviluppo responsabile. Non nega l’antropocentrismo, ma lo rende consapevole e responsabile, promuovendo una gestione attenta dell’ambiente anziché regredire economicamente e tecnologicamente. Per Reclus, la libertà umana passa attraverso la consapevolezza del legame con la Terra e il rispetto dei suoi equilibri naturali. La sua visione prefigura un umanesimo ecologico, in cui l’individuo, pur centrale, riconosce la necessità di un rapporto armonioso con il pianeta.
Aldo Leopold è uno dei principali sostenitori di una visione ecocentrica, in contrasto con l'antropocentrismo di Stoppani e Reclus. La sua riflessione si concentra sulla biodiversità e sulla gestione della fauna selvatica, promuovendo un approccio scientifico multidisciplinare volto alla conservazione della natura e delle aree selvagge. Secondo Leopold, la tutela dell’ambiente nasce da una crescente sensibilità etica che si espande dall’ambito interpersonale a quello sociale e, infine, alla terra. Egli contrasta la visione utilitaristica della natura, sostenendo che essa debba essere rispettata per il suo valore intrinseco. Introduce il concetto di ''land ethic'',<ref>{{Cita web|url=https://www.aldoleopold.org/about/the-land-ethic|titolo=The Land Ethic {{!}} Finding Community with Earth {{!}} Aldo Leopold
Felice Ippolito attribuisce grande valore all'osservazione diretta dei fenomeni, ritenendola essenziale per una scienza autentica della natura, distinta dalle discipline astratte. Per lui, conoscere scientificamente la natura equivale a fare storia, poiché ogni fenomeno deve essere compreso nel contesto della sua evoluzione nel tempo. Ippolito rifiuta la distinzione tra cultura scientifica e umanistica, sostenendo l’esistenza di un’unica cultura caratterizzata da una dimensione di unità. Questo approccio si riflette nella geoetica, che considera la Terra un sistema complesso di interazioni globali, richiedendo una visione unitaria per affrontare le sfide ambientali. Per Ippolito, chi possiede conoscenze scientifiche ha la responsabilità etica di trasformarle in azione, contribuendo al bene comune e alla gestione sostenibile del pianeta.
'''Eldridge M. Moores'''<ref>{{Cita web|lingua=en|autore=Janice Fong|url=https://eps.ucdavis.edu/people/inmemoriam/moores|titolo=Eldridge M. Moores {{!}} UC Davis Earth and Planetary Sciences|sito=eps.ucdavis.edu|data=
A partire dagli anni '90, Eldridge M. Moores ed E-an Zen (che sono stati entrambi presidenti della [[Geological Society of America]]) hanno evidenziato il bisogno di collegare le geoscienze ai valori e alle necessità della società, sottolineando che, essendo finanziata con fondi pubblici, la ricerca geologica deve impegnarsi in un dialogo più ampio con il pubblico per orientare le scelte collettive. Zen<ref>{{Cita web|url=https://gsa-foundation.org/wp-content/uploads/2014/11/Zen-pres-address.pdf|titolo=The Citizen-Geologist: GSA Presidential Address, 1992}}</ref> insiste sulla necessità di integrare la scienza nel contesto sociale, considerando cosa sia giusto o sbagliato e promuovendo una maggiore consapevolezza del ruolo etico e sociale dei geoscienziati. Moores<ref>{{Cita web|url=https://rock.geosociety.org/net/gsatoday/archive/7/1/pdf/i1052-5173-7-1-7.pdf|titolo=Geology and Culture: A Call for Action|accesso=17 gennaio 2025}}</ref> denuncia la crisi di identità delle geoscienze, dovuta alla scarsa divulgazione scientifica, alla crescita di posizioni anti-scientifiche e alla frammentazione della comunità geologica. Egli propone diverse azioni chiave per rilanciare la disciplina, tra cui il riconoscimento della filosofia della ricerca geologica e il potenziamento dell'educazione geologica nelle scuole primarie. Insieme, i due studiosi pongono le basi per un’etica geologica che enfatizza l'impatto umano sugli ecosistemi e la necessità di una comunicazione scientifica più efficace per rafforzare il legame tra geoscienze e società.
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Nel 1991, durante un workshop UNESCO ad Amburgo, Kaisa Savolainen, allora direttrice della Divisione Educazione dell'UNESCO, utilizza per la prima volta il termine “geoetica”, accostandolo alla bioetica per indicare un insieme di questioni etiche emergenti legate allo sviluppo della scienza e della tecnologia. Pur non fornendo una definizione precisa, Savolainen usa ''geoetica'' come sinonimo di etica ambientale, sottolineandone la necessità e urgenza in quanto fattore capace di influenzare la qualità della vita e la sopravvivenza dell'umanità. Propone, inoltre, di integrare questi principi nei programmi educativi a tutti i livelli, evidenziando l’importanza di una dimensione umanistica e interculturale dell’educazione.<ref name=":1" />
== La geoetica oggi<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Giuseppe Di|cognome=Capua|nome2=Silvia|cognome2=Peppoloni|data=
Negli ultimi anni, la geoetica ha registrato un notevole progresso, coinvolgendo un numero crescente di studiosi di diverse discipline. Sono stati creati numerosi spazi fisici e virtuali per la condivisione di riflessioni, prospettive e materiali. Questa rete di relazioni ha rafforzato la coerenza concettuale del pensiero geoetico promuovendone ulteriori sviluppi. Tra le organizzazioni, istituzioni e iniziative dedicate allo studio e alla diffusione della geoetica occorre ricordare:
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L’associazione opera anche attraverso una vasta rete internazionale collaborando con università, istituti di ricerca e altre organizzazioni scientifiche, organizza e partecipa a conferenze, workshop e forum internazionali, pubblica articoli, report e linee guida sulla geoetica e promuove iniziative educative producendo anche materiali didattici destinati alle università e agli enti professionali.
'''La Commissione sulla Geoetica dell'Unione Internazionale delle Geoscienze'''<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.geoethics.org/iugs-cg|titolo=IUGS Commission on Geoethics (IUGS-CG)|sito=IAPG geoethics|accesso=
È un organo specializzato dell'[https://www.iugs.org/ Unione Internazionale delle Geoscienze] (IUGS) istituito nel 2023 dal Comitato Esecutivo dell'IUGS e ufficialmente ratificata dall'Assemblea Generale dell'Unione nel 2024, durante il 37° Congresso Geologico Internazionale.
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Un'attenzione particolare è dedicata al supporto della Presidenza e del Comitato Esecutivo dell'IUGS, nonché degli organismi affiliati, nella gestione di casi di comportamento non professionale, cattiva condotta, molestie, ritorsioni, razzismo, sessismo e conflitti di interesse. La Commissione, inoltre, si impegna attivamente per favorire la partecipazione delle donne e dei gruppi sottorappresentati nelle attività, eventi e iniziative promosse dall'IUGS, con l'obiettivo di ridurre il divario di genere e promuovere equità e diversità.
'''La Cattedra sulla Geoetica del Consiglio Internazionale per la Filosofia e le Scienze Umane'''<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.geoethics.org/cipsh-cg|titolo=CIPSH Chair on Geoethics (CIPSH-CG)|sito=IAPG geoethics|accesso=
La Cattedra sulla Geoetica del [https://cipsh.one/ Consiglio Internazionale per la Filosofia e le Scienze Umane] si propone di creare una rete di ricerca che favorisca il dialogo su un’etica globale radicata nella geoetica e arricchita da prospettive culturali diverse. La geoetica richiede un approccio interdisciplinare per esprimere appieno il suo potenziale, e la collaborazione tra studiosi di ambiti differenti è una sfida cruciale per affrontare i cambiamenti di origine antropica nei sistemi socio-ecologici e per definire percorsi di sviluppo umano responsabile.
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