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Fu anche rifugio per migliaia di convertiti al [[Chiesa cattolica|cattolicesimo]] giapponesi dopo l'inizio delle persecuzioni. Molti di essi fecero parte delle maestranze che eressero la [[Rovine della chiesa di San Paolo|chiesa di San Paolo]], di cui oggi rimane solo la facciata. L'11 giugno 1951 Macao fu elevata dallo status di [[Colonia (territorio)|colonia]] a quello di [[Impero portoghese#I territori|territorio d'oltremare]].
{{dx|[[File:1870Macao.jpg|thumb|left|Macao nel 1870]]}}
Il Portogallo cominciò di fatto a perdere la [[sovranità]] su Macao a partire dalla [[Grande rivoluzioneRivoluzione culturale]] cinese alla fine del 1966, quando una disputa sulla chiusura di una scuola portò a violente dimostrazioni contro l'autorità portoghese e l'amministrazione abdicò alla sua autorità sovrana. Il 29 gennaio 1967 il Portogallo riconobbe ufficialmente Macao come territorio cinese e, anche se la Cina declinò l'offerta per il suo ritorno ufficiale sotto la sua sovranità, Macao passò di fatto sotto influenza cinese: nessuna decisione importante avrebbe potuto essere presa senza accordi con la Cina. Ho Yin, capo della Camera di commercio cinese a Macao, divenne il rappresentante ufficioso di [[Pechino]].
 
Dopo la [[Rivoluzione dei garofani|caduta del regime]] [[António de Oliveira Salazar|salazarista]] in Portogallo, il 25 aprile 1974, la Cina rifiutò ancora la restituzione di Macao, e nel 1975 il piccolo contingente militare portoghese fu ritirato. Il 17 febbraio 1976 il nuovo statuto dichiarò Macao territorio speciale cinese in amministrazione portoghese.