Scipio Slataper: differenze tra le versioni

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Il cognome paterno suggerisce un'origine [[Slovenia|slovena]]: pare che gli avi paterni dell'autore fossero originari di [[Tolmino]], nella ''[[Goriziano|Goriška]]'', ed il capostipite del ramo triestino fu forse Giacomo Filippo, morto nel [[1836]]; tuttora in [[Slovenia]] ed in [[Croazia]] è diffuso il cognome Zlatoper<ref name=dbi/>. Tuttavia egli stesso, nella sua opera principale ''[[Il mio Carso]]'', accenna ad ascendenze [[Boemia|boeme]] nella sua famiglia{{Senza fonte}}. I Sandrinelli erano invece originari del [[Veneto]] e la madre era nipote di [[Scipione Sandrinelli]], che fu podestà di Trieste ed esponente del partito liberal-nazionale<ref name=dbi/>.
 
Ebbe cinque fratelli: Lucilla (morta in tenera età), Gastone, Vanda, Nerina e [[Guido Slataper|Guido]]<ref name=dbi/>.
 
Nel [[1899]] entrò al [[Liceo ginnasio statale Dante Alighieri|liceo "Dante"]], dove ebbe come insegnante di latino [[Guido Costantini]] e di tedesco [[Emilio Bidoli]]. A causa di una malattia nervosa, dovette lasciare la scuola nel [[1903]] e trascorse un periodo sul [[Carso]] per curarsi; conseguì il diploma nel [[1908]]<ref name=dbi/>.
 
Si trasferì a [[Firenze]] per studiare<ref>come altri intellettuali triestini, quali [[Giorgio Fano]], [[Biagio Marin]], [[Giani Stuparich]], [[Virgilio Giotti]] e [[Umberto Saba]], più o meno nello stesso periodo.</ref>; qui si laureò in Lettere, con una tesi su [[Henrik Ibsen|Ibsen]].
[[File:ElodyOblath-LeTreAmiche.jpg|thumb|Le tre amiche di Scipio Slataper: Luisa Carniel Slataper (Gigetta), destinata a diventare sua moglie, Elody Oblath e Anna Pulitzer (Gioietta), ritratti eseguiti da Gigetta Slataper, anno 1910 circa.]]
Agli anni 1909-1914 risale l'epistolario di Scipio Slataper ''Alle tre amiche'' (pubblicato postumo a cura di [[Giani Stuparich]]); nel gennaio del [[1909]] incontrò a Trieste la prima di esse, Anna Pulitzer, con cui ebbe una relazione intensa quanto tormentata, conclusasi tragicamente col suicidio di lei nel maggio dell'anno seguente. Sconvolto dall'avvenimento, si ritirò in solitudine in una piccola abitazione sull'altopiano di Occisla, dove iniziò a scrivere ''[[Il mio Carso]]'', che, pubblicato nel 1912, resterà il suo unico romanzo. Tornato a Trieste, nel settembre 1913 sposò Luisa Carniel, detta Gigetta, la seconda delle tre amiche (la terza era [[Elody Oblath]]), da cui ebbe un figlio cui fu dato il medesimo nome di [[Scipio Secondo Slataper|Scipio]] e che, arruolato tra gli alpini della [[Brigata alpina "Julia"|Divisione Julia]], rimase disperso in Russia durante la [[Seconda battaglia difensiva del Don|ritirata (1942-1943)]] e fu insignito di [[medaglia d'oro al valor militare]] <ref>{{cita web|url=http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=45658|titolo=Medaglia d'oro al valor militare|accesso=22 aprile 2015}}</ref>.
 
Pur essendo stato inizialmente molto critico nei confronti delle tesi [[irredentismo|irredentiste]], allo scoppio della [[prima guerra mondiale]] si arruolò volontario, come molti altri triestini, insieme colal fratello Guido nel [[Regio Esercito|Regio Esercito italiano]], raggiungendo il grado di [[sottotenente]] di [[Fanteria]] nel [[1º Reggimento Fanteria "San Giusto"|1º Reggimento "Granatieri di Sardegna"]]; morì al fronte combattendo sul [[Battaglia del Podgora|monte Podgora]] (toponimo sloveno della località ''Piedimonte del Calvario'', ora nel comune di [[Gorizia]])<ref>{{cita web|url=http://www.itinerarigrandeguerra.it/Tomba-Di-Scipio-Slataper-Monte-Calvario-Gorizia|titolo=Tomba di Scipio Slataper|sito=Itinerari della Grande Guerra|accesso=13 luglio 2014}}</ref>. Per il suo coraggio gli fu concessa la [[medaglia d'argento al valor militare]]<ref>{{cita web|url=http://www.ilterritorio.ccm.it/index_.php|titolo=Da Vivante a Timeus : ideologie e identità a confronto nel tramonto di un'epoca, Fabio Todero|editore=Il territorio, semestrale di storia, memoria, cultura, fotografia, ambiente, n. 10, novembre 1998|accesso=13 luglio 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141130011948/http://www.ilterritorio.ccm.it/index_.php|dataarchivio=30 novembre 2014|urlmorto=sì}}</ref> alla memoria.
 
==Sepoltura==