Malanca: differenze tra le versioni
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==Storia==
=== Dalla fondazione agli anni
Il fondatore Mario Malanca inizia la sua avventura imprenditoriale nel mondo della [[Meccanica applicata|meccanica]] producendo nella sua officina di [[Bologna]] parti meccaniche e mozzi per ruote di [[motocicletta|motociclette]]
In seguito la produzione assunse carattere industriale con la realizzazione di modelli diversificati venduti su scala nazionale e internazionale, il [[marchio]] bolognese sbarcò anche in [[Americhe|America]] e in [[Asia]]. Inizialmente utilizzava propulsori forniti dalla [[Franco Morini]], ma nel corso degli anni sessanta entrarono in produzione, in un nuovo reparto della fabbrica, [[motore|motori]] interamente prodotti e assemblati in proprio.
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Mario Malanca intuisce presto le potenzialità offerte dal mercato dei 125 cm³; nel 1973 presenta al [[salone di Parigi]] la sua [[Malanca E2C|prima bicilindrica]] di tale [[cilindrata]] il cui propulsore, con poche varianti, resterà lo stesso fino alla chiusura dell'azienda. Mentre il nuovo modello arriva nei concessionari, nel 1974 un incendio distrugge il capannone e gli impianti.
Nel 1976 presenta la turistica E2C ispirata al primo modello del 1974
Nel 1978 il figlio di Mario Malanca, Marco, prese le redini della fabbrica bolognese che diventò la ''Malanca Motori S.p.A.'' in seguito alla quotazione in [[Borsa valori|borsa]]. La produzione fu focalizzata su modelli sportivi 125 cm³ che ricalcavano le moto protagoniste delle corse su strada, montavano potenti bicilindrici in linea con [[raffreddamento ad acqua]] ed erano equipaggiati di un [[freno|impianto frenante]] a doppio [[freno a disco|disco]] anteriore<ref>[http://www.moto.it/news/malanca-125-i-modelli-che-hanno-fatto-storia.html Monografia su moto.it]</ref>.
È del 1979 il lancio della GTI125, mentre nel 1980 viene presentata la [[Malanca GTI 80|GTI 80]]
Nel frattempo l'azienda ha trasferito gli stabilimenti in un impianto completamente nuovo, di 6000 metri quadrati, situato a [[Pontecchio Marconi]]. Nel 1981, al [[EICMA|Salone di Milano]], Malanca presenta l'OB One (OB sta per Otello Buscherini, il pilota della Malanca morto nel [[Gran Premio motociclistico delle Nazioni 1976|1976 al Mugello]] nella gara delle 250 cm³ su una [[Yamaha Racing|Yamaha]]) di 125 cm³ che, modificato nel 1984, verrà sdoppiato nelle versioni turistica e sportiva. Quest'ultima (OB One Racing) sarà fra i modelli più veloci dell'epoca per la sua categoria.
È difficile stilare una scheda tecnica dei vari modelli poiché Malanca, fedele all'impronta artigianale che la connaturava, presentava prototipi e stampava cataloghi con differenze anche notevoli rispetto ai modelli presentati nei saloni sottoposti a continui aggiornamenti.
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Nel 1985 lancia il suo modello da [[enduro]], denominato Mark 125<ref>[http://www.bikez.com/motorcycles/malanca_125_mark_enduro_1985.php La Malanca Mark 125 su bikez.com]</ref>.
Gli anni
Nel 1986 l'azienda decide pertanto di chiudere. Il marchio è tuttora di proprietà di Marco Malanca. I capannoni dell'azienda sono stati affittati per altre attività.
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