Copi: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua|la lingua bantu parlata in Mozambico|Lingua chopi}}
{{Citazione|Proprio in questo appartamento che rimpiango sempre (l'ho lasciato a mio padre) ho vissuto la trasformazione di Pierre. Non in parigino, in femmina. E non per gradi, di botto.|Copi, ''Il ballo delle checche'', [[1977]]}}▼
{{Bio
|Nome = Raúl
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== Biografia ==
Di
Fin da molto giovane mostra un talento precoce per il disegno: all'età di 16 anni già collabora ad un giornale satirico (''Tia Vicente''). A causa delle idee politiche [[anarchismo|anarchiche]] dei genitori (il padre era direttore di un giornale e deputato anti-peronista), Copi fu costretto a cambiare spesso città e nazione, passando dall'[[Argentina]] all'[[Uruguay]] fino alla [[Francia]].
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Nel 1971 scrisse e diede alle stampe ''L'homosexuel ou la difficulté de s'exprimer'' (in [[lingua italiana|italiano]] ''L'omosessuale o la difficoltà di esprimersi''), con cui rese palese la sua sessualità. Dotato di un grande senso dell'umorismo, spesso autoironico, dedicò al tema gay negli [[anni 1970|anni settanta]] il romanzo satirico-[[camp (arte)|camp]] ''Il ballo delle checche'' e collaborò col periodico gay parigino ''[[Gai Pied]]''. I fumetti nati da tale collaborazione sono stati raccolti e tradotti in Italia col titolo ''Il fantastico mondo dei gay (e delle loro mamme)''.
▲{{Citazione|Proprio in questo appartamento che rimpiango sempre (l'ho lasciato a mio padre) ho vissuto la trasformazione di Pierre. Non in parigino, in femmina. E non per gradi, di botto.|Copi, ''Il ballo delle checche'', [[1977]]}}
Alla fine degli anni settanta, durante una sua visita a Roma, partecipò ad una delle trasmissioni di Arte Contemporanea più seguite in Italia, condotta da Cleto Polcina e realizzata da Luigi Del Mastro. Ospite di TeleRoma 56, la televisione privata di proprietà dell'Architetto Prof. Bruno Zevi, Copi intrattenne in diretta i telespettatori con i suoi racconti e i suoi disegni, per due puntate. Cfr. alla sezione "[[#Disegni Inediti|Disegni Inediti]]".
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