Epicondilite: differenze tra le versioni

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Nelle forme acute (dolore in atto) la terapia mira a eliminare l'infiammazione ed il dolore mediante l'interruzione momentanea della attività sportiva e lavorativa, associando l'uso di FANS (antinfiammatori non steroidei), con una eventuale immobilizzazione del gomito per 20 giorni, associando 2-3 infiltrazioni steroidee a livello tendineo. È possibile effettuare un trattamento dell'epicondilite mediante terapia infiltrativa sotto guida ecografica utilizzando semplicemente un ago e farmaci quali il cortisone o l'acido ialuronico.
 
Nelle forme ribelli alla terapia conservativa, è indicato, anche se non tutti i [[chirurgia|chirurghi]] lo adottano, l'intervento chirurgico rappresentato o da una bonifica della regione tendinea, o da una disinserzione dei tendini alla giunzione osteotendinea, o da una cruentazione dell'epicondilo. Negli ultimi tempi si è molto diffuso con successo il ricorso alla [[terapia con onde d'urto]] o [[terapia a vibrazione locale]] che molto spesso sono più efficaci delle terapie fisiche tradizionali e possono evitare il ricorso all'intervento chirurgico.
 
Altra recente ed efficace terapia prevede esercizi di recupero della funzionalità che prevedono contrazioni eccentriche (ripetizioni negative) dei gruppi muscolari dell'avambraccio coinvolti nell'infiammazione.