Belluno: differenze tra le versioni

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* [[Piazza Duomo (Belluno)|Piazza Duomo]]: può essere considerato il cuore politico della città per tutta la sua storia. Sulla piazza si trovano [[palazzo dei Rettori]], [[palazzo Rosso (Belluno)|palazzo Rosso]], [[palazzo dei Vescovi-Conti]] e la [[basilica cattedrale di San Martino]], mentre al centro c'è la [[fontana di San Gioatà]]. L'ultima sistemazione della piazza avvenne nel [[1873]], dopo il [[Terremoto dell'Alpago del 1873|terremoto]] che sconvolse la città il [[29 giugno]].
* Piazza deldelle Erbe, conosciuta anche come Piazza Mercato: chiamata anticamente ''piazza di Foro'', perché sorge su quello che si riteneva il luogo dell'antico foro [[roma antica|roma]]no della città, tesi smentita da scavi archeologici dei primi anni ‘90 del secolo scorso. È l'antico luogo cittadino adibito agli affari, che si svolgono ancora in maniera ridotta sotto i portici o nel centro della piazza, con il permanente mercato di frutta e verdura. Durante il [[XVI secolo]] fu il "quartier generale" dei ceti popolari cittadini contrapposti ai Nobili. La loro azione di conquista del potere pubblico fu concretizzata con la costruzione del [[palazzo di Monte di Pietà]], che divenne nei secoli il luogo di protesta cittadino. Altro palazzo storico della piazza è [[palazzo Costantini]].
* Piazza dei Martiri: è il cuore commerciale della città di Belluno e salotto dei bellunesi, di impostazione [[rinascimentale]]. Anche se si è chiamata Piazza Gregorio XVI, in onore del papa bellunese [[Gregorio XVI]], è familiarmente conosciuta con il nome di ''Piaža Kanpedèl'', perché durante la storia qui si è sempre esteso lo spazio pubblico ad uso civico della città. L'attuale nome fu dato il [[3 giugno]] [[1945]], in ricordo dei quattro partigiani impiccati ai lampioni dalle truppe [[nazista|naziste]] il [[17 marzo]] [[1945]], i cui nomi si leggono sulle targhe dei quattro lampioni in questione.
* Piazza Castello: come indica il nome, nel sue sedime sorgeva il castello costruito dal vescovo-conte Giovanni attorno all'anno mille, demolito nei primi decenni del XIX secolo. Nel 1936 si completa la costruzione del Palazzo delle Poste, opera di [[Alberto Alpago Novello]], che disegna anche l'adiacente "giardino da lettura" dove sono stati sistemati alcuni ruderi del castello. Lo spazio urbano si apre verso sud-ovest con un panoramico balcone sulla valle del Piave.