Massimo Caputo: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Nacque da Eugenio e da Eleonora Prevignano. Nel 1920 si laureò in [[giurisprudenza]] all'[[Università di Torino]] e subito intraprese la carriera giornalistica entrando nella [[redazione]] del [[quotidiano]] ''“[[La Stampa]]”'' diretto da [[Alfredo Frassati]] e,
data le sue buone conoscenze linguistiche, fu inviato a [[Vienna]] come corrispondente. L'anno seguente rimpatriò e venne trasferito alla redazione romana dove rimase sino agli ultimi mesi del 1924 quando si dimise per passare a ''"[[Il Secolo (quotidiano)|Il Secolo]]"''. di cui fu corrispondente a [[Berlino]] dal 1925 al 1927 e poi a Vienna dal 1927 al 1935 e di nuovo a Berlino dal 1937 al 1940 anno in cui rientrò definitivamente in Italia per lavorare alla sede di Torino della “[[Gazzetta del Popolo]]” dove rimase fino al [[Caduta del fascismo|25 luglio 1943]].<ref name=Trec_Cap/>
 
NOTA
Probabilmente il Caputo si dimise a causa dell’allontanamento del suo direttore Frassati da “La Stampa” , in seguito a undopo l'editoriale del Frassati stesso, in moltocui egli si dichiarava critico verso le leggi fasciste sulla censura (censura fascista) promulgate il 25 luglio 1924.<ref (Bona Pozzoli Treccani)name=Trec_Cap/>