Alberto Quadrelli: differenze tra le versioni

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==Biografia==
Nato nel 1103 a [[Rivolta d'Adda|Rivolta]] nella parrocchia di [[Gera d'Adda|Ghiaia d'Adda]], facente allora parte del contato e del [[Diocesi di Bergamo|vescovado di Bergamo]]<ref>{{cita|Ronchetti|II, p. 85, 101, 112-113}}.</ref>, che passò poi alla [[Diocesi di Cremona]]<ref>Lettera di G.B. Rossoni del 4 aprile 1786, Prevosto di [[Rivolta d'Adda]]).</ref> Ne divenne parroco e, nel 1143, prevosto di Rivolta d'Adda, conosciuta nel medioevo come Ripalta Sicca<ref>{{cita|Vignati|p. 10 ed in particolare capitolo 1, nota 2, che riporta il testo della conferma dei privilegi di prevosto in possesso della [[Chiesa di Santa Maria Assunta e San Sigismondo|basilica di San Sigismondo]], da parte di papa Lucio II}}.</ref>, dove rimarrà per 25 anni.
 
[[Papa Lucio II]], con bolla del 3 aprile 1144, gli ha confermato i suoi privilegi, per via della sua opera contro gli scismatici, tutti i privilegi e il possesso della basilica<ref group=N>{{citazione|Lucio vescovo, servo dei servi di Dio. Ai diletti figli Alberto preposto e ai suoi confratelli professanti vita regolare nella Chiesa di Maria Santa Genitrice di Dio e di San Sigismondo presso il castello di Rivolta, tanto presenti che futuri in perpetuo […] noi accondiscendiamo benignamente alle vostre suppliche e […] riconfermiamo che la Chiesa della Beata Gentrice di Dio, e di San Sigismondo, nella quale attendete al servizio divino, è sotto la tutela del Beato Pietro e sotto il dominio della Sede Apostolica.}}</ref>.
 
Una Bolla del 29 maggio 1168 di [[papa Alessandro III]] diretta al vescovo di [[Cremona]] Offredo degli Offredi descrive l'opera del prevosto della chiesa di Ripalta Sicca<ref>{{non chiaro|1=''Memorie critico-storiche intorno alla vita, morte, miracoli e culto di Sant'Alberto Quadrelli''|2=è il libro {{Cita libro|autore=M. A. Pagani|titolo=Memorie critico-storiche di Sant'Alberto Quadrelli|città=?}} inserito nella bibliografia?}}</ref>.
 
Dopo che Alberto Quadrelli ha mantenuto Rivolta fedele a papa Alessandro III, fu scelto, su mandato del papa, dal clero e dal popolo di [[Lodi]] come proprio vescovo, nonostante le sue reticenze ed a mezzo della proposta di [[San Galdino|Galdino]], [[Arcivescovo]] di Milano e [[Legato pontificio]] per la [[Gallia Cisalpina]]. Alberto Quadrelli divenne Vescovo il 28 marzo 1168, il giovedì santo. Nella cronaca di Ottone e Acerbo Morena si rinviene il seguente brano: {{citazione|Quindi nel giorno del Giovedì Santo, che coincideva in quell'anno col 28 marzo, indizione prima, dell'anno 1168 … elesse alla pubblica presenza sia dei chierici che dei laici nella chiesa stessa, signore e vescovo e pastore di Lodi […] il venerabile prete Alberto, in quel tempo prevosto della Chiesa di Ripalta Sacca, uomo onesto, sapiente e religioso, largamente corredato di buoni costumi, in tutto timorato e molto devoto di Dio<ref>{{cita|Vignati|capitolo 2 nota 1, con preciso riferimento alle ''Lezioni del Santo'', approvate dalla Santa Sede il 7 aprile 1853 e Vignati, pp. 17-21, descrive la vicenda della contrapposizione tra il papato nominato dal Barbarossa e Papa Alessandro III.}}</ref>}}
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Il 21 marzo 1171 guarì una donna oppressa dal maligno, nello stesso luogo in cui giacevano le spoglie mortali di San Giuliano che vennero traslate nel [[Duomo di Lodi|basilica cattedrale della Vergine Assunta]] e poste dietro l'altar maggiore della parte sotterranea.
 
L'ultimo atto in cui nella nota cronologica è nominato vescovo è del 10 novembre 1172<ref>{{Cita|Vignati|p. 38}}.</ref>. Si hanno anche altri atti notarili posti in essere all'epoca in cui sant'Alberto Quadrelli era ancora vescovo laudicense, ma che presero efficacia dopo la nomina del suo successore, Alberico dal Corno, fissando la morte del vescovo nel 1173<ref name=Treccani>{{Treccani|sant-alberto-quadrelli_(Enciclopedia-Italiana)/|ALBERTO Quadrelli, sant'|accesso=5 settembre 2024/>}}.</ref><ref>{{Cita|Vignati|p. 39, 47-48}}.</ref>. Tuttavia gli storici non sono concordi circa la data di morte di sant'Alberto Quadrelli: una versione registra che prese parte al III Concilio Lateranense (5, 7 e 19 marzo 1179), e morì il 4 luglio 1179 (appena tornato dal [[Concilio Lateranense III|concilio lateranense]]) in fama di santità per le sue virtù <ref>{{cita|Ughelli}}.</ref>, altri nel 1177 <ref>{{cita web|url=https://www.santiebeati.it/dettaglio/92714|titolo=Sant'Alberto Quadrelli da Rivolta|editore=santiebeati.it|accesso=6 settembre 2024}}</ref>, altri dandogli invece trent'anni di vita vescovile <ref>{{cita libro|autore=Filippo Ferrari|titolo=Catalogus sanctorum Italiæ|città=Milano|anno=1613}}</ref>
 
Si distinse non solo per la carità e l'aiuto ai poveri <ref>{{non chiaro|1=l{{'}}''Enchiridon rerum Laudentium''|2=che libro è?}}</ref>, ma anche nella formazione del clero dopo gli eventi scismatici, come la fondazione nel 1173 di una confraternita sacerdotale, il Consorzio del Clero,<ref>{{cita|Vignati|p. 45}}.</ref> abolito nel 1786<ref>{{cita libro|titolo=Dizionario storico geografico del lodigiano|autore=Giovanni Agnelli|editore=Tipografia editrice della Pace|anno=1886|citazione=[…] il Consorzio del Clero di Lodi vi possedette un tenue livello, il quale al tempo della soppressione (22 maggio 1786) era pagato dal nobile Flaminio Ghisalberti, successo alla signora Giulia Dordoni}}</ref>. Fece visite episcopali a Lodi Vecchia nel 1171 e nel 1175; continuò la costruzione della cattedrale della nuova Lodi <ref>{{non chiaro|1=Carl'Antonio Remitali, Matteo Manfredi|2=che libro è?}}</ref>.
Ricevuto con sommo gaudio fra le rovine della città, dice il Morena: {{citazione|quod numquam vidi nec etiam audivi aliquem electum in sua civitate maiori tanto gaudio nutmquam susceptum fuisse}} Contribuì grandemente alla sua riedificazione del 1177.
 
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Gli affreschi, realizzati dal pittore Guglielmo Beltrami, rappresentano le virtù del santo: nel presbiterio, in alto a sinistra, la carità verso i poveri, a destra, la fedeltà alla dottrina della Chiesa; sopra all'altare viene raffigurato il suo potere di intercessione tra Cristo e i fedeli. Sul soffitto della navata vi è la gloria raggiunta con la santità della vita.
 
* Nella [[Basilica (architettura cristiana)|basilica]] di [[Chiesa di Santa Maria Assunta e San Sigismondo|Santa Maria Assunta e San Sigismondo]], risalente all'[[XI secolo]] ospita dipinti raffiguranti il santo di Ernesto Rusca, restauratore il dipinto posto nel catino dell'abside raffigurante: ''Incoronazione di Maria con santi Alberto e Sigismondo''risalente al [[XX secolo]].<ref>{{Cita web|url=https://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/LMD80-00813/|titolo=Chiesa di SS. Maria e Sigismondo|autore= Robert Ribaudo, Roberto Cassanelli||sito=Regione Lombardia|data=2013|accesso=5 settemBRE 2024}}</ref>
<ref>{{Cita web|url=https://www.basilicadirivoltadadda.it/index.php?lang=ITA#storia|titolo=Basilica di S. Maria e S. Sigismondo (Rivolta d'Adda)|accesso=12 giugno 2024|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20230207202544/http://www.basilicadirivoltadadda.it/index.php?lang=ITA#storia|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.medioevo.org/artemedievale/pages/lombardia/Rivolta.html|titolo=San Sigismondo a Rivolta d'Adda|autore=Mauro Piergigli|sito=Associazione Culturale Italia Medievale|accesso=12 giugno 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170611144056/http://www.medioevo.org/artemedievale/pages/lombardia/Rivolta.html|urlmorto=no}}</ref>