Massimo Caputo: differenze tra le versioni

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|Attività3 =
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità=, per molti anni corrispondente a Berlino e Vienna a ridosso della seconda guerra mondiale nonché direttore e fondatore di giornali nell'immediato dopoguerra.
|PostNazionalità=
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== Biografia ==
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Nel 1953 si presentò alle [[Elezioni politiche in Italia del 1953|elezioni politiche]] nelle liste del [[Partito Liberale Italiano]] come candidato alla [[Camera dei deputati (Italia)|Camera dei deputati]] ma, per pochissimi voti, nel suo collegio fu sopravanzato per conto del suo partito dall’on. Giovanni Alpino.<ref name=Trec_Cap/> Nel giugno dello stesso anno il giornale fu acquistato per conto del suo partito dal senatore [[Democrazia Cristiana|democristiano]] [[Teresio Guglielmone]] e, il 30 del mese, alla direzione venne messo Francesco Malgeri<ref name=Per:Piem/> licenziando Massimo Caputo senza preavviso.<ref name=Trec_Cap/>
Quest'ultimo reagì tentando in proprio un' impresa giornalistica e fondò il periodico ''"Tutti"'' che, malgrado l'impegno personale profuso, non incontrò il favore del pubblico e dopo solo due anni di vita, nel 1955, cessò le pubblicazioni; amareggiato allora il Caputo si ritirò a [[Salò]] da dove collaborè occasionalmente al [[Corriere della Sera]] e dove morì l'1 marzo 1968.<ref name=Trec_Cap/>
== Bibliografia ==
 
 
=== Annotazioni ===
<references group=N/>