Tragelaphus scriptus: differenze tra le versioni

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<small>Albero filogenetico dei Tragelaphini (Willows-Munro ''et al.'', 2005)
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La tassonomia del tragelafo striato, e della tribù [[Tragelaphini]] in generale, è sempre stata oggetto di dibattito: occupando un areale tanto vasto, il tragelafo ha dato origine a un gran numero di varianti geografiche e nell'arco degli anni ne sono state descritte oltre 40 [[sottospecie]]. Per fare chiarezza, nel 2009 Moodley ''et al''. hanno analizzato il [[DNA mitocondriale]] di un gran numero di campioni museali, che sono stati riconodottiricondotti a 19 gruppi distinti, alcuni corrispondenti a sottospecie precedentemente descritte, altri appartenenti a razze finora non riconosciute che sono rimaste senza nome. I 19 gruppi sono stati poi ripartiti in due grandi raggruppamenti distinti, settentrionale (''scriptus'') e meridionale (''sylvaticus'').<ref name=Moodley2007>{{cita web | autore=Y. Moodley e M. W. Bruford | anno=2007 | url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1866246/ | titolo=Molecular biogeography: Towards an integrated framework for conserving pan-African biodiversity | sito=PLoS ONE | p=2:e454}}</ref>
 
Hassanin ''et al.'' (2018) hanno riscontrato una discordanza tra i risultati ottenuti analizzando il DNA mitocondriale e quello nucleare dei cladi ''scriptus'' e ''sylvaticus''. Le analisi del DNA nucleare, infatti, indicano che la linea evolutiva ''scriptus'' è una specie sorella della linea evolutiva ''sylvaticus'', mentre il DNA mitocondriale indica la presenza di aplotipi in comune con il nyala (''[[Tragelaphus angasii]]''). Le due specie presentano anche un diverso cariotipo (numero e disposizione dei cromosomi), in quanto quello di ''scriptus'' sembrerebbe derivare da quello del nyala. Gli studiosi sono giunti alla conclusione che ''T. scriptus'' (ma non ''T. sylvaticus'') si era ibridato con una «specie estinta strettamente imparentata con ''T. angasii''» in epoca preistorica, e che «la divisione in due specie di tragelafo è supportata dalle analisi dei marcatori nucleari e dal cariotipo».<ref>{{cita pubblicazione | autore=Alexandre Hassanin, Marlys L. Houck, Didier Tshikung, Blaise Kadjo, Heidi Davis e Anne Ropiquet | data=1º dicembre 2018 | titolo=Multi-locus phylogeny of the tribe Tragelaphini (Mammalia, Bovidae) and species delimitation in bushbuck: Evidence for chromosomal speciation mediated by interspecific hybridization | url=https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1055790318304354 | rivista=Molecular Phylogenetics and Evolution | volume=129 | pp=96-105 | doi=10.1016/j.ympev.2018.08.006 | pmid=30121341 | issn=1055-7903}}</ref>