Rik Van Looy: differenze tra le versioni

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[[File:Rik van Looy 1962.jpg|thumb|upright=0.8|Van Looy in [[maglia iridata]] al [[Tour de France 1962]]]]
Nel [[Giro d'Italia 1960|Giro del 1960]] colse tre successi di tappa e si distinse nella tappa del [[Passo di Gavia|Gavia]], passando per primo su quattro passi dolomitici. A Milano fu premiato come miglior scalatore e colse l'undicesimo posto nella classifica finale. Nel [[Giro d'Italia 1961|1961]], la Faema colse ben otto successi di tappa, tre dei quali con Van Looy. Nella tappa decisiva sulle [[Dolomiti]], a sorpresa Rik Van Looy fu protagonista di una fuga di 150 km partendo ai piedi del [[Monte Giovo|Passo di Monte Giovo]] e passando primo in cima (2094 m. s.l.m.). Continuò quindi solitario sullo [[Passo dello Stelvio|Stelvio]] (2758 [[Livello del mare|m.s.l.m.]]) con 7'35" di vantaggio. Arrivato a 12 km dalla cima, era virtualmente in testa alla classifica, con cinque minuti di vantaggio, ma subì uno strappo muscolare ed alla fine arrivò a [[Bormio]] con un ritardo di dieci minuti da Charly Gaul. Alla fine colse il settimo posto della classifica generale con 12'38" di ritardo dalla maglia rosa. Al [[Giro d'Italia 1962]] colse due successi di tappa prima di ritirarsi. Partecipò in stagione anche per la prima volta al [[Tour de France 1962|Tour de France]], ritirandosi per un grave incidente dopo un inizio brillante: una moto del seguito lo investì nel corso di una tappa, causandogli lesioni ai reni.
 
Tra le altre corse a tappe, vinse sei frazioni alla [[Vuelta a España]] 1958 e ottenne il terzo posto nella graduatoria finale della corsa nel 1959, dopo aver fatto sue tre tappe. Conseguì numerose vittorie anche in corse a tappe minori: Giro dei Paesi Bassi (1957, dopo la vittoria dell'anno prima), [[Volta a la Comunitat Valenciana]] (1959), [[Giro del Belgio]] (1961) e [[Giro di Sardegna]] (1959, 1962).