Dodona: differenze tra le versioni

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All'epoca in cui [[Omero]] compose l'[[Iliade]] ([[800 a.C.|800]]-[[750 a.C.]] ca.), non era presente nessun edificio nel sito, e i ''Selloi'', i sacerdoti del culto, dormivano sul terreno senza alcun riparo<ref>[[Callimaco]], ''Inno a Delo,'' 286.</ref><ref>[[Sofocle]], ''[[Trachinie]],'' 1167.</ref>. Precedentemente al [[IV secolo a.C.]] c'era invece un piccolo tempio in pietra dedicato a Zeus. Da quando [[Euripide]] nominò Dodona nella sua opera ''[[Melanippo (Euripide)|Melanippo]]'', ed Erodoto scrisse dell'oracolo<ref>Erodoto, ''[[Storie (Erodoto)|Storie]]'', libro II.</ref>, si installò anche un corpo di sacerdotesse<ref name="peppa">{{Cita pubblicazione|autore=Giuseppina Paola Viscardi|anno=2013|titolo=Sacerdotesse dalle denominazioni animali: lessico animale e ruolo del femminile nella divinazione (Dodona e Delfi: due studi di caso)|rivista=Journal Phasis|volume=16|numero=18|accesso=9 novembre 2017|url=http://phasis.tsu.ge/index.php/phasis/article/view/348/html}}</ref>.
 
Il culto, incentrato attorno alla [[Quercus|quercia]] sacra a Zeus, prevedeva l'interpretazione da parte dei ''Selloi'' del fruscío delle foglie dell'albero sacro a Zeus, in una prima fase, mentre con l'avvento del collegio femminile di sacerdotesse, l'oracolo veniva probabilmente divinato attraverso deliri mistici e transetrance ispirate dal dio, in modo simile a quanto avveniva nei santuari di Delfi o della Sibilla Eritrea d’Asia Minore<ref name="peppa" />. Gli uccelli, come le colombe selvatiche o l'[[aquila]] (uccello sacro a Zeus), avevano un ruolo centrale nell'oracolo, in qualità di intermediari fra il mondo dei vivi e la divinità.
 
Nonostante non riuscisse ad eclissare la fama e ricchezza dell'[[Oracolo di Delfi|oracolo di Apollo]] a [[Delfi (città antica)|Delfi]], Dodona acquistò allo stesso modo una certa importanza e celebrità fra i [[Antica Grecia|Greci]]. Nelle ''[[Le Argonautiche (Apollonio Rodio)|Argonautiche]]'' di [[Apollonio Rodio]], la narrazione dei viaggi di [[Giasone (mitologia)|Giasone]] e degli [[Argonauti]], la nave di questi ultimi aveva la capacità di profetizzare perché un'asse della sua carena era stata intagliata nel legno di una quercia proveniente da Dodona.