Andrea Pazienza: differenze tra le versioni
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Pazienza si dedicò anche all'insegnamento, dapprima presso la ''Libera Università di Alcatraz'' di [[Dario Fo]] a [[Gubbio]] (coordinata dal figlio [[Jacopo Fo|Jacopo]]), quindi nel 1983 partecipò a [[Bologna]] alla ''Scuola di Fumetto e Arti Grafiche [[Zio Feininger]]'', fondata da Brolli e Igort in collaborazione con l'Arci locale, e insegnò a fianco di [[Magnus (fumettista)|Magnus]], [[Lorenzo Mattotti]], [[Silvio Cadelo]] e altri. Qui tenne un corso fino al giugno del 1984 (tra gli allievi [[Francesca Ghermandi]], [[Alberto Rapisarda]], [[Enrico Fornaroli]] e [[Sauro Turroni]]), raccontando quell'esperienza di insegnante qualche anno più tardi nel [[romanzo a fumetti]] [[Pompeo (fumetto)|''Pompeo'']].
Senza limitarsi al fumetto, Pazienza firmò in questi anni manifesti cinematografici (tra i quali quello della ''[[La città delle donne|Città delle donne]]'' di [[Federico Fellini|Fellini]] nel 1980, e quello per ''[[Lontano da dove]]'', regia di [[Stefania Casini]] e [[Francesca Marciano]], nel 1983), videoclip (''[[Milano e Vincenzo]]'' di [[Alberto Fortis]] e ''[[Michelle]]'' dei [[The Beatles|Beatles]] per il programma ''[[Mister Fantasy]] di'' [[Rai 1]]), copertine di dischi (come ''[[Robinson, come salvarsi la vita|Robinson]]'' di [[Roberto Vecchioni]], ''S.o.S brothers'' di [[Enzo Avitabile]] e ''[[Passpartù]]'' della [[Premiata Forneria Marconi]]) e campagne pubblicitarie. Lavorò anche per il mondo del [[teatro]], realizzando [[scenografia|scenografie]] e ideando locandine, come nel caso dello spettacolo di [[teatro-danza]] ''Dai Colli'' (coreografia di [[Giorgio Rossi (coreografo)|Giorgio Rossi]]) della compagnia [[Sosta Palmizi]]. Si cimentò anche nella pittura, esponendo nuove opere sia nel 1982, in occasione della rassegna ''Registrazione di Frequenza'' presso la [[Galleria d'arte moderna di Bologna|Galleria Comunale d'Arte Moderna di Bologna]], sia nel 1983, presso la galleria milanese Nuages e alla mostra ''Nuvole a go-go'' presso il [[Palazzo delle Esposizioni (Roma)|Palazzo delle Esposizioni]] di [[Roma]] (con [[Altan]] e [[Pablo Echaurren]]). {{Senza fonte|Inoltre, decorò con pitture murali l'aula del Polo Didattico della Facoltà di Lettere di [[università di Genova|Genova]]}},<ref name=DBI>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/andrea-pazienza_(Dizionario-Biografico)/|titolo=PAZIENZA, Andrea|autore=Emmanuel Betta|sito=Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 81 (2014)|accesso=13 febbraio 2025|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20180112155940/https://www.treccani.it/enciclopedia/andrea-pazienza_(Dizionario-Biografico)/|dataarchivio=12 gennaio 2018|urlmorto=no}}</ref> e realizzò il gigantesco ''Zanardi equestre'' a [[Cesena]].<ref name=DBI/>
Se in questi anni conobbe una grande popolarità grazie al suo lavoro, contemporaneamente come tanti della sua generazione si avvicinò alle [[Droga|droghe]] pesanti e in particolare all’[[eroina]], alternando astinenza e dipendenza. Ben presto si guadagnò la fama di "tossico", {{Sf|sulla quale egli stesso ironizzava (ad esempio in un'intervista rilasciata a Red Ronnie nel 1984),}} e nel contempo cominciò a lavorare di meno e fu anche lasciato dalla sua fidanzata storica, Elisabetta Pellerano, che aveva iniziato una relazione con l'amico comune [[Marcello Jori]].<ref>https://paz-tastic.blogspot.it/2008/02/la-sofferenza-dellabbandono.html</ref>
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