Relatività galileiana: differenze tra le versioni
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In [[fisica]], la '''
[[Galileo Galilei|Galileo]] descrisse il principio nel 1632 nel suo [[Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo]] utilizzando l'esempio di una nave in viaggio a velocità costante, senza scosse, su un mare perfettamente calmo: in tale situazione, un osservatore che faccia esperimenti con oggetti in moto sotto [[Coperta (nave)|coperta]] senza poter vedere l'ambiente esterno non riesce a determinare se la nave sia in moto o ferma e ottiene gli stessi risultati in entrambe le situazioni. Nella seconda giornata del libro, il copernicano [[Filippo Salviati]] afferma testualmente: {{Citazione|Rinserratevi con qualche amico nella maggiore stanza che sia sotto coverta di alcun gran navilio, e quivi fate d'aver mosche, farfalle e simili animaletti volanti: siavi anco un gran vaso d'acqua, e dentrovi de' pescetti; sospendasi anco in alto qualche secchiello, che a goccia a goccia vada versando dell'acqua in un altro vaso di angusta bocca che sia posto a basso; e stando ferma la nave, osservate diligentemente come quelli animaletti volanti con pari velocità vanno verso tutte le parti della stanza. [..] Osservate che avrete diligentemente tutte queste cose, benché niun dubbio ci sia mentre il vascello sta fermo non debbano succedere così: fate muovere la nave con quanta si voglia velocità; ché (pur di moto uniforme e non fluttuante in qua e in là) voi non riconoscerete una minima mutazione in tutti li nominati effetti; né da alcuno di quelli potrete comprendere se la nave cammina, o pure sta ferma.|Salviati, ''Giornata seconda''.}}
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