Hitman 2: Silent Assassin: differenze tra le versioni

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Dopo la fine dell'[[Hitman: Codename 47|episodio precedente]], 47 trova rifugio nel santuario di Gontranno, in Sicilia<ref>{{RivistaVG|pg|77|8|3|2012|titolo=Il ritratto di un assassino}}</ref>: là, insieme a Padre Vittorio, conduce una vita tranquilla e serena, facendo il giardiniere. La situazione si complica quando il religioso viene rapito da alcuni mafiosi locali che, successivamente, lasciano un biglietto a 47: se vuole rivedere padre Vittorio vivo, dovrà pagare un riscatto di 500.000 dollari. Egli non ha alcuna intenzione di pagare, perciò si reca nel suo capanno e si mette in contatto con la sua vecchia agenzia in modo da ricevere supporto per la ricerca di Padre Vittorio. A rispondere alla sua chiamata sarà [[Personaggi di Hitman: Absolution#Diana Burnwood|Diana Burnwood]], che gli fornirà delle informazioni sui sequestratori di padre Vittorio. Tuttavia, Diana gli ricorda che l'agenzia non fornisce informazioni gratuitamente, quindi 47 in cambio accetta di tornare a lavorare per loro, dopo aver salvato il suo amico. A ordinare il rapimento è stato un boss della mafia locale chiamato Giuseppe Giuliani, che vive in una villa di campagna non lontano dal santuario. Secondo le informazioni dell'agenzia, padre Vittorio è tenuto prigioniero in una cella nei sotterranei della villa e l'unica chiave per accedervi la possiede il boss della mafia. Il compito di 47 è quello di uccidere Giuliani e impossessarsi della chiave. L'assassino riesce nel suo intento, ma quando entra nei sotterranei scopre che la cella è vuota. A quel punto Diana gli comunica che padre Vittorio, prima che 47 arrivasse, è stato portato via da alcuni uomini "dall'aria russa" che in realtà lavorano per il mafioso Sergej Zavarotko, il quale aveva scoperto il nascondiglio dell'agente ed era deciso ad attirarlo allo scoperto. Nonostante 47 non abbia potuto liberare padre Vittorio, deve rispettare l'accordo con l'agenzia e svolgere degli incarichi per loro.
 
47 viaggerà in svariate località del mondo: da [[San Pietroburgo]] alla [[Sicilia]], dalla [[MalesiaMalaysia]] all'[[Afghanistan]], dal [[Giappone]] all'[[India]]; in ciascuna eliminerà uomini che hanno collaborato con Zavarotko: due generali russi, un capo della ''yakuza'', un ''hacker'' malese ed il fratello gemello, alcuni ufficiali militari afghani, un santone indiano (la cui setta in realtà è una gang a tutti gli effetti). Zavarotko è il fratellastro di Arkadij "Boris" Jegorov (che 47 ha ucciso nel [[Hitman: Codename 47|gioco precedente]], ed ha scoperto di lui tra le carte del fratello; recatosi nel manicomio nel quale è stato creato l'assassino, ha visto dai nastri della sicurezza cosa è successo ed ha deciso di ingaggiare 47 per chiudere alcuni conti in sospeso, relativi alla compravendita di una testata atomica; per obbligarlo ha fatto rapire il prete dal mafioso Giuseppe Giuliani, e poi lo ha portato via.
 
A questo punto, 47 intuisce che qualcosa non va; durante l'assassinio del santone viene attaccato da un altro dei suoi cloni, 17, al servizio diretto di Zavarotko; quando la testata viene recuperata da autorità internazionali, l'ONU assume l'agenzia per sbarazzarsi di Zavarotko; nonostante prendersela con un vecchio cliente sia proibito dal regolamento dell'agenzia, Diana spiega a 47 che la possibilità di avere le Nazioni Unite come futuro cliente è un'opportunità troppo ghiotta per rispettare la regola alla lettera. Così 47 torna in Russia ma trova solo 17, che elimina; con la sua radio parla con Zavarotko e gli intima di rilasciare padre Vittorio; il russo preferisce sparire.