Giosuè Carducci: differenze tra le versioni
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[[Mario Saccenti]] riporta il nome Giosuè, con l'accento<ref>Mario Saccenti, in ''Carducci, Opere scelte'', Torino, UTET, 1996, vol. 2, p. 11.</ref>. La fotografia dell'atto di nascita, recante il nome ''Giosuè'' con l'accento, è consultabile in Fumagalli-Salveraglio<ref>Op. cit., p. 48.</ref>, dove gli autori inoltre scrivono<ref>Ivi, p. 45.</ref>: «Occorre appena rilevare che sia l'atto di nascita, sia in tutti i documenti posteriori il nome del Poeta appare sempre scritto Giosuè, con l'accento nell'ultima, e così lo si pronuncia sempre in Toscana e così chiamavano lui i suoi familiari e gli amici. È vero che negli ultimi anni prevalse la forma più classica Giòsue, che si avvicina al latino Josue. Ma egli, almeno fino al 1875-1880, firmò sempre Giosuè; poi cominciò insensibilmente, non per deliberato proposito di cambiare l'ortografia e la pronuncia del nome, ma per trascuratezza grafica, prima a legare con un sol tratto di penna il nome al cognome e quindi a far servire l'asta iniziale del C anche come accento finale della e e finalmente a omettere addirittura l'accento. Ma che ciò non fosse fatto di proposito, lo provano le stampe rivedute da lui. Nei frontespizi delle ''Opere'' zanichelliane, fino al vol. XI il nome è accentato; col vol. XII (1902) si disaccenta; vedasi pure nei ''Bozzetti Critici'' (Livorno, 1876), a pag. 217, e in ''Opere'', IV (1890), a pag. 113, dove egli, nelle ''Polemiche sataniche'' si nomina solennemente ''Giosuè''. In ogni modo, questo, sia vezzo, sia negligenza o pigrizia grafica, è degli anni più tardi: e deve ritenersi come una leggenda quella, creata forse dopo la biografia del Chiarini che lo disaccenta, ch'egli volesse scriversi e farsi chiamare ''Giòsue''».
=== Origini familiari ===
[[File:Valdicastello-Casa natale di Giosuè Carducci.jpg|thumb|La casa natale di Valdicastello di Pietrasanta]]
Al termine del confino tornò a Pisa, dove completò gli studi, e andò poi a vivere in [[Versilia]] a Valdicastello, una frazione di [[Pietrasanta]], sua terra natale. In questa località sposò la Celli il 30 aprile [[1834]].<ref group="Nota">M. Saponaro, p.24. Saponaro colloca a Pisa il matrimonio, ma sappiamo da Giuseppe Chiarini che durante una gita che Carducci, Chiarini e il prof. Carlo Bevilacqua (genero del poeta) fecero a Volterra nell'agosto 1882, trovarono nella chiesa parrocchiale un documento che attestava come le nozze fossero state celebrate a Valdicastello e non a Volterra, dove, fino a quel momento, Carducci pensava si fossero sposati i genitori. Cfr. {{Cita|Chiarini|p. 248}}; Per l'anno di nascita di Ildegonda Celli e la data del matrimonio cfr. ''Opere scelte di Giosue Carducci'' (a cura di Mario Saccenti), Torino, UTET, 1993, vol. II, p. 715.</ref>
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