Il disagio della civiltà: differenze tra le versioni
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'''''Il disagio della civiltà''''' è un libro di [[Sigmund Freud]]. Scritto nel [[1929]], fu pubblicato la prima volta in [[lingua tedesca|tedesco]] nel [[1930]] come ''Das Unbehagen in der Kultur'' ("L'infelicità nella civiltà") e, sempre lo stesso anno, in [[lingua inglese|inglese]] col titolo ''Civilization and Its Discontents'' ("Civiltà e le sue insoddisfazioni")<ref>Scelto dalla traduttrice Joan Riviere sulla proposta fatta dall'autore ("Il disagio dell'uomo nella civilità"): v. avvertenza editoriale di [https://sipsapsicodramma.org/wp-content/uploads/2019/10/Freud-Il-Disagio-Della-Civilta.pdf ''Il disagio della civiltà e altri saggi''], Bollati Boringhieri, Torino, 2012, p. 198.</ref>.
Esplorando quel che Freud individua come l'importante scontro tra l'ardente desiderio per l'individualità e le confliggenti aspettative della società, il libro è considerato uno dei suoi scritti più rilevanti e letti, descritto nel 1989 dallo storico Peter Gay come uno dei più influenti e studiati libri nel campo della moderna psicologia.
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== Note ==
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<references group="Nota: Freud prende come presupposto il fatto che tutti gli uomini provino effettivamente la pressione di vari istinti primordiali. Cosa accadrebbe in una società cosiddetta “depressa”, ossia dove gli individui desiderano solo di non desiderare?" />
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