Porta di Ištar: differenze tra le versioni

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I mattoni della porta di Ištar erano composti di argilla dalla struttura fine pressata in forme di legno. Ciascuno dei rilievi di animali è stato realizzato anche con mattoni formati pressando l'argilla in stampi riutilizzabili. I giunti di malta tra i mattoni sono stati accuratamente progettati per non aprirsi in corrispondenza degli occhi degli animali o in altri luoghi potenzialmente sacrilegi o esteticamente inaccettabili. I mattoni sono stati così essiccati al sole e poi cotti una volta prima della smaltatura.<ref name="King">{{cita pubblicazione|cognome=King|nome=Leo|data=2008|titolo=The Ishtar Gate|url=http://search.informit.com.au/documentSummary;dn=178162192193939;res=IELHSS|lingua=en|opera=Ceramics Technical|volume=26|pp=51–53|accesso=21 novembre 2017}}</ref>
 
Le velature di fondo sono tinte prevalentemente di un azzurro vivo, a imitazione del colore del pregiatissimo [[lapislazzuli|lapislazzulo]]; per le effigi degli animali, invece, sono stati impiegati smalti oro e marrone. Le bordature e le rosette sono smaltate in nero, bianco e oro. Si ritiene che la ricetta dello smalto contemplasse l'utilizzo di cenere vegetale, di conglomerati di arenaria e ciottoli per i silicati,. in una combinazione che venne poi ripetutamente fusa, raffreddata e poi polverizzata. I minerali responsabili della colorazione blu, come il [[cobalto]], sono stati aggiunti nelle formulazioni finali dello smalto.<ref name="King" />
 
L'adozione di tale cromia potrebbe essere un riferimento alla divinità sumerica [[Inanna]],<ref>{{cita libro|cognome=Kramer|nome=Samuel Noah|titolo=Sumerian Mythology: A Study of Spiritual and Literary Achievement in the Third Millennium B.C.: Revised Edition|editore=University of Pennsylvania Press|anno=1961|isbn=978-0-8122-1047-7|lingua=en|città=Philadelphia, Pennsylvania}}</ref><ref>{{cita libro|cognome=Wolkstein|nome=Diane|lingua=en|titolo=Inanna: Queen of Heaven and Earth: Her Stories and Hymns from Sumer|editore=Harper&Row Publishers|anno=1983|isbn=978-0-06-090854-6|città=New York City, New York}}</ref> che venne sincretizzata con la dea Ištar durante il regno di [[Sargon di Akkad]]. Nel mito della sua discesa agli inferi, Inanna è descritta mentre indossa sette indumenti di lapislazzuli, a simboleggiare il suo potere divino. Una volta catturata dalla regina degli inferi, Inanna viene descritta come composta da lapislazzuli, argento e legno;<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=George|nome=A. R.|titolo=Observations on a Passage of "Inanna's Descent"|rivista=Journal of Cuneiform Studies|volume=37|pp=112|via=JSTOR}}</ref> due di questi materiali, in maniera forse non casuale, sono componenti chiave nella costruzione della Porta di Ištar.