Cinismo: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica Etichette: Modifica visuale Modifica da mobile Modifica da web per mobile |
|||
Riga 46:
L'interesse della scuola fu prevalentemente [[Etica|etico]], e il concetto di "[[virtù]]" assunse un nuovo significato in una vita vissuta secondo [[Naturalismo (filosofia)|natura]]; l'ideale era l'[[autosufficienza]] (l'autosufficienza del [[saggio]], condotta fino all'assoluta indipendenza dal mondo esterno, secondo il termine greco ''autàrkeia'', ossia [[autarchia (filosofia)|autarchia]], capacità di detenere il totale controllo su se stesso).
La tesi fondamentale di questa corrente di pensiero è la ricerca della [[felicità]] come unico fine dell'uomo; una felicità che è una virtù, e al di fuori di essa sussiste un disprezzo per ogni cosa che richiama comodità e agi materiali effimeri. I cinici erano famosi per la loro eccentricità e disobbedienza alle regole sociali impostegli; {{senza fonte|si può quindi citare [[Diogene Laerzio]], il quale scrisse numerose [[Satira|satire]] e [[Diatriba|diatribe]] contro la dissolutezza sessuale e la corruzione dei costumi del suo tempo}}, ma oltre a lui anche [[Cratete di Tebe]], [[Ipparchia]], [[Menippo di Gadara]] e vari altri<ref>[http://www.e-torredebabel.com/Balmes-Historia-Filosofia/Cinicos-H-F-B.htm Historia de la Filosofía - Jaime Balmes], Torre de Babel Ediciones.</ref>. Alcuni aspetti della loro filosofia influenzarono lo [[stoicismo]], dove però l'attitudine cinica del moralismo e della critica nei confronti dei mali della società venne sostituita dalla ''virtus'' romana.
== Il cinismo filosofico ==
|