Guido Albertelli: differenze tra le versioni

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Biografia: corretto nome moglie
 
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Fu eletto più volte [[consigliere comunale]] e [[consigliere provinciale|provinciale]] di Parma. Nelle elezioni del [[1921]] fu sconfitto dal nuovo capo carismatico delle masse popolari parmigiane, [[Guido Picelli]]. Nel [[1925]] sfuggì a stento ad un attentato tesogli dai fascisti, durante il quale la sua casa e lo studio di Borgo Tommasini furono distrutti, e fu costretto a trasferirsi con la famiglia a Roma, a suo dire "''in esilio''", dove morì nel 1938.
 
Si sposò con AngelaAngiolina Gabrielli, laureata in lettere a [[Bologna]] con [[Giosuè Carducci]] e insegnante di italiano alle Scuole Magistrali di Parma. Ebbero tre figli, ai quali venne dato il nome di eroi garibaldini: [[Nullo Albertelli|Nullo]], [[Ippolito Nievo Albertelli|Ippolito Nievo]] e [[Pilo Albertelli|Pilo]]. Nullo (1900-1968) fu un valente ingegnere e collaborò con il padre a diversi progetti; Ippolito Nievo (1901-1938) fu un celebre violoncellista; Pilo (1907-1944), filosofo e attivista antifascista, fu ucciso dai nazisti nell'[[eccidio delle Fosse Ardeatine]].
 
A Parma gli è intitolata, assieme al figlio Pilo, strada Guido e Pilo Albertelli, una via che collega via Garibaldi a via Verdi. Progettò il ''ponte del Littorio'', sul fiume Parma tra [[Colorno]] e [[Mezzani|Mezzano Superiore]]. Inaugurato nel 1932, nel dopoguerra venne rinominato ''Ponte Albertelli''.