Ricoprì in vita il ruolo di [[Capocapo di Stato]] (1918-1922) e [[Maresciallo di Polonia|primo maresciallo]] della [[Seconda Repubblica di Polonia|Polonia]] (dal 1920), per poi assumere la carica di [[Ministero della difesa nazionale (Polonia)|ministro della guerra]], diventando leader ''[[de facto]]'' del Paese (1926-1935). Dopo il [[Prima guerra mondiale|primo conflitto globale]], esercitò un forte impatto nelle [[Politica della Polonia|politiche della Polonia]] e rappresentò una figura illustre nello scacchiere internazionale.<ref>{{cita libro|lingua=en|url=https://books.google.it/books?id=i5vkt-8Ui_sC&pg=PA14|autore=Eva Plach|anno=2006|titolo=The Clash of Moral Nations: Cultural Politics in Pilsudski's Poland, 1926–1935|città=Athens|editore=Ohio University Press|isbn=978-0-8214-1695-2}}</ref> È considerato tra i padri della Seconda Repubblica di Polonia istituita nel 1918, ovvero 123 anni dopo la terza e ultima [[Terza spartizione della Polonia|spartizione della Polonia]] ad opera dell'[[Impero austriaco|Austria]], della [[Regno di Prussia|Prussia]] e della [[Impero russo|Russia]] nel 1795.<ref name="dro159">{{cita|Drozdowski e Szwankowska (1995)|p. 159}}.</ref><ref>{{cita|Lerski (1996)|p. 441}}.</ref><ref>{{cita libro|lingua=en|url=https://books.google.it/books?id=1GchEAAAQBAJ&pg=PT19|p=19|titolo=Le ombre del passato: Italia e Polonia di fronte alla memoria|autore=Francesco Berti|autore2=Filippo Focardi|autore3=Joanna Sondel-Cedarmas|editore=Viella Libreria Editrice|anno=2018|isbn=978-88-33-13276-1}}</ref>
Considerandosi un difensore della cultura e delle tradizioni della [[Confederazione polacco-lituana]], Piłsudski credeva in una Polonia multietnica, identificando la fedeltà allo Stato come il principale fattore di coesione, indipendentemente dall'origine etnica dei cittadini.<ref>{{cita|Corsale (2016)|p. 92}}.</ref><ref>{{cita|Davies (2005)|p. 10}}.</ref> Il suo principale avversario politico, [[Roman Dmowski]], guida del [[Democrazia Nazionale (Polonia)|Partito nazionaldemocratico]], al contrario, chiedeva a gran voce lo sviluppo di una Polonia limitata ai confini storici antecedenti alla [[Regno di Polonia (1025-1138)|grande divisione del 1138]] e basata principalmente su una popolazione etnicamente polacca omogenea e sulla religione [[Chiesa cattolica|cattolica]] come fede nazionale.