La normalegge cheemessa nel 1894 obbligava a installare un minimo di sedici16 [[Lancia di salvataggio|lance]]susulle ogni navenavi eccedenteeccedenti le {{M|10000}}10.000 [[Tonnellata|tonnellate]]eraquando stata emanata nel 1894, in un periodo in cuiall'epoca la nave più grande del mondo (il ''[[Lucania (nave)|Lucania]]'') contavapesava {{M|13000}}13.000 tonnellate di stazza. Con il passare del tempo, tuttavia, la legge non era stata adeguata in proporzione all'aumento del tonnellaggio delle navi e nessuno si preoccupò di correggere la differenza. Il numero di lance a bordo del ''Titanic'' era quindi formalmente in regola, nonostante la nave avesse una stazza di ben {{M|46000}} tonnellate. Il mancato adeguamento della norma era noto nell'ambiente marittimo, infatti sul ''Titanic'' erano state installate da Alexander Carlisle - uno dei progettisti della White Star - le nuove gru di tipo "Welin", che potevano sostenere complessivamente 32 lance e ammainarne 64 per mezzo di bracci rotanti.<ref name="Ballard" /><ref>collezione ''Navi e velieri'', De Agostini</ref> Le lance aggiuntive non furono però mai installate e la White Star ne aggiunse solo quattro smontabili, più piccole, del tipo "Engelhardt". Le decisioni in tal senso sarebbero state attribuite al progettista William Pirrie e a Bruce Ismay, secondo i quali il ponte lance con sedici lance avrebbe avuto un aspetto migliore (in quanto troppe scialuppe «toglievano spazio e visuale sul ponte della camminata»).<ref name="autogenerato5" /> Alla fine Carlisle accettò la situazione dicendo: "A meno che il Board of Trade e i governi non costringano a installare un numero sufficiente di lance, nessun costruttore può permettersi tanto peso inutile".<ref>{{cita libro|autore=W.C. Wade|titolo=The Titanic: End of a Dream|url=https://archive.org/details/titanicendofdrea00wade|editore=Penguin Books|anno=1986|p=41|lingua=en}}</ref>
Una forte critica venne dal senatore William Alden Smith, ''prosecutor'' ([[pubblico ministero]]) nell'inchiesta del 1912, che scrisse:<ref>{{cita pubblicazione|url=http://www.infinite-energy.com/iemagazine/issue36/titanic.html|titolo=Cold Fusion, the Titanic Disaster Aftermath, and the Internet|autore=Jed Rothwell|data=marzo 2001|pubblicazione=Infinite Energy|numero=36}}</ref>