Enrico di Fiandra: differenze tra le versioni
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La corona imperiale, venne dapprima offerta al [[Doge di Venezia]], [[Enrico Dandolo]], che fu uno degli artefici del dirottamento della crociata su [[Costantinopoli]], ma egli la rifiutò. La scelta quindi rimaneva tra due contendenti: [[Bonifacio I del Monferrato|Bonifacio del Monferrato]], il candidato con più possibilità di avere l'appoggio dei Greci, e suo fratello, Baldovino, giovane, pio e virtuoso, uno dei pochi che aveva intrapreso la crociata senza secondi fini ed osservato con rigore il voto fatto alla partenza; era insomma il leader più popolare nell'esercito crociato e, soprattutto, aveva l'appoggio del doge Dandolo; la scelta ricadde infine su di lui e il 9 maggio [[1204]] fu eletto imperatore e incoronato il 16 maggio, in [[Basilica di Santa Sofia (Istanbul)|Santa Sofia]] con una cerimonia che seguì strettamente il cerimoniale Bizantino, dove Bonifacio sostenne la corona durante la cerimonia e prestò omaggio al rivale<ref>
{{cita|Nicol|
L'[[Impero Latino]] venne organizzato secondo principi feudali: l'Imperatore era il vertice della piramide e concedeva i territori conquistati ai feudatari a lui sottoposti. L'imperatore aveva poi un suo feudo, che consisteva nella città di Costantinopoli nelle regioni adiacenti sia sulla costa [[Anatolia|anatolica]] sia su quella europea e alcune isole tra cui [[Lemno]], [[Lesbo]], [[Chio (isola)|Chio]] e [[Tino (Grecia)|Tino]], su cui governava direttamente<ref name=Nic>{{cita|Nicol|p. 516}}.</ref>, mentre il resto del territorio dell'impero, che in massima parte doveva essere ancora conquistato, veniva diviso tra i [[Repubblica di Venezia|Veneziani]] e gli altri Crociati<ref>{{cita|Nicol|
Durante l'inverno 1204-1205 i Franchi proseguirono la conquista della Bitinia, alla quale Enrico prese parte<ref>{{cita|Nicol|p. 518}}.</ref>.
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