Louis-Ferdinand Céline: differenze tra le versioni
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{{Citazione|I [[Democrazia|Democratici]] non sono altro che i domini del Frastuono giudeo, del prodigioso tambureggiamento stratosferico e del gigantesco accompagnamento del nostro apparato di tortura e servitù.|da ''La scuola dei cadaveri''}}
L'antisemitismo, come detto, era certo molto diffuso e Céline si inserì in questo filone, diffuso anche nell'illuminismo ([[Voltaire]]) e nella sinistra (si vedano [[Proudhon]] e [[Bakunin]]<ref>Osservano taluni critici, che molti uomini di cultura espressero deprecabili opinioni razziste, a volte poi corrette, dimostrando la diffusione di tali idee nel mondo intellettuale di ogni estrazione politica: è il caso, ad esempio, di [[Voltaire]] (nella voce ''Giudei'' del ''[[Dizionario filosofico]]'') [[Howard Phillips Lovecraft]], [[Emil Cioran]] (in ''Trasfigurazione della Romania''), [[Mark Twain]] (nei confronti dei [[nativi americani]]) e persino degli [[anarchici]] [[Pierre-Joseph Proudhon]] e [[Michail Bakunin]] (questi ultimi due convinti antisemiti almeno quanto Céline). Stewart Edwards, curatore dei ''Selected Writings of Pierre-Joseph Proudhon'' (Scritti scelti di Pierre-Joseph Proudhon, Anchor 1969), afferma che: "I diari di Proudhon (Carnet, edizioni P. Haubtmann, Marcel Rivière, Parigi) rivelano che egli avesse sentimenti di odio quasi paranoico verso gli Ebrei, diffusi in Europa all'epoca. Nel 1847 considerò di pubblicare un articolo contro la razza ebraica, che affermava di odiare. L'articolo in questione avrebbe "richiesto l'espulsione degli Ebrei dalla Francia [...] l'Ebreo è il nemico della razza umana. Questa razza deve essere riportata in Asia, o sterminata. Heinrich Heine, Weil, e gli altri sono semplicemente spie segrete. Rothschild, Crémieux, Marx, Fould, uomini malvagi, invidiosi, aspri [...] che ci odiano." (''Carnets'', volume secondo, p. 337) e "Questo mondo ebraico, consistente in un'unica setta sfruttatrice, una razza di persone succhia sangue, un genere di parassita collettivo distruttore organico, che va non solo oltre le frontiere degli Stati, ma [anche] dell'opinione politica, questo mondo è ora, perlomeno in buona parte, al servizio di Marx da una parte, e dei Rotschild dall'altra...ciò potrebbe sembrare strano. Cosa può esservi in comune tra il socialismo e una banca centrale? Il punto è che il socialismo autoritario, il comunismo marxista, richiede una forte centralizzazione dello stato. E dove c'è la centralizzazione dello Stato deve esserci necessariamente una banca centrale, e dove tale banca esiste, potrà essere trovata la parassitaria nazione ebraica, nell'atto di speculare sul Lavoro del popolo" ([[Michail Bakunin]]). Sui pregiudizi antigiudaici dello stesso Marx e di altri autori ebrei, vedi: {{Cita libro|titolo=Il razzismo in Europa. Dalle origini all'Olocausto|autore=George L. Mosse|wkautore=George Mosse|traduttore=Livia De Felice|serie=Biblioteca Universale|numero=139|città=Bari-Roma|editore=Laterza|anno=1992; 2003|
[[Pasquale Panella]], poeta italiano, che spesso recita Céline in teatro, cercò, su questo tema, di ridimensionarne la portata.<ref>{{Citazione|Io ci andrei molto cauto con questa storia di Céline antisemita. Céline in realtà ha avuto una sbandata commovente perché detestava (...) il popolo come espressione [[Borghesia|borghese]] e convenzionale, il popolo che si sente protagonista delle rivoluzioni e della storia e non lo è... Le invettive di Céline sono rivolte, non a caso, verso due popoli in particolare: quello ebreo e quello comunista. Verso quello ebreo perché è il [[popolo eletto]], il popolo più popolo di tutti, il popolo più testardamente tale, più duramente rinchiuso nella propria identità consortile e quindi, nella visione di Céline, più parodico di tutti. E verso quello comunista perché la [[Rivoluzione d'ottobre]] aveva suscitato in lui una grande attrattiva anche come rivoluzione estetica, nella pittura, nella danza, nel cinema; un'aspettativa che resterà duramente delusa. (...) Oggi potrebbe prendersela benissimo col popolo di [[internet]] o col [[Globalizzazione|popolo globale]].|Pasquale Panella, gennaio 2001, citato in: [http://www.traccefresche.info/estratti/estrattint.html Intervista a Pasquale Panella]}}</ref>
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