V1 (Fieseler Fi 103): differenze tra le versioni
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Lo sviluppo finale del progetto venne presentato all'Ufficio Tecnico dell'RLM il 5 giugno successivo ottenendone l'approvazione, la designazione ufficiale Fi 103 e assegnando alla Fieseler il compito di fornirne il [[prototipo]] per le valutazioni. Il 19 giugno il ''[[Generalfeldmarschall]]'' [[Erhard Milch]] diede al Fi 103 la massima priorità per avviarlo al più presto alla produzione in serie e il programma di sviluppo venne trasferito presso il centro di sperimentazione della Luftwaffe a [[Karlshagen]].
Il 30 agosto la Fieseler completò la prima cellula e il primo volo planato venne effettuato dal prototipo Fi 103 V7 il 10 dicembre quando venne sganciato da un [[Focke-Wulf Fw 200]] appositamente attrezzato.<ref>{{cita|Reuter 2000|pp.
== Tecnica ==
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=== Motori ===
{{vedi anche|Argus As 014}}
La bomba volante utilizzava un motore a [[pulsoreattore]] [[Argus As 014]]. Questo tipo di motore aeronautico non poteva essere impiegato validamente per aerei da guerra pilotati, in quanto difficile da avviare, inefficiente al di sopra dei 3.000 metri, di scarsa durata e praticamente non in grado di cambiare velocità. Tutte queste caratteristiche sono invece largamente compatibili con una bomba volante, che può invece trarre vantaggio dalla grande semplicità costruttiva di questo tipo di motori, unita a prestazioni di velocità di assoluto rilievo per l'epoca. Le caratteristiche grandi vibrazioni prodotte dai pulsoreattori, portarono alla installazione esterna e posteriore dell'Argus.<ref name="Ford">{{Cita libro|cognome=Ford |nome=Roger |titolo=Germany's secret weapons in world war II |anno=2000 |editore=MBI Publishing Company, |città=Osceola,WI USA |lingua=en |
A differenza di altri pulsoreattori dell'epoca, che utilizzavano una valvola di chiusura della presa d'aria strutturata come i petali di un fiore, l'Argus impiegato per le V1 utilizzava una griglia metallica creata con dei distanziatori. Lungo le aperture della griglia venivano montate delle piccole lamelle rettangolari, rivettate da un lato e libere di vibrare dall'altro, in modo da chiudere o aprire i varchi per l'aria in entrata, a seconda che prevalesse la pressione dall'interno, dovuta alla [[deflagrazione]] in camera di scoppio, o la pressione aerodinamica prodotta dall'aria. Nella V1 il ciclo si ripeteva 47 volte al secondo. Questo sistema a lamelle metalliche era semplice da costruire e non necessitava di mano d'opera specializzata o macchinari sofisticati, caratteristiche apprezzabili in tempo di guerra.<ref name="aardvark">{{Cita web |url= http://www.aardvark.co.nz/pjet/argusv1.shtml |titolo=Argus V1 Pulsejet |sito=aardvark.co.nz |accesso=19 dicembre 2010}}</ref>
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Un esemplare si trova nel Peenemünde Historical Technical Museum<ref>http://www.peenemuende.de/</ref>.
Un esemplare si trova all'[[Imperial War Museum]] di [[Londra]]
Sempre a Londra un altro esemplare si trova allo Science Museum
Un esemplare si trova al museo di [[Auckland]], in [[Nuova Zelanda]].
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