Roberto Lordi: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m sistemate doppie quadre
FrescoBot (discussione | contributi)
m Bot: numeri di pagina nei template citazione e modifiche minori
 
Riga 53:
 
=== La missione dell'Aeronautica italiana in Cina ===
Nel settembre del 1933, a seguito di importanti accordi politici intrapresi direttamente da [[Galeazzo Ciano]] (genero di [[Benito Mussolini|Mussolini]], [[ministro plenipotenziario]] a [[Shanghai]] fino al 1933 e all’epoca ministro della stampa e propaganda), venne inviato in [[Cina]] a capo di una missione militare incaricata di assistere la formazione della [[RoCAF]]. Lordi, grazie alla sua lealtà e alla sua grande competenza aeronautica, conquistò la fiducia totale del generalissimo [[Chiang Kai-shek]], divenendo suo consigliere personale.<ref name="tandfonline.com">{{Cita pubblicazione|nome=Orazio|cognome=Coco|data=16 novembre 2021|titolo=The Italian Military Aviation in Nationalist China: General Roberto Lordi and the Italian Mission in Nanchang (1933–1937)|rivista=The International History Review|pp=1–241-24|lingua=en|accesso=20 novembre 2021|doi=10.1080/07075332.2021.1984277|url=https://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/07075332.2021.1984277}}</ref> Nominato Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica cinese il 18 maggio del 1934, con l’incarico di riorganizzare tutto l’apparato aeronautico e gestirne il bilancio, scalzò la concorrenza americana e tedesca, riuscendo ad ottenere dal ministro delle finanze cinese H. Kung l’accordo per realizzare a [[Nanchang]] una fabbrica italiana di aeroplani. Promosso [[generale di brigata]] aerea nel marzo del 1935, riuscì ad ottenere importanti commesse di forniture di aeroplani e armamenti per l’industria italiana, che vennero però gestite dal regime e dalle case costruttrici in maniera superficiale. Entrato in forte contrasto col nuovo ambasciatore italiano in Cina e con l’addetto aeronautico, inviato per controllarne le azioni, si oppose alla vendita di materiale italiano al governo di [[Canton]]. Il 20 aprile 1935 inviò al Capo del Governo un telegramma in cui denunciava avidità ed incapacità da parte di alcuni funzionari di governo e rappresentanti commerciali delle case costruttrici. La cruda e dura relazione inviata, l’invidia per i brillanti successi ottenuti dalla missione italiana aeronautica in Cina al suo comando e una sua visione ormai profondamente mutata del fascismo gli attirarono l’avversione delle alte sfere militari e politiche. Richiamato in patria alla fine dell’agosto 1935, con la scusa di relazionare sull’andamento della missione, Roberto Lordi venne dapprima posto agli arresti e poi rinchiuso in una clinica. Accusato di false e pretestuose irregolarità amministrative, venne posto a riposo d’autorità per limiti d’età a soli 42 anni. Inutili ma estremamente coraggiosi i suoi ricorsi al Consiglio di Stato nel 1937 e 1938 contro il Ministero dell’Aeronautica per abuso di potere. Entrambi furono respinti nel 1939. Sorvegliato costantemente dall’[[OVRA]] (Opera Vigilanza Repressione Antifascismo) sino al 1942, fu posto al confino presso la propria abitazione in [[Genzano di Roma]], con il divieto assoluto di espatrio e di intrattenere rapporti con il governo cinese. Inutili furono le numerose e insistenti richieste ufficiali da parte di Chiang Kai-shek a Mussolini per riavere Roberto Lordi al suo fianco.<ref name="tandfonline.com"/> Divenuto un problema politico anche a causa del progressivo avvicinamento del regime fascista al Giappone, Lordi non rientrerà mai più in Cina. Fu sostituito a capo della Missione Aeronautica in Cina da [[Silvio Scaroni]], che dovette superare l'ostilità di [[Chiang Kai-shek]], offeso per il richiamo unilaterale del suo fidato consigliere Lordi.
Il Ministero dell’Aeronautica mise quindi Lordi in disponibilità con R.D. del 4 giugno del 1936 ed a riposo d’autorità con R.D. dell’8 giugno del 1936, ai sensi dell’Art. 3 comma 1° del Regio Decreto Legge 27 luglio del 1934 n. 1340. Lordi venne quindi iscritto nel ruolo degli Ufficiali della Riserva: fu così estromesso dall’Arma e privato del trattamento economico.