Terza guerra servile: differenze tra le versioni

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[[File:Borghese gladiator 1 mosaic dn r2 c2.jpg|thumb|left|Il ''Mosaico del gladiatore'', alla [[Galleria Borghese]]]]
 
Nella [[Repubblica romana]] del [[I secolo a.C.]], i giochi [[gladiatore|gladiatorii]] erano una delle forme di intrattenimento più popolari. Allo scopo di garantire un numero sufficiente di combattenti per queste competizioni, furono costruite in tutta [[Italia romana|Italia]] diverse scuole per gladiatori, dette ''ludi''.<ref>{{cita|Smith 1890|p. 574}}.</ref> In queste scuole, i prigionieri di guerra e i criminali condannati (considerati degli schiavi) ricevevano un addestramento al termine del quale erano pronti al combattimento nell'[[Arena (architettura)|arena]].<ref>{{cita|Mommsen 2004|pp. 3233–32383233-3238}}.</ref>
 
Nel [[73 a.C.]], un gruppo di circa duecento gladiatori del ''ludus'' di [[Capua antica|Capua]], appartenente a Gneo Cornelio [[Lentulo Batiato]], progettò una fuga; quando il loro piano fu scoperto, settanta di loro si impossessarono di attrezzi da cucina, e con questi si aprirono le porte della scuola, appropriandosi in seguito di diversi carri contenenti armi e armature per gladiatori.<ref>Plutarco, ''Crasso'', [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Plutarch/Lives/Crassus*.html#8 8:1–2], che riporta 78 fuggitivi; Appiano, i.116, che conferma la cifra in "circa settanta"; Tito Livio, ''Periochae'', [http://www.livius.org/li-ln/livy/periochae/periochae091.html#95 95:2] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110629062758/http://www.livius.org/li-ln/livy/periochae/periochae091.html#95 |date=29 giugno 2011 }}, che riporta 74 fuggitivi; Floro, ''Epitome'', [[Wikisource:Epitome of Roman History/Book 2#8|2.8]], dove la stima è i "trenta o forse più uomini".</ref>