Struthio camelus syriacus: differenze tra le versioni

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[[File:Syrian Ostrich and Leopard.jpg|thumb|left|Uno struzzo attaccato da un [[Panthera pardus|leopardo]]; [[mosaico]] [[Civiltà romana|romano]] conservato presso il [[Museo nazionale di Damasco]], in Siria.]]
 
Le sottospecie dello [[Struthio camelus|struzzo]] sono distinguibili solo negli esemplari maschili. Principalmente in base alla colorazione del collo, si possono dividere in due gruppi di parentela, quelli con collo blu e quelli con collo rosso. Come lo struzzo nordafricano ''Struthio camelus camelus'', anche lo struzzo d'Arabia aveva il collo rosso e uno scudo frontale, non [[cheratina|cheratinizzato]]. La stretta parentela delle due sottospecie è stata confermata dall'analisi di sequenze di [[DNA mitocondriale]] (da materiale museale).<ref>{{cita pubblicazione |lingua=en |titolo=Phylogeographic analysis of nuclear and mtDNA supports subspecies designations in the ostrich (Struthio camelus) |nome1=Joshua M. |cognome1=Miller |etal=si |rivista=Conservation Genetics |volume=12 |pp=423–431423-431 |anno=2011 |doi=10.1007/s10592-010-0149-x}}</ref> Gli struzzi d'Arabia e quelli del [[Nordafrica]] formavano un gruppo comune che non era differenziato l'uno dall'altro. Entrambe le sottospecie erano probabilmente in contatto tra loro nell'area della [[penisola del Sinai]].
 
Morfologicamente, lo struzzo d'Arabia si distingueva dallo struzzo comune per poche caratteristiche: le dimensioni del corpo più piccole, il [[becco]] più stretto e [[zampa|zampe]] e [[Coda (anatomia)|coda]] notevolmente più corte.<ref name=Rothschild/> I maschi raggiungevano al più i {{M|2,10|u=m}} in altezza e le femmine gli {{M|1,75|u=m}}.<ref name=Hume>{{cita|J. P. Hume||Hume}}, 2017.</ref> Anche le uova erano di minori dimensioni e dal guscio più lucido.<ref name=Rothschild/> Come lo struzzo comune, inoltre, presentava [[dimorfismo sessuale]] anche nel piumaggio: bianco-nero il piumaggio del maschio, marrone quella della femmina.<ref name=Rothschild/> È stato anche scritto che il piumaggio dello struzzo d'Arabia fosse più bello di quello africano e che ciò costituisse una motivazione per cacciare l'uccello.<ref name=Taylor>{{cita libro |p=160 |nome=Brian J. |cognome=Taylor |capitolo=An Artist recovered from Anonymity: Antoine van der Steen - 'Un peintre du Bosphore', a Discoverer of the Midas Monument and Lieutenant-fireworker in the Bombay Artillery |titolo=Lost and Now Found: Explorers, Diplomats and Artists in Egypt and the Near East |curatore1=Neil Cooke |curatore2=Vanessa Daubney |editore=Archaeopress Publishing Ltd |anno=2017 |isbn=9781784916282 |citazione = Struthio c. syriacus had superior feathers compared with the larger African species}}</ref>
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[[File:Mosaic of Byzantine Church of Petra 02.jpg|thumb|Uno struzzo raffigurato in un mosaico pavimentale nella [[Monumenti di Petra|Chiesa bizantina]] di [[Petra (Giordania)|Petra]], in [[Giordania]].]]
 
Lo struzzo comune, di cui lo struzzo d'Arabia era una sottospecie, è presente nelle [[savana|savane]] africane e nel [[Sahel]].<ref>{{treccani|struzzo|Struzzo|accesso=6 giugno 2023}}</ref><ref name=Davies>{{Cita libro |lingua=en |cognome=Davies |nome=S.J.J.F. |curatore=Michael Hutchins |titolo=Grzimek's Animal Life Encyclopedia |capitolo= Birds I Tinamous and Ratites to Hoatzins |edizione=2 |anno=2003 |editore=Gale Group |volume=8 |città=Farmington Hills, MI |isbn=978-0-7876-5784-0 |pp=99–10199-101}}</ref><ref name="Donegan 2002">{{cita web |lingua=en |url=http://animaldiversity.ummz.umich.edu/site/accounts/information/Struthio_camelus.html |titolo=Struthio camelus |cognome=Donegan |nome=Keenan |anno=2002 |opera=Animal Diversity Web |editore=University of Michigan Museum of Zoology}}</ref> Le prime sono delle pianure dal [[clima subtropicale]] e [[clima tropicale|tropicale]], caratterizzate dall'alternanza di una stagione secca e di una stagione umida; la [[vegetazione]] è in prevalenza erbosa, con [[arbusto|arbusti]] e [[albero|alberi]] abbastanza distanziati da non dar luogo a una volta chiusa.<ref>{{treccani|savana|Savana|accesso=6 giugno 2023}}</ref> Il Sahel invece è una regione di transizione dalla savana al deserto, piuttosto arida. Storicamente, ne era attestata la presenza anche lungo la costa mediterranea dell'Africa.<ref>{{cita libro |lingua=en |titolo=Ostrich |nome=Edgar |cognome=Williams |editore=Reaktion Books |anno=2013 |isbn=9781780230665 |pp=21-22}}</ref>
 
Lo struzzo d'Arabia era presente invece in [[Medio Oriente]], dalla [[penisola arabica]] alla [[Turchia]] e all'[[Iran]].<ref>{{cita pubblicazione |lingua=en |rivista=Earth-Science Reviews |volume=208 |data=settembre 2020 |titolo=The late Cenozoic history of the ostriches (Aves: Struthionidae), as revealed by fossil eggshell and bone remains |nome1=Konstantin E. |cognome1=Mikhailov |nome2=Nikita |cognome2=Zelenkov |doi=10.1016/j.earscirev.2020.103270}}</ref> Si ritiene che in [[Preistoria|epoca preistorica]], l'areale fosse continuo, ma, con l'inaridimento che condusse alla formazione del [[deserto arabico]], lo struzzo scomparve da vaste zone. In [[epoca storica]] era attestato in un areale relitto composto da due regioni disgiunte: l'[[Arabia meridionale]] e il [[Levante (regione storica)|Levante]], col limitrofo [[deserto siriano]].<ref>{{cita pubblicazione |lingua=de |nome1=Paul Alan |cognome1=Yule |titolo=Die Gräberfelder in Samad al-Shān (Sultanat Oman) Materialien zu einer Kulturgeschichte |editore=Deutsches Archäologisches Institut, Orient-Abteilung |rivista=Orient-Archäologie |volume=4 |città=Rahden |anno=2001 |doi=10.11588/diglit.4043}}</ref>
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Lo struzzo ha occupato un posto significativo nelle culture del Medio Oriente. Un adulto con undici pulcini è rappresentato in [[incisioni rupestri]] di epoca preistorica vicino Riad.<ref>{{cita libro |lingua=en |cognome=Heinrichs |nome=Ann |titolo=Saudi Arabia |data=2002 |editore=Children's Press |isbn=9780516222875 |p=29 |edizione=2}}</ref><ref>{{cita web |lingua=en |cognome=Egal |nome=Florent |titolo=Musayqirah – Graffiti Rock 1 |url=https://www.saudiarabiatourismguide.com/musayqirah-graffiti-rock-1/ |opera=The Saudi Arabia Tourism Guide |accesso=7 giugno 2023}}</ref> In [[Mesopotamia]], era impiegato come [[sacrificio|animale sacrificale]] e rappresentato nell'arte,<ref>{{cita web |lingua=en |url=https://www.themorgan.org/seals-and-tablets/84234 |titolo=Winged hero brandishing sword and grasping ostrich |editore=The Morgan Library & Museum |accesso=7 giugno 2023}}</ref><ref>{{cita web |lingua=en |url=https://www.britishmuseum.org/collection/object/W_1906-0512-318 |titolo=cylinder seal |editore=The Trustees of the British Museum |accesso=7 giugno 2023}}</ref> dipinto su tazze e altri oggetti realizzati da uova di struzzo stesse, commerciate dai [[Fenici]] fino all'[[Etruria]] durante il [[Impero assiro|periodo neo-assiro]].<ref>{{cita testo |lingua=en |cognome=Hodos |nome=Tamar |titolo=Eggstraordinary artefacts: decorated ostrich eggs in the ancient Mediterranean world |pubblicazione=Humanities and Social Sciences Communications |volume=7 |anno=2020 |doi=10.1057/s41599-020-00541-8}}</ref> Già durante la [[dinastia Han]], veniva fatto dono agli imperatori di struzzi.<ref>{{cita libro |cognome1=Zhu |nome1=Y. |cognome2=Hu |nome2=R. |anno=2020 |capitolo=A Brief Analysis of Semantic Interactions Between Loanwords and Native Words in the Tang Dynasty |curatore1=JF. Hong |curatore2=Y. Zhang |curatore3=P. Liu |titolo=Chinese Lexical Semantics |editore=Springer |doi=10.1007/978-3-030-38189-9_12 |pp=126-127}}</ref> Questa consuetudine si perse nelle dinastie successive, tanto che lo struzzo divenne un [[creatura leggendaria]] e mostruosa per i cinesi; riprese poi durante la [[dinastia Tang]] (quattrocento anni dopo); degli struzzi furono allora raffigurati nelle decorazioni del [[mausoleo di Qianling]], completato e sigillato nel 706.<ref name=Tang>{{cita libro |lingua=en |titolo=A History of Un-fractured Chinese Civilization in Archaeological Interpretation |nome=Qingzhu |cognome=Liu |traduttore=Jing He |editore=Springer Nature |anno=2023 |isbn=9789811939464 |p=311}}</ref>
 
La visione ebraica di questo uccello era meno favorevole. Nel [[Libro di Giobbe]] ({{passo biblico|Giobbe|39, 13-18|libro=no}}) il comportamento della femmina dello struzzo, che lascia il nido incustodito (perché le uova hanno un guscio spesso che ne ostacola la predazione), viene [[Metafora|metaforicamente]] contrapposto all'istinto genitoriale della [[Ciconia ciconia|cicogna]].<ref name=Parmelee>{{cita libro |titolo=All the Birds of the Bible: Their Stories, Identification and Meaning |url=https://archive.org/details/allbirdsofbiblet0000parm |nome=Alice |cognome=Parmelee |lingua=en |editore=Harper |anno=1959 |p=[https://archive.org/details/allbirdsofbiblet0000parm/page/n210 207]}}</ref> Nel [[Libro delle Lamentazioni]] ({{passo biblico|Lamentazioni|4,3|libro=no}}) si descrive la femmina dello struzzo come «senza cuore», probabilmente per lo stesso motivo.<ref name=Parmelee/> Non è chiaro, infine, se agli ebrei fosse proibito di cibarsi della carne dello struzzo ({{passo biblico|Levitico|11,16}}),<ref name=Shemesh>{{cita pubblicazione |lingua=en |titolo=‘Ostrich is a Fowl for any Matter’: The ostrich as a ‘strange’ fowl in Jewish literature |nome=Abraham O. |cognome=Shemesh |rivista=Theological Studies |volume=74 |numero=1 |doi=10.4102/hts.v74i1.4938}}</ref> perché il termine ''ba't haYa'anah'' ({{Ebraico|בַּת הַיַּעֲנָה}}, "figlia del deserto") potrebbe riferirsi anche al [[Bubo ascalaphus|gufo reale del deserto]] (''Bubo ascalaphus'') che gli ebrei potrebbero aver conosciuto dall'Egitto.<ref>{{cita pubblicazione |lingua=en |cognome=Aharoni |nome=I. |anno=1938 |titolo=On Some Animals Mentioned in the Bible |rivista=Osiris |volume=5 |pp=461–478461-478 |doi=10.1086/368494}}</ref>
 
Al [[Civiltà romana|tempo dei Romani]], gli struzzi venivano catturati per fungere da attrazioni nelle ''[[venationes]]'', le cacce di bestie selvatiche ed esotiche che precedevano i [[Gladiatore|giochi gladiatori]] negli [[Anfiteatro|anfiteatri]]. Come riferito da [[Tito Maccio Plauto|Plauto]] nel [[II secolo a.C.]], gli animali provenivano generalmente dal Nord Africa, portati appositamente per tali spettacoli che ebbero inizio infatti dopo la [[Guerre puniche|sconfitta dei Cartaginesi]].<ref>{{cita libro |lingua=en |titolo=Rome and the Mysterious Orient: Three Plays by Plautus |autore=Plauto |editore=University of California Press |anno=2005 |isbn=9780520938229 |curatore=Amy Richlin |p=166}}</ref> La [[Siria (provincia romana)|Siria]], la [[Giudea romana|Giudea]] e l'[[Arabia (provincia romana)|Arabia Petrea]] sarebbero state conquistate da Roma entro il [[I secolo]].<ref>{{cita web |url=https://www.worldhistory.org/trans/it/1-390/antica-siria/ |titolo=Antica Siria |autore=Joshua J. Mark |traduttore= Giuseppe E. Bertagna |data=17 giugno 2014 |opera=World History Encyclopedia |accesso=8 giugno 2023}}</ref><ref>{{cita web |url=https://www.romanoimpero.com/2019/05/limes-arabicus.html |titolo=Limes Arabicus |accesso=8 giugno 2023}}</ref>
 
[[File:Arabian Ostrich hunt.jpg |thumb | [[Incisione]] del 1877 sulla caccia allo struzzo in [[Palestina]].]]
 
Con l'[[espansione islamica]], lo struzzo divenne un simbolo di ricchezza ed eleganza; la caccia allo struzzo era un'attività popolare per i ricchi e i nobili, e le uova, le piume e la pelle di struzzo divennero materie nella produzione artigianale, di cui c'era un grande commercio nelle grandi città arabe, come [[Damasco]].<ref name=Taylor/> A questo periodo risale il dono di esemplari di struzzo agli imperatori cinesi della dinastia Tang.<ref name=Tang/> Studiosi arabi alla corte degli [[Abbasidi]] descrissero lo struzzo nelle loro opere, come [[al-Jāḥiẓ]] (776-867) nel ''Libro degli animali'', [[Zakariyya al-Qazwini]] nella [[cosmografia]] ''Le meraviglie del creato e gli aspetti miracolosi delle cose esistenti'' (1203) e [[Ibn Manzûr]] nel [[dizionario]] ''Lisân al-'Arab'' (1290).
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Finché la caccia allo struzzo avveniva a cavallo, anche dopo l'introduzione delle [[Arma da fuoco|armi da fuoco]], riuscire nella cattura dell'animale era tutt'altro che semplice, data la sua grande velocità nella corsa. Un cacciatore esperto riusciva a prendere due o tre esemplari l'anno.<ref name=Hume/> [[Johann Ludwig Burckhardt|Jean Louis Burckhardt]] descrisse nel 1830 come gli arabi costruissero delle trappole esplosive per catturare gli struzzi nei periodi di cova.<ref name="Burckhardt" group=N/>
 
La situazione tuttavia cambiò nettamente con l'introduzione dei [[Autoveicolo|veicoli a motore]], che permisero ai cacciatori di azzerare l'ultimo vantaggio rimasto allo struzzo in fuga. Le popolazioni degli animali selvatici di grandi dimensioni del Medio Oriente declinarono repentinamente negli anni a seguire la [[prima guerra mondiale]], struzzo incluso. Negli [[anni 1920|anni venti]], la popolazione dell'Arabia meridionale al confine tra l'[[Arabia Saudita]] e lo [[Yemen]] scomparve,<ref name=Jennings>{{cita pubblicazione |lingua=en |nome=Michael |cognome=Jennings |anno=1992 |titolo=Wildlife and Conservation in eastern Jemen |rivista=Tribulus |volume=2 |numero=2 |pp=34–3634-36}}</ref> mentre nel Levante lo struzzo scomparve nel 1932, preceduto ad inizio secolo dal [[Dama dama mesopotamica|daino persiano]], nel 1912 dal [[Capreolus capreolus|capriolo]], nel 1918 dall'[[Ursus arctos syriacus|orso bruno siriano]] e nel 1930 c. dall'[[Equus hemionus hemippus|asino selvatico siriano]], e seguito nel 1950 dall'[[Oryx leucoryx|orice d'Arabia]], nel 1962 dal [[Acinonyx jubatus|ghepardo]] e nel 1965 dal [[Panthera pardus tulliana|leopardo dell'Anatolia]].<ref name=Heller>{{cita libro |lingua=en |titolo=Encyclopedia of Biodiversity |edizione=2 |anno=2001 |pp=459-477 |capitolo=Near East Ecosystems, Animal Diversity |doi=10.1016/B978-0-12-384719-5.00196-9 |nome=Joseph |cognome=Heller}}</ref> L'ultimo esemplare fu abbattuto nel 1941 in [[Bahrein]].<ref name=Cooper2009/> Una carcassa scorta nel [[1966]] durante un'[[alluvione]] in [[Giordania]] è l'ultima osservazione di uno struzzo d'Arabia, sebbene le circostanze abbiano impedito di confermare l'informazione.<ref name=Hume/><ref>{{cita libro |lingua=en |autore=C. Roots |anno=2006 |titolo=Flightless Birds |url=https://archive.org/details/flightlessbirds0000root |editore=Greenwood Press |p=248}}</ref><ref name=Cooper2009>{{cita|R. G. Cooper ''et al''.|p. 1670|Cooper2009}}, 2009.</ref>
 
== Note ==
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* {{cita libro |capitolo=Sthruthionidae |titolo=Extinct Birds |nome=Julian P. |cognome=Hume |editore=Bloomsbury Publishing |anno=2017 |isbn=9781472937469 |pp=19-20 |lingua=en |cid=Hume}}
* {{cita pubblicazione |lingua=en |titolo=Description of a new subspecies of Ostrich from Syria |nome=Walter |cognome=Rothschild |wkautore=Walter Rothschild, II barone Rothschild |rivista=Bulletin of the British Ornithologists Club |volume=39 |pp=81-83 |anno=1919 |url=https://www.biodiversitylibrary.org/page/32431251#page/219/mode/1up |cid=Rothschild}}
* {{cita pubblicazione |lingua=en |titolo=The wild ostrich (Struthio camelus): a review |nome1=R. G. |cognome1=Cooper |etal=1 |rivista=Tropical Animal Health and Production |volume=41 |pp=1669–16781669-1678 |anno=2009 |doi=10.1007/s11250-009-9364-1 |cid=Cooper2009}}
 
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