Automotore FS 213: differenze tra le versioni
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[[File:RM-Ostia 51.jpg|thumb|Il locomotore D 51, tipo Kö, della Ferrovia Roma-Lido]]
Gli automotori FS 213 sono un gruppo piuttosto eterogeneo di [[Locomotiva da manovra|mezzi di trazione da manovra]] a [[scartamento]] normale che all'indomani della [[seconda guerra mondiale]] raccolse 17 locomotive della serie K 4000 abbandonate in Italia dalle truppe tedesche di occupazione. Si trattava di macchine con motore a combustione interna del tipo comunemente indicato con la sigla Kö per quelle a [[ciclo Diesel]] o Kb per quelle a [[ciclo Otto]] (Köe o Kbe per quelle a trasmissione elettrica) seguita da un numero progressivo a partire da 4000, costruite in migliaia di esemplari dall'industria tedesca tra il [[1932]] e il [[1959]] e presenti fino al principio del XXI secolo su tutta la rete italiana come locomotive da cantiere<ref name = "iT52/16-24">{{cita|Cervigni, ''Il Gruppo''|pp. 16-24|iT52}}.</ref><ref name = "LocoDiesel/36-37">{{cita|Nascimbene, Vanni, ''FS Trenitalia''|pp. 36-37|iT52}}.</ref>.
Ai primi 17 automotori immatricolati nel parco FS come {{TA|213.901-917}} si aggiunsero due ulteriori unità in pessimo stato ricostruite nel 1953, che ricevettero la numerazione {{TA|213.918-919}}; nel [[1958]] venne acquisito un prototipo di costruzione Ranzi caratterizzato dal giunto fluidomeccanico brevettato dal costruttore, numerato {{TA|213.920}}, e nel 1961 il gruppo 213 venne completato con l'acquisizione del 213.921, costruito da [[Orenstein & Koppel]]<ref name = "LocoDiesel/36-37"/>.
== Storia ==
Le locomotive, immatricolate nelle [[Ferrovie dello Stato]] in numero di 17 unità a partire dalla fine della [[seconda guerra mondiale]], erano state prodotte tra il [[1933]] e il [[1936]] in vari stabilimenti di produzione della [[Germania]] allo scopo di sostituire in alcuni servizi, di manovra e di brevi tradotte in linea, le [[locomotiva|locomotive da treno]]; vennero abbandonate dall'esercito nazista in ritirata e incamerate nel parco delle FS come [[preda bellica]] con numerazione 213.901-917<ref name = "iT52/16-20">{{cita|Cervigni, ''Il Gruppo''|pp. 16-20|iT52}}.</ref>.
Ulteriori 4 unità rimasero in dotazione alla [[Ferrovia Torino-Ceres]], alle [[Ferrovie e Tramvie Vicentine]], alla [[STEFER]] e alla [[Società Veneta]]<ref name = "iT52/20-22">{{cita|Cervigni, ''Il Gruppo''|pp. 20-22|iT52}}.</ref>.
Gli automotori del gruppo 213 entrarono in funzione in vari impianti dei [[Azienda autonoma delle Ferrovie dello Stato#Organizzazione|compartimenti FS di Ancona, Genova, Roma, Torino, Venezia e Verona]] già a partire dall'estate [[1945]], cominciando ad essere alienati verso la fine degli [[Anni 1970|anni settanta]], per essere completamente soppiantati da macchine di tipo più moderno nei primi mesi del 1985<ref name = "iT52/20-22"/>.
Diversa sorte toccò invece agli automotori della stessa serie importati in Italia tra gli [[Anni 1950|anni cinquanta]] e gli [[Anni 1980|anni ottanta]] da aziende munite di raccordi o imprese di lavori e manutenzioni ferroviarie, destinati a rimanere in Italia ancora per lunghi anni a testimonianza della bontà di una concezione tecnica sviluppata oltre cinquant'anni prima<ref name = "iT52/22-24">{{cita|Cervigni, ''Il Gruppo''|pp. 22-24|iT52}}.</ref>.
== Caratteristiche ==
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Gli esemplari in dotazione alle ferrovie in concessione sono tutti dotati di motore diesel e trasmissione meccanica ad eccezione del 213.906 che aveva trasmissione con giunto idraulico. La motorizzazione originale, quanto mai variegata, a 3, 4 o 6 cilindri, con potenze variabili tra i 50 e i 75 CV, è stata nel tempo uniformata mediante rimotorizzazione con motore [[Officine Meccaniche (azienda)|OM]]/Saurer tipo BXD da 150 CV eccetto che per il 213.902 che, in luogo del vecchio motore a benzina, ha ricevuto un motore diesel [[FIAT]] 366 da 105 CV e il 213.910 che ne ha avuto uno FIAT, tipo 355C, da 75 CV<ref name = "iT52/20-22"/>.
Nel 1974 l'unità 213.913 venne modificata nelle officine del [[deposito locomotive di Bologna]] con l'applicazione di un giunto idraulico FIAT tra motore e cambio per ovviare all'inconveniente dell'eccessiva usura della [[Frizione (meccanica)|frizione]] conseguente alla maggiore potenza del motore OM/Saurer. In seguito venne modificato anche il 213.906; nonostante il buon risultato la modifica rimase limitata ai due soli esemplari in ragione dei costi elevati, non giustificabili a causa dell'obsolescenza dei rotabili interessati<ref>{{Cita|Cervigni|p. 20|iT52}}.</ref>.
=== Differenze e modifiche ===
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[[File:323aufWagen.jpg|thumb|right|Cabina di guida di tipo chiuso]]
L'eterogeneità dei rotabili era avvertibile anche esteriormente in quanto alcuni di essi avevano la cabina di guida interamente chiusa, con porte e finestrini, altri invece aperta (simile a quella di molte locomotive a vapore). Altra differenza evidente era rappresentata dal posizionamento dei vari serbatoi cilindrici dell'[[aria compressa]] o del [[carburante]]. Differente era anche la forma del "muso" anteriore, della fanaleria, dei panconi con i [[respingente|respingenti]] e dei corrimano. Un automotore, il 213.903, è rimasto privo fino all'ultimo del freno ad aria compressa<ref>{{Cita|Cervigni|p. 21|iT52}}.</ref>.
=== La livrea ===
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== Località di assegnazione ==
Gli automotori hanno trovato utilizzo, a partire dal 1945, nell'[[Italia]] centro-settentrionale, specialmente nei [[Azienda autonoma delle Ferrovie dello Stato#Organizzazione|Compartimenti ferroviari]] di [[Torino]], [[Verona]], [[Venezia]], [[Genova]], [[Bologna]], [[Ancona]] e [[Roma]]<ref>{{Cita|Cervigni|p. 22|iT52}}.</ref>.
== Quadro statistico ==
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