Castello di Montechiarugolo: differenze tra le versioni
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== Storia ==
[[File:Stemma Famiglia Sanvitale-02.svg|thumb|left|upright=0.65|Stemma dei Sanvitale]]
L'originario presidio militare a difesa della [[val d'Enza]] fu edificato intorno al 1121 da parte della famiglia [[Sanvitale]]; nel 1255<ref name="Castello Montechiarugolo"/> pervenne al conte Guido Anselmo, il cui ramo fu in seguito conosciuto col nome di Guidanselmi.<ref>{{cita|Affò|p. 89}}.</ref>
Nel 1313 Giovannino Sanvitale si alleò con i Baratti e i da Palù, ribellandosi ai [[guelfi]] parmigiani; il podestà cittadino, aiutato da [[Giberto III da Correggio]], assediò il castello, costringendo gli insorti alla resa; la fortezza e il vicino borgo furono completamente distrutti.<ref name="Castello Montechiarugolo"/>
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Dopo l'ingresso di Parma sotto il dominio del [[Ducato di Milano]] nel 1348,<ref name="La storia">{{cita web|url=http://www.castellodimontechiarugolo.it/la_storia/la_storia.html|titolo=La storia|accesso=23 settembre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160305190002/http://www.castellodimontechiarugolo.it/la_storia/la_storia.html|urlmorto=sì}}</ref> negli anni seguenti i [[Visconti]] fecero ricostruire il castello a presidio della vallata.<ref name="Castello Montechiarugolo"/>
Nel 1404 i [[da Correggio]] e i [[Rossi di Parma|Rossi]] presero possesso del maniero, ma furono attaccati da [[Ottobuono de' Terzi]], signore di Parma, che li costrinse alla resa e riconsegnò la fortezza ai duchi di Milano, suggerendo loro di affidarlo a [[Guido Torelli]], abile condottiero. Nel 1406 [[Giovanni Maria Visconti]] fregiò ufficialmente dei feudi di Montechiarugolo e [[Guastalla]] il Torelli, che avviò la ricostruzione del castello su una pianta poligonale; nel 1428 [[Filippo Maria Visconti]] riconfermò la signoria ai [[Torelli (famiglia)|Torelli]], che insignì del titolo di conti.<ref name="Castello Montechiarugolo"/><ref name="Cirillo, Godi 291">{{cita|Cirillo, Godi|p. 291}}.</ref>
[[File:Blason famille Torelli.svg|thumb|left|upright=0.65|Stemma dei Torelli]]
Nel 1449, alla scomparsa di Guido Torelli, i suoi due figli ereditarono i feudi paterni, ma presto entrarono in conflitto per la loro suddivisione; nonostante la mediazione di [[Francesco Sforza]], nel 1456 [[Pietro Guido I Torelli|Pietro Guido]] si impossessò con la forza del castello di Montechiarugolo, assegnato a suo fratello [[Cristoforo Torelli|Cristoforo]], che lo contrattaccò e ne ottenne la restituzione.<ref name="Castello Montechiarugolo"/>
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Arricchiscono l'ambiente quattro importanti tele realizzate a tempera nella seconda metà del [[XVIII secolo]] dal pittore [[Domenico Muzzi]], che raffigurano allegoricamente i [[quattro elementi]] acqua, aria, terra e fuoco: ''Nettuno sul cocchio'', ''Giunone che ordina a Eolo di liberare i venti'', ''Plutone che rapisce Proserpina'' e ''Venere che ordina a Vulcano le armi di Enea''. I dipinti, in origine collocati all'interno della Reggia di Colorno, furono acquistati da Antonio Marchi verso la fine del XIX secolo.<ref name="La Sala dei Quattro Elementi o delle Sirene"/><ref name="Cirillo, Godi 291"/>
Nella stanza è infine presente una grande tela raffigurante ''Pia dei Tolomei'', risalente all'incirca al 1850; l'ambiente è di conseguenza conosciuto anche con il nome di "Camera della Pia".<ref name="Gazzetta di Parma"/><ref name="Cirillo, Godi 293">{{cita|Cirillo, Godi|p. 293}}.</ref>
==== Camera dei Gatti ====
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