Franz Kafka: differenze tra le versioni

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{{Nota disambiguand||Kafka (disambigua)|Kafka}}{{Doppia immagine verticale|destra|kafka1906.jpg|Franz_Kafka's_signature.svg|220|Franz Kafka nel [[1906]]|Firma di Franz Kafka}}{{Bio
|Nome = Franz
|Cognome = Kafka
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Nato nei territori dell'[[Impero austro-ungarico]], divenuti [[Prima Repubblica cecoslovacca|Repubblica cecoslovacca]] a partire dal [[1918]], è ritenuto una delle maggiori figure della [[letteratura]] del [[XX secolo]] e tra i maggiori esponenti del [[Modernismo (letteratura)|modernismo]]<ref>Guido Sommavilla, ''Uomo, diavolo e Dio nella letteratura contemporanea'', Ed. Paoline, 1993 p.100</ref>, nonché anticipatore<ref>https://www.leparoleelecose.it/?p=48933</ref> del [[surrealismo]] e del [[realismo magico]]<ref>''Dizionario Oxford della letteratura inglese'' a cura di Margaret Drabble, Jenny Stringer, V. De Simone, Colasanti, p. 286</ref>.
 
La maggior parte delle sue opere, come ''Die Verwandlung'' (''[[La metamorfosi]]''), ''Der Prozess'' (''[[Il processo]]'') e ''Das Schloss'' (''[[Il castello]]''), è pregna di temi e [[archetipo|archetipi]] di [[alienazione]], brutalità fisica e psicologica, conflittualità genitori/figli, presentando personaggi in preda all'[[angoscia]] esistenziale, labirinti burocratici e trasformazioni mistiche. Le tematiche di Kafka, il senso di smarrimento e di angoscia di fronte all'esistenza, caricano la sua opera di contenuti [[Filosofia|filosofici]] che hanno stimolato l'[[esegesi]] dei suoi libri specialmente a partire dalla metà del [[XX secolo|Novecento]]. Nei suoi scritti è frequente imbattersi in una forma di crisi psicologica che pervade il protagonista sino all'epilogo della narrazione e che lo getta in modo progressivo in un'attenta analisi introspettiva. Non sono pochi i [[Critica letteraria|critici]] che hanno intravisto nei suoi testi elementi tali da farlo ritenere un interprete letterario dell'[[esistenzialismo]].<ref>Jean Paul Sartre, ''L'esistenzialismo è un umanismo'', Armando Editore, 2006, p.9</ref> Altri infine hanno «coniato per Kafka la formula di "[[Allegoria|allegorismo]] vuoto". Come ogni autore allegorico, Kafka rappresenta una vicenda per "dire altro"; ma questo "altro" resta indecifrabile e dunque indicibile.»<ref>Romano Luperini, Pietro Cataldi, ''La scrittura e l'interpretazione: storia della letteratura italiana nel quadro della civiltà e della letteratura dell'Occidente'', Volume 3, Palumbo, 1999, p.363</ref> Secondo molti di essi Kafka volle con ciò forse rappresentare la [[solitudine]] e il senso di diversità dell'[[ebreo]] nella [[Mitteleuropa]], la propria estraneità alla sua famiglia, il [[senso di colpa]] e l'impotenza umana del [[Individuo|singolo]] di fronte al [[mondo]] e alla sua [[burocrazia]].<ref>Introduzione a ''La metamorfosi'', edizioni Rizzoli</ref>
 
Il suo più celebre personaggio allegorico è lo [[scarafaggio]] [[umanoide]] [[Gregor Samsa]], descritto ne ''[[La metamorfosi]]''.
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Kafka intraprese una formazione giuridica e ottenne un lavoro in una compagnia di assicurazioni. Iniziò a scrivere racconti nel suo tempo libero, lamentandosi sempre del poco tempo a disposizione per dedicarsi a quella che considerava la sua vocazione. Kafka preferiva comunicare per lettera: scrisse centinaia di lettere ai familiari e alle amiche intime. I destinatari principali furono suo padre, la sua fidanzata [[Felice Bauer]] e la sua sorella più giovane Ottla. Ebbe un complicato e travagliato rapporto con il padre che influì notevolmente sui suoi scritti. La sua appartenenza alla cultura ebraica fu in lui fonte di profondi conflitti interiori, nonostante non sentisse un particolare legame con le sue radici, tuttavia i critici sostengono che la sua origine ebraica abbia influenzato le sue opere.
 
Solo poche opere di Kafka furono pubblicate durante la sua vita: le raccolte di racconti ''Betrachtung'' (''Contemplazione'') e ''Ein Landarzt'' (''[[Un medico di campagna]]'') e qualche opera singola (come ''La metamorfosi'') in riviste letterarie. Preparò l'edizione di una raccolta di racconti, ''Ein Hungerkünstler'' (''[[Un digiunatore (raccolta di racconti)|Un digiunatore]]''), pubblicata solo dopo la sua morte. Le opere di Kafka rimaste incompiute, tra cui i suoi romanzi ''Il processo'', ''Il castello'', e ''[[America (Kafka)|America]]'' (noto anche come ''Der Verschollene'', ''Il disperso''), furono pubblicate postume, in gran parte dal suo amico e curatore [[Max Brod]], che non assecondò il desiderio di Kafka, il quale voleva che i suoi manoscritti venissero distrutti. Il suo lavoro ha continuato a influenzare una vasta gamma di scrittori, critici, artisti e filosofi durante il ventesimo secolo; il termine "[[Situazione kafkiana|kafkiano]]" è entrato nella lingua italiana per descrivere situazioni esistenziali come quelle presenti nei suoi scritti.
 
== Biografia ==
=== Famiglia ===
[[File:Kafka5jahre.jpg|thumbmin|leftverticale|sinistra|Kafka all'età di circa cinque anni]]
 
Kafka nacque nei pressi della [[Piazza della Città Vecchia]] di [[Praga]], in [[Regno di Boemia|Boemia]] (al secolo una provincia dell'[[Impero austro-ungarico]]), il 3 luglio del [[1883]], primogenito di sei figli<ref>{{cita|Hamalian, 1974}}.</ref>, da una famiglia [[Ebrei|ebraica]] [[aschenaziti|aschenazita]]. Il padre, Hermann Kafka ([[1852]]–[[1931]]), era il quarto figlio di Jakob Kafka<ref name="cita-Gilman-2005-pp20-21">{{cita|Gilman, 2005|pp. 20-21}}.</ref><ref>{{cita|Northey, 1997|pp. 8-10}}.</ref>, uno ''[[Shechitah|shocḥet]]'', ovvero un [[macellaio]] rituale, originario di [[Osek (Strakonice)|Osek]], un villaggio [[Cechi|ceco]] con la presenza di una considerevole comunità ebraica, situato nei pressi della città di [[Strakonice]] (nella [[Boemia Meridionale]]).<ref>{{cita|Kohoutikriz, 2011}}.</ref> Hermann, in seguito, si trasferì con la famiglia a Praga. Dopo essere stato commesso viaggiatore, aprì un negozio di oggettistica e abbigliamento (''Galanteriewaren'') ed arrivò ad impiegare alle sue dipendenze fino a quindici persone; l'insegna del negozio raffigurava una [[Coloeus monedula|taccola]] (''kavka'', pronunciato ''kafka'' e spesso informalmente trascritto in tal maniera, significa appunto "taccola" in [[Lingua ceca|ceco]])<ref>Il padre di Kafka, Hermann, raffigurava una taccola accanto al nome nell'insegna del negozio di famiglia (in ''Franz Kafka'', p. 178; Michael Müller, 1990, Edizioni Iconografia, Pordenone.</ref>.<ref>{{cita|Brod, 1960|pp. 3-5}}.</ref> La madre, Julie Löwy ([[1856]]–[[1934]]), era figlia di Jakob Löwy, un ricco commerciante al dettaglio originario di [[Poděbrady]],<ref>{{cita|Northey, 1997|p. 92}}.</ref> cittadina non troppo distante dalla città di [[Nymburk]] (nella [[Boemia Centrale]]), e possedeva un titolo di studio superiore a quello del marito.<ref name="cita-Gilman-2005-pp20-21"/>
 
Si suppone che i genitori di Kafka parlassero una varietà di tedesco con influenze [[Lingua yiddish|yiddish]] talvolta definita con il termine dispregiativo "Mauscheldeutsch" (tedesco degli ebrei). Essendo il tedesco importante per migliorare la propria condizione sociale, probabilmente incoraggiarono i figli ad impararlo correttamente.<ref>{{cita|Gray, 2005|pp. 147-148}}.</ref> Hermann e Julie ebbero sei figli, di cui Franz era il maggiore.<ref>{{cita|Hamalian, 1974|p. 3}}.</ref> Due suoi fratelli, Georg e Heinrich, morirono durante l'infanzia prima che Franz compisse sette anni; le sue tre sorelle furono Gabriele ("Ellie") (1889–1942), Valerie ("Valli") (1890–1942) e Ottilie ("Ottla") (1892–1943). Tutte e tre saranno vittime della [[Shoah]]: le prime due furono deportate dai [[nazisti]] nel [[ghetto di Łódź]] e poi uccise nel vicino [[campo di sterminio di Chełmno]] nel [[1942]], mentre la terza, internata dapprima nel [[Campo di concentramento di Theresienstadt|ghetto di Terezín]], morì nel [[campo di concentramento di Auschwitz]] nel 1943.<ref>Valli ed Elli morirono nel lager di [[Campo di sterminio di Chełmno|Chełmno]]. Ottla, la sorella minore, si salvò in un primo momento perché sposata con un marito che secondo le [[leggi razziali naziste]] era "ariano", ma in seguito al divorzio fu internata nel [[Campo di concentramento di Theresienstadt|campo di Terezìn]]. Qui fu tra i 53 volontari che accolsero i 1267 bambini che il 24 agosto 1943 erano giunti dal ghetto di Bialistok a Terezìn come tappa intermedia nel loro viaggio verso [[Campo di concentramento di Auschwitz|Auschwitz]]. Al loro arrivo a [[Auschwitz]] il 7 ottobre 1943, i bambini e tutti i loro accompagnatori, inclusa Ottla, furono uccisi nelle camere a gas (in [https://www.ushmm.org/wlc/en/article.php?ModuleId=10007504 ''Theresienstadt: Other Prisoners''], ''Holocaust Encyclopedia''].</ref>
 
Hermann fu descritto dal biografo Stanley Corngold come un "uomo d'affari, enorme, egoista e prepotente"<ref>{{cita|Corngold, 1972|pp. xii, 11}}.</ref>, mentre Franz Kafka ne parlò come di «un vero Kafka, per forza, salute, appetito, intensità vocale, capacità oratorie, autocompiacimento, senso di superiorità, resistenza, presenza di spirito, conoscenza degli uomini».<ref>{{cita libro|titolo=Lettera al padre|traduttore=Francesca Ricci|anno=1993|editore=Newton Compton|città=Roma}}.</ref> Durante il giorno, entrambi i genitori erano assenti da casa, con Julie Kafka che lavorava fino a 12 ore al giorno per aiutare a gestire l'azienda di famiglia. Di conseguenza, l'infanzia di Kafka fu abbastanza solitaria,<ref>{{cita|Brod, 1960|p. 9}}.</ref> e i bambini furono allevati in gran parte da una serie di governanti e servitori. Il difficile rapporto di Kafka con il padre è evidente nella sua ''[[Lettera al padre]]'' di più di 100 pagine, in cui si lamenta di essere profondamente colpito dal carattere autoritario ed esigente del suo genitore;<ref name="cita-Brod-1960-pp15-16">{{cita|Brod, 1960|pp. 15-16}}.</ref> la madre, al contrario, appariva tranquilla e timida.<ref>{{cita|Brod, 1960|pp. 19-20}}.</ref> La figura dominante del padre di Kafka ebbe una significativa influenza sulla scrittura del figlio.<ref>{{cita|Brod, 1960|pp. 15, 17, 22–23}}.</ref>
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Dal 1889 al 1893 Kafka frequentò la ''Deutsche Knabenschule'', la scuola elementare maschile tedesca, presso il ''Masnýtrh/Fleischmarkt'' (mercato della carne), ora conosciuto come Strada Masná. La sua educazione ebraica si concluse con la celebrazione del ''[[Bar mitzvah]]'' all'età di 13 anni, ma non dimostrò mai interesse per la pratica religiosa, tanto che in sinagoga si recava, con il padre, solo per le quattro principali festività dell'anno.<ref>{{cita|Kafka-Franz, Father, 2012||Kafka|titolo=Father}}.</ref><ref>{{cita|Stach, 2005|p. 13}}.</ref><ref>{{cita|Brod, 1960|pp. 26-27}}.</ref>
 
[[File:Prague Palace Kinsky PC.jpg|thumbmin|[[Palazzo Kinsky (Praga)|Palazzo Kinsky]], dove Kafka frequentò il ''Gymnasium'' e dove il padre possedeva un negozio]]
 
Terminata la scuola elementare nel 1893, Kafka fu ammesso al rigoroso liceo classico ''Altstädter Deutsches Gymnasium'', situato all'interno del [[Palazzo Kinsky (Praga)|Palazzo Kinsky]]. Il tedesco era la lingua delle lezioni, ma Kafka parlava e scriveva anche in ceco,<ref>{{cita|Koelb, 2010|p. 12}}.</ref><ref name="cita-Sayer-1996-pp164-210">{{cita|Sayer, 1996|pp. 164-210}}.</ref> che studiò al ''Gymnasium'' per otto anni, con buon profitto.<ref>{{cita|Kempf, 2005|pp. 159-160}}.</ref> Nel 1901 completò gli esami di maturità.<ref>{{cita|Corngold, 2004|p. xii}}.</ref>
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=== Occupazione ===
[[File:Na Porici 7, Prague.JPG|thumbmin|verticale|Sede dell'ex istituto assicurativo antinfortunistico dove lavorò Kafka.]]
 
Il 1º novembre 1907 Kafka venne assunto dalle [[Assicurazioni Generali]] di [[Trieste]], dove lavorò per quasi un anno. Da quanto si può apprendere dalla sua corrispondenza, durante quel periodo fu particolarmente infelice, anche a causa dell'orario di lavoro, dalle 8 alle 18,<ref>{{cita|Karl, 1991|p. 210}}.</ref><ref>{{cita|Glen, 2007|pp. 23-66}}.</ref> che gli rendeva estremamente difficile concentrarsi sulla scrittura, attività che stava assumendo sempre maggior importanza nella sua vita, pertanto il 15 luglio 1908 si dimise. Due settimane dopo trovò un impiego più compatibile con le sue esigenze di scrittore presso l'Istituto di assicurazioni contro gli infortuni del Regno di Boemia. Il lavoro lo portava ad indagare e a valutare i risarcimenti dei danni per le lesioni personali agli operai: incidenti come dita o arti amputati erano all'ordine del giorno in quel periodo.<ref>{{cita|Drucker, 2002|p. 24}}.</ref><ref>{{cita|Corngold et al., 2009|pp. 250-254}}.</ref> Il padre spesso definì il lavoro del figlio da agente assicurativo come ''Brotberuf'', letteralmente "lavoro del pane", ad indicare un'occupazione svolta con il solo obiettivo di pagare le bollette. Kafka venne rapidamente promosso e tra le sue mansioni erano l'elaborazione delle richieste di risarcimento, la compilazione di relazioni e la contrattazione con gli imprenditori i quali ritenevano che le loro imprese fossero state inserite in una categoria di rischio troppo elevata, fatto che comportava loro un [[premio assicurativo]] maggiore.<ref>{{cita|Stach, 2005|pp. 26-30}}.</ref> Egli arrivò a compilare la relazione annuale dell'istituto assicurativo per molti anni durante la sua permanenza e i suoi rapporti furono sempre ben accolti dai superiori.<ref>{{cita|Brod, 1960|pp. 81-84}}.</ref> Solitamente riusciva anche a terminare il lavoro per le prime ore del pomeriggio, in modo da avere il tempo per dedicarsi alla scrittura.<ref>{{cita|Stach, 2005|pp. 23-25}}.</ref> Anni dopo Brod coniò il nome ''Der enge Prager Kreis'' ("Il circolo ristretto di Praga") per indicare il gruppo di scrittori che comprendeva, oltre a lui stesso, Kafka e [[Felix Weltsch]].<ref>{{cita|Spector, 2000|p. 17}}.</ref><ref>{{cita|Keren, 1993|p. 3}}.</ref>
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=== Vita privata ===
[[File:Felice Bauer and Franz Kafka.jpg|thumbmin|verticale|[[Felice Bauer]]]]
Secondo Brod, Kafka era "tormentato" dal desiderio [[Sessualità|sessuale]]<ref name="cita-Hawes-2008-p186">{{cita|Hawes, 2008|p. 186}}.</ref>, e il biografo Reiner Stach afferma che la sua vita fu quella di un "incessante donnaiolo" e che tuttavia era condizionato da una forte paura di "fallimento sessuale".<ref>{{cita|Stach, 2005|pp. 44, 207}}.</ref><ref>Tra il 2002 e il 2014 Stach ha pubblicato in Germania la prima voluminosa biografia su Kafka, realizzandola sul modello de ''L’idiota della famiglia'', la biografia di [[Flaubert]] scritta da [[Sartre]]. Cfr. {{cita web|url=https://ilmanifesto.it/kafka-i-fatti-di-qua-dallinterpretazione|titolo=Kafka, i fatti di qua dall'interpretazione|autore=Luca Crescenzio|data=25 febbraio 2023}}</ref> Per la maggior parte della sua vita adulta, egli frequentò [[Casa di tolleranza|bordelli]]<ref>{{cita|Hawes, 2008|pp. 186, 191}}.</ref><ref name="ReferenceA">{{cita|European Graduate School, 2012}}.</ref><ref>{{cita|Stach, 2005|p. 43}}.</ref> ed era interessato alla [[pornografia]].<ref name="cita-Hawes-2008-p186"/> Inoltre, durante la sua vita, ebbe rapporti stretti con diverse donne. La sua sessualità era spesso sublimata e incompleta.
 
Da una parte attratto dalla sfera sessuale, dall'altro, come indice della conflittualità della sua persona, Kafka aborriva la carnalità e il suo stesso corpo. Egli stesso racconta il disgusto per il proprio corpo quando il padre accompagnandolo in [[piscina]] o nel bagno rituale ebraico (''[[mikveh]]'') lo costringeva a denudarsi<ref>"…ero schiacciato dalla tua nuda fisicità. […] Io magro, debole, sottile, tu forte, alto, massiccio. Già in cabina mi sentivo miserabile…". F. Kafka, ''Lettera al padre'', traduzione di Francesca Ricci, Roma, Newton Compton, Collana Tascabili Economici Newton, 1993, p. 31.</ref>. Esprimeva lo stesso senso di ripugnanza nei confronti dell'amore [[Rapporto sessuale|sessuale]] che descrive, ad esempio ne ''Il castello'', come qualcosa di sporco che riduce l'uomo all'animalità.<ref name="cita-Ficther-1988">{{Cita|Ficther, 1988}}.</ref>
[[File:Kafka a Venezia.jpg|sinistra|thumbmin|verticale|Kafka a Venezia nel 1913]]
Il 13 agosto del 1912 Kafka conobbe [[Felice Bauer]], una giovane parente di Brod, che lavorava a [[Berlino]] come rappresentante di una società di [[dittafono|dittafoni]] e con la quale iniziò una sofferta relazione, accompagnata da un fitto scambio [[epistola]]re. Una settimana dopo l'incontro a casa di Brod, Kafka scrisse nel suo diario:
 
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==== Parentela ====
Kafka fu parente alla lontana di [[Emilie Kafka]], moglie di [[Eduard Bloch]], unico ebreo non perseguitato dal nazismo per ordine di [[Adolf Hitler|Hitler]] in persona, poiché Bloch era stato il medico della famiglia Hitler.<ref>{{Cita web|url=https://www.jasoncowley.net/essays/the-search-for-dr-bloch|titolo=The Search for Dr Bloch {{!}} Essays {{!}} Jason Cowley {{!}} journalist, magazine editor & writer|sito=www.jasoncowley.net|accesso=2022-11-30}}</ref> Costei si trasferì negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] nel 1940 con il marito, aiutati dallo stesso Hitler.
 
==== Personalità ====
[[File:Franz-Kafka,-etching(author-Jan-Hladík-1978).jpg|thumbmin|leftsinistra|verticale|Franz Kafka, acquaforte da Jan Hladík 1978]]
 
Kafka temeva che la gente lo trovasse mentalmente e fisicamente ripugnante, tuttavia coloro che lo incontrarono lo descrissero come un uomo in possesso di un atteggiamento tranquillo e fresco, dotato di evidente intelligenza e un fine senso dell'umorismo; i contemporanei lo trovarono anche fanciullescamente bello, anche se di aspetto austero.<ref>{{cita|Janouch, 1971|pp. 14, 17}}.</ref><ref name="Fichter pp. 367">{{cita|Fichter, 1987|pp. 367-377}}.</ref><ref>{{cita|Repertory, 2005}}.</ref> Brod paragona Kafka a [[Heinrich von Kleist]], sottolineando che entrambi gli scrittori possedevano la capacità di descrivere una situazione realisticamente con dettagli precisi.<ref>{{cita|Brod, 1966|p. 41}}.</ref> Brod riteneva che Kafka fosse una delle persone più divertenti che avesse mai conosciuto: egli, infatti, amava condividere l'umorismo con i suoi amici, ma fu capace anche di aiutarli nelle situazioni difficili con un buon consiglio.<ref>{{cita|Brod, 1966|p. 42}}.</ref> Brod evidenzia due dei tratti più distintivi di Kafka, che erano la "veracità assoluta" (''absolute Wahrhaftigkeit'') e la "coscienziosità precisa" (''präzise Gewissenhaftigkeit'').<ref name="cita-Brod-1966-p49">{{cita|Brod, 1966|p. 49}}.</ref><ref>{{cita|Brod, 1960|p. 47}}.</ref>
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{{citazione|L'uomo non può vivere senza una fiducia permanente in qualcosa di indistruttibile dentro di sé, anche se entrambi hanno qualcosa di indistruttibile e la sua fiducia in esso può rimanere permanentemente nascosta da lui.<ref>{{cita|Gray, 1973|p. 196}}.</ref>}}
 
Sebbene Kafka non si sia mai sposato, ebbe diverse fidanzate e una grande considerazione del matrimonio e dei figli.<ref>{{cita|Brod, 1960|pp. 139-140}}.</ref> Si ipotizza che possa aver sofferto di un [[Disturbi della nutrizione e dell'alimentazione|disturbo alimentare]]: il medico Manfred M. Fichter della clinica psichiatrica dell'Università di Monaco ha presentato "le prove dell'ipotesi che lo scrittore Franz Kafka abbia sofferto di una [[anoressia nervosa]] atipica"<ref>{{cita|Fichter, 1988|pp. 231-238}}.</ref> e che lo scrittore non solo fosse [[disturbo depressivo|depresso]], ma anche con ideazioni [[suicidio|suicidiarie]].<ref name="Fichter pp. 367"/> Nel suo libro del 1995 ''Franz Kafka, il paziente ebraico'', Sander Gilman indagò sul perché un ebreo sarebbe stato considerato [[ipocondria]]co o [[omosessuale]] e come Kafka incorpora aspetti di questi modi di intendere il maschio ebreo nella propria immagine di sé e nella scrittura".<ref>{{cita|Gilman, 1995|retro di copertina}}.</ref> Kafka considerò il [[suicidio]] almeno una volta, verso la fine del 1912.<ref>{{cita|Brod, 1960|p. 128}}.</ref> Il suo rapporto conflittuale e ambiguo col corpo e la sessualità, oltre a vari suoi comportamenti, ha fatto ipotizzare che Kafka soffrisse anche di un [[disturbo ossessivo-compulsivo]].<ref name="cita-Ficther-1988"/>
 
Fu anche un appassionato disegnatore.<ref>{{Cita web|url=https://www.artribune.com/editoria/2024/05/franz-kafka-100-anni-dalla-morte/|titolo=100 anni dalla morte dello scrittore Franz Kafka {{!}} Artribune|data=2024-05-30|lingua=it-IT|accesso=2024-06-03}}</ref>
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=== Ebraismo e sionismo ===
[[File:Franz Kafka 1910.jpg|thumbmin|verticale|Kafka nel 1910]]
 
Kafka crebbe a Praga come ebreo di lingua tedesca.<ref>{{cita|History Guide, 2006}}.</ref> Come ricorda nei "Diari", il suo nome ebraico era Amschel, dal nonno della madre, uomo pio e dotto, morto quando lei aveva sei anni.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Gershon|cognome=Schaked|data=1985|titolo=L'ebraismo di Franz Kafka. Kafka e la letteratura israeliana|rivista=La Rassegna Mensile di Israel|volume=51|numero=2|pp=205-225|accesso=2024-06-11|url=https://www.jstor.org/stable/41285469}}</ref>
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=== Morte ===
[[File:Grab von franz kafka.jpg|thumbmin|leftsinistra|La tomba di Franz Kafka e dei suoi genitori nel [[nuovo cimitero ebraico di Praga]] a Žižkov]]
 
Nel marzo del 1924, la tubercolosi di cui Kafka soffriva peggiorò ed egli fece ritorno da Berlino a Praga,<ref name="cita-Stach-2005-p1"/> dove i suoi familiari, soprattutto la sorella Ottla, si presero cura di lui. Il 10 aprile si recò alla casa di cura del dottor Hoffmann a Kierling, nei pressi di Vienna, per il trattamento,<ref name="cita-Brod-1966-pp389"/> dove morì il 3 giugno 1924. La causa della morte sembra sia stata la [[Inedia|fame]]: la condizione della faringe di Kafka gli rese l'alimentazione troppo dolorosa e dal momento che la [[nutrizione parenterale]] non era ancora stata messa a punto, non c'era modo di nutrirlo.<ref>{{cita|Fort, 2006}}.</ref><ref>{{cita|Brod, 1960|pp. 209-211}}.</ref> Sul letto di morte, Kafka stava modificando il racconto ''[[Un digiunatore]]'' (letteralmente "Un artista della fame").<ref>{{cita|Brod, 1960|p. 211}}.</ref>
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== Lavori letterari e critica ==
[[File:De Kafka Brief an den Vater 001.jpg|thumbmin|verticale|Prima pagina di [[lettera al padre]]]]
 
Tutte le opere pubblicate di Kafka, tranne alcune lettere che scrisse a Milena Jesenská, furono scritte in tedesco. Quel poco che fu pubblicato durante la sua vita riscontrò una scarsa attenzione da parte del pubblico.
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=== Romanzi ===
[[File:Kafka Betrachtung 1912.jpg|thumbmin|leftverticale|sinistra|Prima edizione di ''[[Meditazione (raccolta)|Meditazione]]'' del 1912.]]
Kafka iniziò il suo primo [[romanzo]] nel 1912.<ref>{{cita|Brod, 1960|p. 113}}.</ref> Kafka chiamò il lavoro, rimasto incompiuto, ''Der Verschollene'' (''Il disperso''), ma quando Brod lo pubblicò nel 1927, dopo la morte dell'autore, la chiamò ''[[America (Kafka)|Amerika]]''.<ref>{{cita|Brod, 1960|pp. 128, 135, 218}}.</ref> Il suo primo capitolo, ''Der Heizer'' (''Il fochista''), era già stato pubblicato separatamente come racconto breve. L'ispirazione per il romanzo venne dal tempo trascorso, l'anno precedente, tra il pubblico del [[teatro yiddish]], che portò a Kafka una nuova consapevolezza delle proprie origini ebraiche e al pensiero che vi dovesse essere un innato apprezzamento per le proprie origini nel profondo di ogni individuo.<ref>{{cita|Koelb, 2010|p. 34}}.</ref> Più esplicitamente ironico e un po' più realistico rispetto alla maggior parte delle opere di Kafka, il romanzo condivide con esse il tema di un sistema oppressivo e intangibile e le situazioni bizzarre in cui viene suo malgrado coinvolto il protagonista.<ref>{{cita|Sussman, 1979|pp. 72-94}}.</ref> Egli prese spunto da molti dettagli di esperienze dei suoi parenti emigrati in America per comporre l'opera,<ref>{{cita|Stach, 2005|p. 79}}.</ref> che resta l'unico lavoro per il quale Kafka considerò un finale ottimista.<ref>{{cita|Brod, 1960|p. 137}}.</ref>
 
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=== Storia editoriale ===
[[File:1909-09-29 Bohemia.png|thumbmin|verticale|L'edizione mattutina del [[Bohemia (giornale)|Bohemia]] del 29 settembre 1909 con l'articolo di Kafka: ''Die Aeroplane in Brescia'']]
 
Le storie di Kafka inizialmente furono pubblicate su riviste letterarie. Le prime otto vennero stampate nel 1908 sul primo numero del bimestrale ''Hyperion''.<ref name="cita-Itk-2008">{{cita|Itk, 2008}}.</ref> L'amico e collaboratore [[Franz Blei]] pubblicò nel 1909 due dialoghi che divennero parte di ''Beschreibung eines Kampfes'' (''[[Descrizione di una battaglia]]'').<ref name="cita-Itk-2008"/> Un frammento della storia ''Die Aeroplane in Brescia'' (''Gli aeroplani a Brescia''), scritto in proposito di un viaggio fatto in Italia con Brod, apparve nel quotidiano di Boemia il 29 settembre 1909.<ref name="cita-Itk-2008"/><ref>{{cita|Brod, 1966|p. 94}}.</ref> Il 27 marzo 1910, diverse storie che in seguito divennero parte del libro ''Betrachtung'' vennero pubblicate nell'edizione pasquale di Boemia.<ref name="cita-Itk-2008"/><ref>{{cita|Brod, 1966|p. 61}}.</ref> Nel 1913, a Lipsia, Brod e l'editore Kurt Wolff inclusero ''Das Urteil. Eine Geschichte von Franz Kafka'' (''Il verdetto. Un racconto di Franz Kafka'') nel loro annuario letterario per l'Arkadia d'arte poetica. Il racconto ''Vor dem Gesetz'' ("Davanti alla Legge") fu pubblicato nell'edizione di Capodanno del 1915 dal settimanale ebraico indipendente ''Selbstwehr''; nel 1919 venne in seguito ristampato come parte della raccolta dei racconti ''Ein Landarzt'' (''[[Un medico di campagna (raccolta di racconti)|Un medico di campagna]]'') e divenne parte del romanzo ''Il Processo''. Altre storie vennero stampate in varie pubblicazioni, tra cui di Brod ''Der Jude'', il giornale ''Prager Tagblatt'' e i periodici ''Die neue Rundschau'' e ''[[Prager Presse]]''.<ref name="cita-Itk-2008"/>
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==== Max Brod ====
[[File:Kafka Das Schloss 1926.jpg|thumbmin|leftverticale|sinistra|Prima edizione de ''[[Il castello]]'' del 1926.]]
 
Kafka lasciò i suoi lavori, sia editi che inediti, al suo amico ed esecutore letterario Max Brod, con esplicite istruzioni che sarebbero dovuti essere distrutti alla sua morte; Kafka scrisse: "Carissimo Max, la mia ultima richiesta: tutto quello che lascio dietro di me… diari, manoscritti, lettere (mie e di altri), bozze e così via, [sono] per essere bruciate e non lette".<ref>{{cita|Kafka, 1988|publisher's notes}}.</ref><ref>{{cita|McCarthy, 2009}}.</ref> Brod, tuttavia, decise di ignorare questa richiesta e, tra il 1925 e il 1935, pubblicò i romanzi e le raccolte. Quando fuggì in [[Palestina]] nel 1939, portò con sé molte carte, che rimangono inedite.<ref>{{cita|Butler, 2011|pp. 3-8}}.</ref> Anche l'ultima amante di Kafka, [[Dora Diamant]], ignorò i suoi desideri, conservando segretamente 20 libri di appunti e 35 lettere. Questi furono confiscati dalla [[Gestapo]] nel 1933, ma gli studiosi continuano ancora a cercarli.<ref>{{cita|Kafka Project SDSU, 2012}}.</ref>
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=== Interpretazioni critiche ===
[[File:Franz Kafka 1917.jpg|thumbmin|verticale|Kafka nel 1917]]
 
Il [[poeta]] [[Wystan Hugh Auden]] definisce Kafka il "[[Dante]] del XX secolo";<ref>{{cita|Bloom, 2002|p. 206}}.</ref> il romanziere [[Vladimir Vladimirovič Nabokov]] lo colloca tra i più grandi scrittori del suo tempo.<ref>{{cita|Durantaye, 2007|pp. 315-317}}.</ref> Dalla lettura de ''La metamorfosi'' [[Gabriel García Márquez]] apprese "che era possibile scrivere in un modo diverso".<ref>{{cita|Kafka-Franz, 2012}}.</ref><ref>{{cita|Stone, 2012}}.</ref>
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== Citazioni e omaggi ==
[[File:Kafka statue Prague.jpg|thumbmin|verticale|[[Statua di Franz Kafka]] a [[Praga]]]]
 
* Una [[statua]] in [[bronzo]] è stata dedicata allo scrittore dalla città di [[Praga]] nel [[2003]]. Opera dell'artista Jaroslav Róna, è situata nei pressi del quartiere ebraico di Praga (in via Dušní) e riproduce un cappotto gigante e vuoto e un uomo sedutovi sopra a cavalcioni. Ispirata al racconto ''[[Descrizione di una battaglia]]'', rappresenta Kafka seduto sul padre, che Franz ha sempre descritto come un uomo enorme e austero. La testa del padre che emerge dal cappotto non ci è mostrata perché Franz dichiarava di avere difficoltà nel guardarlo in faccia. Per finire, Franz è stato posizionato a cavalcioni sul cappotto ironicamente, quasi a far vedere che ha superato la sua paura nei confronti del padre grazie alla lettera che gli ha scritto, la famosa ''Lettera al padre''. La statua ci riporta alla mente anche ''[[La metamorfosi]]'' e l'abbandono del proprio corpo. Vedendo il cappotto vuoto ci si chiede infatti che fine abbia fatto il corpo che lo riempiva. Si può dunque far riferimento al termine "kafkiano" anche in questo caso. La statua richiama infatti qualcosa fuori dalla realtà, allucinante<ref>{{cita web|http://www.jaroslav-rona.cz |titolo= Il sito dello scultore |lingua= cs, en}}</ref>.
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=== Racconti ===
==== Raccolte di racconti ====
[[File:Odradek kafka-elena villa bray.jpg|thumbmin|Rappresentazione del personaggio di fantasia [[Odradek]], tratto dal racconto ''[[Il cruccio del padre di famiglia]]'' incluso nella raccolta ''[[Un medico di campagna (raccolta di racconti)|Un medico di campagna]]'']]
 
* ''[[Meditazione (raccolta)|Meditazione]]'', oppure ''Contemplazione'' (''Betrachtung'', 1904-1912)
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==== Racconti non antologizzati ====
[[File:Kafka - Heizer, 1913 - 2835608 F.jpg|thumbmin|verticale|''[[Il fochista]]'' (''Der Heizer'', 1913)]]
 
* ''[[Descrizione di una battaglia]]'' (''Beschreibung eines Kampfes'', 1904-1905)
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=== Kafka in televisione ===
* ''[[Il processo (sceneggiato)|Il processo]]'' (1978), regia di [[Luigi Di Gianni]], [[sceneggiato televisivo|sceneggiato]] in due puntate
 
=== Kafka nel teatro ===
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* Marco Stentella, ''Kafka e la scrittura di una nuova legge'', Galassia Arte, Roma, [[2012]].
* Davide Stimilli, ''Fisionomia di Kafka'', Bollati Boringhieri, Torino, [[2001]].
* Claude Thiébaut, ''Kafka. Processo alla parola'', collana «[[Découvertes Gallimard|Universale Electa/Gallimard]]●Letteratura» ([[Volumi di Universale Electa/Gallimard|nº 96]]) ([[1996]]), Electa, Torino, [[1997]], tr. Silvia Marzocchi.
* Johannes Urzidil, ''Di qui passa Kafka'', Adelphi, Milano, [[2002]], tr. Margherita Carbonaro.
*[[Klaus Wagenbach]], ''Kafka. Biografia della giovinezza'' ([[1958]]), Einaudi, Torino, [[1972]], tr. Paolo Corazza.