Bellezza: differenze tra le versioni

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{{Nota disambigua}}
{{NN|filosofia|gennaio 2015}}
[[File:Rosa 'Lykkefund'.jpg|thumbmin|Rosa rambler ''Lykkefund'', Aksel Olsen ([[Danimarca]], 1930).]]La '''bellezza''' è un [[concetto]] [[Astrazione (filosofia)|astratto]], generalmente definita come la [[Qualità (filosofia)|qualità]] di una cosa che viene [[percezione|percepita]] (specialmente con la [[vista]] e l'[[udito]]) e che fornisce una [[sensazione]] duratura di [[piacere]], [[significato (psicologia)|significato]] o [[soddisfazione]].<ref>{{cita web|url=https://www.treccani.it/vocabolario/bellezza/|titolo=bellézza in Vocabolario|sito=[[Vocabolario Treccani|Treccani]]|accesso=29 agosto 2023|lingua=ita}}</ref><ref>{{cita web|url=https://it.wiktionary.org/wiki/bellezza#:~:text=ItalianoModifica&text=%22armonioso%22%20alla%20vista%2C%20all,%2C%20nell'animo%2C%20ecc.|titolo=bellezza|sito=[[Wikizionario]]|accesso=29 agosto 2023|lingua=ita}}</ref> La cosa può essere un [[luogo]], un [[paesaggio]], una [[Persona (filosofia)|persona]], un [[essere vivente]], un [[Oggetto (filosofia)|oggetto]], un'[[idea]] o un'[[opera d'arte]].
 
È considerata una parte dell'[[estetica]], della [[cultura]], della [[psicologia sociale]], della [[filosofia]] e della [[sociologia]]. Il suo concetto opposto è la [[bruttezza]].
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Secondo il testo ''Storia della bellezza'' di [[Umberto Eco]] invece, la bellezza non è mai stata un assoluto e immutabile ma è mutata a seconda del periodo storico e del luogo e questo non è vero solo per la bellezza fisica (si pensi alla ''[[Venere di Willendorf]]'', alla ''Venere con Cupido'' di [[Lucas Cranach]] o alle ''Tre grazie'' di [[Rubens]]) ma anche per la bellezza di Dio e dei santi o come idea.
 
Se in alcuni studi attuali la bellezza ha una qualche relazione positiva con la simmetria (o più propriamente con un'armonia di proporzioni), ci sono esempi di asimmetrie come l'[[eterocromia]] (che quando congenita è dovuta ad "alterazioni genetiche") e lo strabismo di Venere ritratta nella ''[[Primavera (Botticelli)|Primavera]]'' del [[Sandro Botticelli|Botticelli]], che hanno invece un impatto positivo sulla bellezza e che rendono i meccanismi sottostanti la percezione della bellezza fisica non chiari; a rendere il quadro ancor più complesso, secondo uno studio sull'attrattività facciale, gli aspetti dell'apparenza del viso non sono completamente oggettivi ma dipendenti da preferenze: se un tratto comunica un qualche beneficio per l'osservatore, ci si aspetterà che gli individui classificabili in quel sottogruppo di popolazione, possano trovare in quel tratto un indicatore positivo di attrattività<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Anthony C.|cognome=Little|data=12 giugno 2011|titolo=Facial attractiveness: evolutionary based research|rivista=Philosophical Transactions of the Royal Society B: Biological Sciences|volume=366|numero=1571|pp=1638-1659|accesso=30 gennaio 2018|doi=10.1098/rstb.2010.0404|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3130383/|nome2=Benedict C.|cognome2=Jones|nome3=Lisa M.|cognome3=DeBruine|issn = 0962-8436 }}</ref> (questo potrebbe confermare le differenti rappresentazioni nella storia dell'arte della bellezza fisica).
 
Gli insegnamenti [[religione|religiosi]] e morali spesso mettono a fuoco la "[[virtù]]" e la "[[divinità]]" della bellezza, per delineare la bellezza naturale come un aspetto di una "[[spiritualità|bellezza spirituale]]" (ovvero "[[verità]]") e definire tutte le pretese egocentriche e materialistiche basate sull'[[ignoranza]]. L'antica storia di [[Narciso (mitologia)|Narciso]], per esempio, tratta la distinzione fra bellezza e [[vanità]]. Nel contesto moderno, l'utilizzo della bellezza come mezzo per promuovere un'[[ideologia]] o un [[dogma]] è stato fulcro di dibattiti sociali che trattano argomenti come [[pregiudizio]], [[etica]] e [[diritti umani]]. L'utilizzo della bellezza a fini commerciali è un aspetto controverso della "guerra culturale", all'interno del quale il [[femminismo]] tipicamente afferma che tale utilizzo promuove una percezione dogmatica (cioè il m''ito'' ''del'' ''Bello'') piuttosto che virtuosa della bellezza.
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=== Il concetto aristotelico del "Bello" corrispondente al "Vero" ===
Il bello per [[Aristotele]] e [[Platone]] è il "Vero". Nell'[[età moderna]], [[Giambattista Vico]] afferma un altro criterio, secondo cui il [[Verità|vero]] è il "fatto" (''verum'' - ''factum''). Unificando questi due criteri ricaviamo la forma occidentale della bellezza, che è inevitabilmente l'arte. Il bello è nell'arte e la possibilità che la bellezza sia propria della natura è esplicitamente ammessa da [[Immanuel Kant|Kant]] nella ''[[Critica del Giudizio]]'' dove definisce il bello naturale come "bello d'arte" e il "bello d'arte" come il bello di natura. Essenzialmente, nella cultura [[filosofia|filosofica]] dell'[[Civiltà occidentale|Occidente]] il bello si definisce in funzione del giudizio che lo esprime, mentre il "bello in sé" è assolutamente chimerico.
 
=== Il "bello" come corrispondente al "regno delle idee" ===
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È peraltro la sintesi di quel processo d'[[intellettualizzazione]] dell'opera d'arte che rappresenta la più cospicua novità nell'arte di questi ultimi due secoli, dal [[Romanticismo]] in poi. L'arte moderna e contemporanea, la [[Georg Wilhelm Friedrich Hegel|hegeliana]] [[arte romantica]], è segnata dal confronto con l'osservatore - critico in modo profondissimo, tale da non consentire più in alcun modo la spontaneità creativa, l'innocenza primaria del dipinto di [[Gustave Courbet]], ''[[L'origine del mondo]]'' - innocenza peraltro sapientissima - se non nel ghetto/riserva/colonia penale del genere ''[[naïf]]''. Da quel momento l'opera d'arte è "operazione" sul corpo dell'arte; ogni nuova opera è osservatrice della totalità della tradizione artistica; chiama in causa la filosofia dell'arte; si fa meta-arte e in molteplici correnti si traduce in una discesa agli inferi dei materiali dell'arte, fino a congiungersi con il residuale, con l'immondizia.
 
[[File:Da Vinci Vitruve Luc Viatour.jpg|thumbmin|uprightverticale|''[[Uomo vitruviano]]'', proporzioni del corpo umano.]]
 
=== Criteri obiettivi nella valutazione di un'opera d'arte ===
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=== Criteri oggettivi nella valutazione della bellezza corporea ===
* Criteri puramente estetici: [[armonia]] nella composizione, omogeneità, spiccata [[rappresentazione (arti figurative)|rappresentazione]] del sesso a cui appartiene l'oggetto, proporzioni [[uomo vitruviano|vitruviane]], [[simmetria]].
* Criteri di tipo riproduttivo: armonia nella composizione, [[caratteri sessuali secondari]], conformità allo [[Genetica|standard genetico]] e [[Etnia|etnico]], [[forza]], [[giovinezza]], funzionalità dei [[Apparato genitale|genitali]], [[salute]].
* Criteri di tipo genetico: completamento delle proprie lacune o eccessi fisici o [[quoziente d'intelligenza|mentali]], diversità etnica, [[simmetria]].
 
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La bellezza porta al sommo amore, che è Cristo: infatti tale ricerca, incentrata sul trascendente, porta al Suo amore infinito, alla Sua luminosa bellezza.<ref name=":1">{{Cita|Dattrino, in Scalisi, 2009|prefazione}}.</ref>
 
[[File:Guido Reni 031.jpg|thumbmin|verticale|[[Guido Reni]], ''San Michele arcangelo'', 1635, olio su tela, 293 x 202 cm, [[Chiesa di Santa Maria Immacolata a via Veneto]], Roma]]
 
;[[Papa Paolo VI]]
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== Bibliografia ==
* [[Platone]], [[427 a.C.]] a [[347 a.C.]], ''[[Simposio (dialogo)|Simposio sull'amore]]''; ''[[Alcibiade primo]]''.
* [[Plotino]], ''[[Enneadi]]'' 253-263.
* [[Immanuel Kant]], 1790 ''[[Critica del Giudizio]]''.