Distribuzione di energia elettrica: differenze tra le versioni

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Generalmente comprende linee elettriche ad alta [[Tensione elettrica|tensione]] (tra i 60 e 150 k[[Volt|V]]), linee a media tensione (tra i 5 e i 25 kV) e linee a bassa tensione (inferiore a 1000 V, normalmente 400 V), impianti di trasformazione AT/MT ([[Cabina primaria|cabine primarie]]), [[Trasformatore|trasformatori]] su pali o cabine elettriche a media tensione ([[Cabina secondaria|cabine secondarie]]), [[Sezionatore|sezionatori]] ed [[Interruttore|interruttori]], [[Strumento di misura|strumenti di misura]].
 
A partire dagli [[Anni 1960|anni '60]] la consegna e la distribuzione dell'energia elettrica in Italia veniva svolta in regime di [[monopolio]] dall' [[ENEL]]; negli [[Anni 1990|anni '90]] il settore è stato progressivamente liberalizzato (decreto n°79 del [[1999]]), e attualmente diverse aziende tra cui società private e municipalizzate svolgono il servizio producendo in proprio l'energia o acquistandola da produttori e trasportatori.
 
==Sistemi di distribuzione==
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Nelle consegne trifase rilevanti, viene contabilizzata a parte anche l'''energia reattiva'', sulla quale è applicata una [[sovrattassa]], in quanto dannosa per l'ente erogatore.
===Misuratore elettronico===
I nuovi misuratori elettronici sono in corso di installazione presso gli utenti finali in tutta Italia, sulla spinta della flessibilità tariffaria propugnata dall'[[AEEG]]. Permettono la misura della potenza attiva e reattiva in ingresso ed in uscita, quindi l'utente può FORNIRE energia al fornitore, incentivando l'autoproduzione e l'uso delle fonti rinnovabili (in particolare gli impianti [[fotovoltaico|fotovoltaici]]). Inoltre permette di applicare tariffe diverisificatediversificate per fasce orarie, incentivando l'uso delle ore vuote, e riflettendo giustamente il valore dell'energia elettrica sulla borsa dell'energia.
 
Il misuratore elettronico fornisce i seguenti dati: