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[[File:Aerodactylus with soft tissue.png|miniatura|Resto fossile di Aerodactylus con preservate tracce dell'impronta dei tessuti molli]]
'''''Aerodactylus''''' (il cui nome significa "dito del vento") è un [[Genere (tassonomia)|genere]] estinto di [[pterosauro]] [[Pterodactyloidea|pterodattiloide]] vissuto nel [[Giurassico superiore]], circa 150.8-148.5 milioni di anni fa ([[Titoniano]]), in quella che oggi sono i [[Solnhofen|calcari di Solnhofen]], in [[Baviera]], [[Germania]]. Il genere contiene una singola [[Specie tipo|specie]], ossia ''A. scolopaciceps'', precedentemente considerata una specie di ''[[Pterodactylus]]''<ref name="ammonitedate">{{Cita pubblicazione|autore=Schweigert, G. |anno=2007|titolo=Ammonite biostratigraphy as a tool for dating Upper Jurassic lithographic limestones from South Germany – first results and open questions|rivista=Neues Jahrbuch für Geologie und Paläontologie – Abhandlungen|volume=245|numero=1|pp=
Come tutti gli pterosauri, le ali di ''Aerodactylus'' erano formate da una membrana di pelle e muscolare che si estendeva dal quarto dito allungato della mano fino alle anche dell'animale. Le ali erano inoltre rinforzate internamente da fibre di [[collagene]], ed esternamente da una membrana [[Cheratina|cheratinosa]]. Alcuni fossili ben conservati hanno dimostrato che ''Aerodactylus'' era ricoperto da un sottile ma denso strato di [[Pterosauria#Picnofibre|picnofibre]], e che possedeva una piccola cresta triangolare arrotondata sulla sua testa, così come una piccola cresta a corno posta sul retro del cranio. ''Aerodactylus'' deve il suo nome al [[Pokémon]] [https://m.wiki.pokemoncentral.it/Aerodactyl Aerodactyl]<ref name=aerodactylus/>.
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== Descrizione ==
[[File:Aerodactylus scale MCZ 1505.png|thumb|left|upright|Dimensioni dell'esemplare più grande conosciuto (MCZ 1505), a confronto con un [[uomo]]]]
''Aerodactylus'' è conosciuto da sei esemplari fossili, e anche se tutti sono esemplari molto giovani, tutti conservano scheletri completi.<ref name=aerodactylus>{{Cita pubblicazione| doi = 10.1371/journal.pone.0110646|titolo= ''Pterodactylus scolopaciceps'' Meyer, 1860 (Pterosauria, Pterodactyloidea) from the Upper Jurassic of Bavaria, Germany: The Problem of Cryptic Pterosaur Taxa in Early Ontogeny|rivista= PLoS ONE|volume= 9|numero= 10|pp= e110646|anno= 2014|cognome1= Vidovic |nome1= S. U. |cognome2= Martill |nome2= D. M. }}</ref> La scoperta di diversi esemplari con tracce di [[tessuti molli]] ben conservati ha permesso agli scienziati di ricostruire fedelmente l'aspetto in vita
Il [[cranio]] di ''Aerodactylus'' era lungo e stretto con circa 64 denti, più ravvicinati tra loro verso la punta delle fauci. I denti si estendevano dalle punte di entrambe le mascelle, e la fila di denti finiva davanti alla parte anteriore della ''fenestra nasoantorbitale'', la più grande apertura del cranio.<ref name=BennettPZ/> A differenza di alcune specie correlate, il cranio e la mascella erano leggermente ricurve verso l'alto, anziché dritte.<ref name="jouve2004">{{Cita pubblicazione| doi = 10.1671/0272-4634(2004)024[0542:DOTSOA]2.0.CO;2 |autore= Jouve, S. |anno= 2004 |titolo= Description of the skull of a ''Ctenochasma'' (Pterosauria) from the latest Jurassic of eastern France, with a taxonomic revision of European Tithonian Pterodactyloidea |rivista= Journal of Vertebrate Paleontology |volume= 24 |numero= 3|pp=
Il collo era lungo e ricoperto da lunghi ciuffi di [[Pterosauria#Picnofibre|picnofibre]]. ''Aerodactylus'' era inoltre fornito di una sorta di sacca golare, simile a quella dei moderni [[Pellicano|pellicani]], che si estendeva da circa il centro della [[mandibola]] alla parte superiore del collo.<ref name="frey&martill1998">{{Cita pubblicazione|autore1=Frey, E. |autore2=Martill, D.M. |anno= 1998 |titolo= Soft tissue preservation in a specimen of ''Pterodactylus kochi'' (Wagner) from the Upper Jurassic of Germany |rivista= Neues Jahrbuch für Geologie und Paläontologie, Abhandlungen |volume= 210 |pp=
''Aerodactylus'', come gli pterosauri correlati, possedeva una cresta sul cranio composta principalmente da tessuti molli lungo la cima del cranio. Un esemplare (MCZ 1505, lastra di conteggio di BSP 1883 XVI 1) mostra una cresta di tessuto molle approssimativamente triangolare che si estende verso l'alto sopra la metà posteriore della ''fenestra nasoantorbitale'' e dell'orbita; la cresta era lunga 44-51 millimetri (circa il 38-45% della lunghezza totale del cranio) e raggiungeva un'altezza massima di 9,5 millimetri.<ref name=BennettPZ>{{Cita pubblicazione|anno=2013 |titolo=New information on body size and cranial display structures of ''Pterodactylus antiquus'', with a revision of the genus |rivista=Paläontologische Zeitschrift |volume=in press|doi=10.1007/s12542-012-0159-8 |autore=Bennett, S. Christopher }}</ref>
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== Storia della scoperta ==
[[File:Bsp 1883 xvi 1.png|thumb|upright|Esemplare BSP 1883 XVI 1, che conserva ancora l'impressione della cresta del capo]]
Nel 1850, [[Hermann von Meyer]] descrisse l'esemplare ora conosciuto dal suo numero di raccolta BSP AS V 29 a/b come un nuovo esemplare di ''Pterodactylus longirostris''. ''Pterodactylus longirostris'' è un sinonimo junior di ''Ornithocephalus antiquus'', ma ''[[Pterodactylus]]'' ha sostituito ''Ornithocephalus'' nel nome per uso popolare. Il campione BSP AS V 29 a/b è stato nuovamente discusso nel libro ''Fauna der Vorwelt'' (1860) di Meyer<ref name=Meyer1860>{{Cita pubblicazione|anno=1860 |titolo=Zur Fauna der Vorwelt: Reptilien aus dem lithographischen Schiefer des Jura in Deutschland und Frankreich |autore1=von Meyer |autore2=C.E. Hermann }}</ref>, questa volta sotto il nome di ''Pterodactylus scolopaciceps''. Sia [[Karl Alfred von Zittel|Zittel]] che Wagner in seguito sinonimizarono la nuova specie di Meyer, come sinonimo di ''P. kochi'', nel 1883.<ref name=Zittel1883>{{Cita pubblicazione|anno=1883 |titolo=Über Flugsaurier aus dem lithographischen Schiefer Bayerns |autore=Zittel, K.A. |rivista=Palaeontographica |volume=29 |pp=
== Note ==
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