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Collaboratori: aggiunto Roberto Zanetti che ha diretto la sezione spettacoli Nord-Italia dal '68 al '75
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Il 9 maggio il generale Bava Beccaris, appoggiato dal governo, fa sciogliere associazioni e circoli ritenuti sovversivi e arrestare migliaia di persone appartenenti ad organizzazioni socialiste, repubblicane, anarchiche, fra cui anche alcuni parlamentari: tra gli altri [[Filippo Turati]]<ref group=N>Turati il 1º marzo [[1899]] fu dichiarato decaduto dal mandato parlamentare e messo agli arresti con l'accusa d'aver guidato i [[moti di Milano]]; fu poi condannato a ben 12 anni di reclusione. Fu comunque liberato il successivo 26 marzo, in quanto rieletto alle elezioni suppletive, e fece [[ostruzionismo]] contro il governo reazionario di [[Luigi Pelloux]].</ref> (assieme alla sua compagna [[Anna Kuliscioff]]), [[Andrea Costa]], [[Leonida Bissolati]], [[Carlo Romussi]] (deputato radicale), [[Paolo Valera]].
 
Tutti i giornali antigovernativi vengono messi al bando; il 12 maggio a [[Roma]] è tratta in arresto l'intera redazione dell{{'}}''Avanti!''. Il giornale poté comunque continuare le sue pubblicazioni sotto la direzione provvisoria di [[Enrico Ferri (criminologo)|Enrico Ferri]]. Bissolati venne rilasciato due mesi dopo perché la Camera non diede l'autorizzazione a procedere contro di lui, escludendo che possa aver preso parte ai tumulti avenutiavvenuti a Milano dove era giunto solo il 9 maggio.<ref>{{cita libro | nome= Giorgio| cognome= Candeloro| titolo= Storia dell'Italia moderna. Volume settimo. La crisi di fine secolo e l'età giolittiana| anno= 1974| editore= Feltrinelli| città= Milano|p =60}}</ref>
 
=== L{{'}}''Avanti!'' e la Settimana rossa ===