Roberto di Bury: differenze tra le versioni

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Presumibilmente assassinato e trovato nella città di [[Bury St Edmunds]] nel [[Suffolk]] nel [[1181]], la sua morte, fu attribuita agli ebrei locali in un periodo di crescente antisemitismo.<ref name="dx.doi.org">{{Cita pubblicazione|data=2004-01|titolo=Patricia Skinner, ed., The Jews in Medieval Britain: Historical, Literary and Archaeological Perspectives. Woodbridge, Eng., and Rochester, N.Y.: Boydell and Brewer, 2003. Pp. x, 175; tables and maps. $75.|rivista=Speculum|volume=79|numero=01|ppp=297|accesso=2022-12-12|doi=10.1017/s0038713400095816|url=http://dx.doi.org/10.1017/s0038713400095816}}</ref> Sebbene fosse stata scritta un'agiografia, non se ne conoscono copie, quindi la storia della sua vita è ora sconosciuta al di là dei pochi riferimenti frammentari sopravvissuti fino a oltre la fine del culto durante la [[Scisma anglicano|Riforma inglese]].
 
Roberto di Bury allo stesso tempo fece parte di un piccolo gruppo di santi non ufficiali inglesi del [[XII secolo]] con caratteristiche sorprendentemente simili: tutti giovani ragazzi misteriosamente trovati morti ed acclamati come martiri di presunte pratiche anticristiane tra gli ebrei. A partire dal [[XIX secolo|XIX]] e [[XX secolo]] tutti gli elementi sulle circostanze della loro morte vengono ricondotte all'[[archetipo]] dell'[[accusa del sangue]], di cui il primo caso documentato fu quello di [[Guglielmo di Norwich]] (morto nel 1144). L'agiografia di quest'ultimo, redatta dal monaco Thomas di Monmouth, sviluppò un'influenza sulla storia tale da influenzare anche il resoconto della morte di Roberto.