Ippocrate: differenze tra le versioni

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Acquisì grande fama, nonostante la sua impotenza di fronte alla [[peste di Atene]] (429 a.C.), soprattutto insegnando. Fondò una scuola medica e scrisse una settantina di opere, raccolte nel ''[[Corpus Hippocraticum]]''.<ref>Una selezione delle opere è in ''Ippocrate. Opere'', traduzione e commento di [[Giuliana Lanata]], [[Torino]], [[Boringhieri]], 1961. Tale studio fa parte dell{{'}}''Enciclopedia di autori classici'' diretta dal filosofo [[Giorgio Colli]].</ref>
[[File:Kos Asklepeion.jpg|upright=1.4|thumb|[[Asklepieion|Santuario di Asclepio]] a [[Kos]].]]
Ippocrate ebbe due figli: [[Tessalo]] e [[Dracone I]] . Secondo le ''Vite dei filosofi'' di [[Diogene Laerzio]] (IX, 24), Ippocrate rivelò [[Democrito]] agli abitanti di [[Abdera (Tracia)|Abdera]] nello stesso modo in cui [[Eraclito]] introdusse [[Melisso di Samo]] agli abitanti di [[Efeso]] che ancora non lo avevano apprezzato.
 
=== Incendio del tempio di Asclepio ===