Samurai: differenze tra le versioni

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La parola "samurai" significava originariamente "coloro che servono la nobiltà", scritto in caratteri cinesi o [[kanji]] che avevano il medesimo significato. In giapponese, durante il [[periodo Heian]] (794-1185), si pronunciava ''saburapi'' e più tardi ''saburai''. Nella letteratura giapponese si fa riferimento al primo samurai a partire dal X secolo, nel libro ''[[Kokinshū]]'', detto altrimenti ''Kokin Wakashū'' e tradotto con "Raccolta di poesie giapponesi antiche e moderne".
 
Altro nome con cui era conosciuto il samurai è ''bushi'' (武士), il quale appare per la prima volta nel ''[[Shoku Nihongi]]'' (続日本紀, 797 d.C.), un antico documento giapponese racchiuso in quaranta volumi che raccoglie le più importanti decisioni di stato prese dalla corte imperiale tra il 697 d.C. e il 791 d.C. In una parte del libro si dice: "I samurai sono coloro che formano i valori della nazione".
 
Secondo il libro ''Gli ideali del samurai'' di [[William Scott Wilson]], le parole ''bushi'' e ''samurai'' sono diventate sinonimi alla fine del [[XII secolo]]. Wilson esplora a fondo le origini della parola "guerriero" nella cultura giapponese senza tralasciare i caratteri kanji con cui viene scritto. Wilson afferma che ''bushi'' in realtà si traduce con "l'uomo che ha la capacità di mantenere la pace, con la forza militare o letteraria".