Naufragio del Titanic: differenze tra le versioni

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{{Citazione|Il ponte era leggermente girato verso di noi. Si vedevano mucchi dei quasi {{M|1500}} passeggeri rimasti a bordo che si affastellavano come sciami di api, ma solo per ricadere a gruppi, a coppie, da soli, mentre circa 80 metri di scafo si alzavano formando con la superficie un angolo di circa 70°. Poi la nave, e con essa il tempo stesso, sembrarono fermarsi. Infine, gradualmente, il ponte si girò, come a voler nascondere l'orrendo spettacolo alla nostra vista.|Testimonianza di Jack Thayer<ref name=Ballard />}}
[[File:Titanic's sinking stern.jpg|thumb|left|upright=1.3|L'affondamento della poppa del ''Titanic'' in un disegno del 1914]]
Intorno alle 2:15 il [[circuito elettrico]] dell'intero scafo si interruppe all'improvviso e si udirono rumori cupi di «strappi e fratture»<ref name="autogenerato3">Robert Ballard, ''Il ritrovamento del Titanic''.</ref>, come se le caldaie e le macchine si fossero staccate dalle loro sedi precipitando in avanti. A causa della completa sommersione della prua, la poppa si innalzò formando un angolo di 30° sulla superficie dell'oceano, mettendo in mostra eliche e timone. Ciò si tradusse in una eccessiva sollecitazione sul fulcro della leva, sito tra il secondo e il terzo vano macchine. Alle 2:18 lo scafò si spezzò in due tronconi, che per alcuni istanti rimasero attaccati a livello del doppio fondo della chiglia. La poppa sembrò improvvisamente arretrarsi e abbassarsi; le testimonianze contraddittorie dei superstiti fanno pensare che la rottura non si sia verificata fuori dalla superficie dell'acqua, e ciò che sicuramente si vide fu la repentina minore inclinazione della parte poppiera<ref>Disegni schematici tratti da: Robert Ballard, ''Il ritrovamento del Titanic''.</ref>.
 
Jack Thayer riferì:
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I due tronconi si disposero a circa 600 metri di distanza l'uno dall'altro, la prua (la porzione più consistente del relitto) in direzione nord-est, separata dalla maggior parte dei reperti, e la poppa – rivolta con il timone verso la prua – a sud-ovest, circondata da suppellettili e porzioni di infrastrutture di ogni genere. La sezione centrale giace, invece, a est delle altre due sezioni, irriconoscibile per le devastazioni subìte. Dietro la prua, il fango del fondale è tuttora disposto a ventaglio per effetto dell'[[onda d'urto (fluidodinamica)|onda d'urto]] dell'impatto della sezione con il fondale oceanico. Essi giacciono sull'ultimo tratto della [[scarpata continentale]] in un'area di lieve pendio.
 
Nelle ore successive i detriti raggiunsero il fondale e si posizionarono intorno al relitto. Il campo in cui giacciono i rottami si trova al confine tra la [[scarpata continentale]] nordamericana e la [[piana abissale]] atlantica, in un lieve e dolce declive. Il campo dei rottami copre un'estensione di fondale di circa {{M|400|ul=hm2}}. Le vorticose correnti sottomarine modificano continuamente il fondo oceanico, spostando sedimenti e dune che ora ricoprono e ora scoprono i reperti, molti dei quali tuttora giacciono sotto il fango. Alcune dune, in molti casi, sono – addirittura – più larghe, lunghe ed elevate delle sezioni di prua e di poppa della nave. Con buona probabilità, secondo alcuni studi, a meno che non venga corroso prima dai [[Bacteria|batteri]] che si nutrono di ferro, l'intero relitto potrebbe venir sepolto sotto il fango nell'arco del prossimo mezzo secolo.
 
=== Le operazioni di salvataggio ===