Aspartame: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m →Dibattito sulla sicurezza: sistemazione fonti e fix vari |
Nessun oggetto della modifica |
||
Riga 70:
Il dibattito sull'uso di aspartame negli alimenti si è riacceso nel 2005 con la pubblicazione di uno studio promosso dalla California Environmental Protection Agency che ha evidenziato un aumento dell'incidenza di [[linfoma|linfomi]] e [[leucemia|leucemie]] nei topi femmina a seguito di assunzione di bassi dosaggi di aspartame. Inoltre uno studio della Fondazione Europea di oncologia e scienze ambientali "[[Bernardino Ramazzini]]" di [[Bologna]] ha ulteriormente segnalato questi effetti e ha ipotizzato un legame tra la [[formaldeide]] rilasciata dal [[metabolismo]] dell'aspartame e l'aumento dell'incidenza di tumori cerebrali. Lo studio è stato pubblicato sullo ''European Journal of Oncology'' nel luglio 2005.<ref>Morando Soffritti et al., ''European Journal of Oncology'' ''"{{cita testo|url=https://web.archive.org/*/www.ramazzini.it/fondazione/pdfUpload/Eur%20J%20Oncol%20Vol%2010%20107-116_2005.pdf|titolo=Aspartame induces lymphomas and leukemias in rats}}"'' , vol. 10, n. 2, (luglio 2005)</ref> Questi nuovi dati sono stati valutati dall'Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare ([[EFSA]]), nell'insieme di tutti gli studi effettuati sull'aspartame negli ultimi vent'anni. L'EFSA ha confermato la dose giornaliera ammissibile di 40 mg/kg peso corporeo e ha concluso che lo studio non dimostra con sicurezza la relazione fra l'insorgenza di tumori e il consumo di aspartame e non sono emersi nuovi dati che giustifichino nuovi studi, considerate anche le fasce di assunzione più a rischio come i diabetici o le persone che seguono regimi alimentari a basso contenuto calorico.<ref>{{cita testo|url=https://www.efsa.europa.eu/it/press/news/060504|titolo=Comunicato stampa dell'EFSA sulla sicurezza dell'aspartame|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20061215043550/http://www.efsa.europa.eu/it/press_room/press_release/1472.html }}</ref> L'EFSA, che già si era espressa sull'aspartame nel 2002, ne ha ribadito la sicurezza negli anni seguenti (2006, 2009, 2010, 2011).
La sicurezza dell'aspartame è stata anche riaffermata negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] dal [[National Cancer Institute]] a seguito di un'indagine durata cinque anni su mezzo milione di persone. Dall'indagine non è emerso nessun aumento dell'incidenza di [[linfoma|linfomi]], [[leucemia|leucemie]] e tumori del cervello.<ref>Lim U, Subar AF, Mouw T, et al. ''Consumption of aspartame-containing beverages and incidence of hematopoietic and brain malignancies''. Cancer Epidemiology Biomarkers Prevention, 2006; 15.</ref> Questo studio è stato effettuato sulla base di questionari inviati fra il 1995 e il 1996 a persone di età compresa fra 50 e 70 anni e riguarda l'analisi di rischio per un'esposizione a dosi inferiori alle attuali e non superiore ai 15 anni, visto che l'inizio della commercializzazione dell'aspartame risale al 1981. Nel 2007 una ''review'' medica sull'argomento concluse che le prove scientifiche mostravano che l'assunzione di aspartame come dolcificante è priva di pericoli ai livelli attuali di consumo.<ref name="Magnuson">{{Cita pubblicazione|autore=Magnuson BA |titolo=Aspartame: a safety evaluation based on current use levels, regulations, and toxicological and epidemiological studies |rivista=[[Critical Reviews in Toxicology]] |volume=37 |numero=8 |pp=629-727|anno=2007 |pmid=17828671|doi=10.1080/10408440701516184|autore2=Burdock GA|autore3=Doull J|cognome4=Kroes|nome4=R. M.|cognome5=Marsh|nome5=G. M.|cognome6=Pariza|nome6=M. W.|cognome7=Spencer|nome7=P. S.|cognome8=Waddell|nome8=W. J.|cognome9=Walker|nome9=R.}} (la rivista è stata in [[conflitto di interessi]] con la [[Monsanto]]. Cfr. {{cita news|cognome1=Waldman |nome1=Peter |cognome2=Stecker |nome2=Tiffany |cognome3=Rosenblatt |nome3=Joel |titolo=Monsanto Was Its Own Ghostwriter for Some Safety Reviews |url=https://www.bloomberg.com/news/articles/2017-08-09/monsanto-was-its-own-ghostwriter-for-some-safety-reviews
Nel 2013 l'agenzia europea [[EFSA]], in un comunicato stampa del 10 dicembre, ha annunciato di aver concluso un'analisi su larga scala di tutti gli studi disponibili: dall'analisi emerge che "l'aspartame e i suoi prodotti di degradazione sono sicuri per il consumo umano ai livelli di esposizione attuali", cioè alla [[dose giornaliera accettabile]] di 40 mg/Kg di peso corporeo/die.<ref>{{cita web|url=https://efsa.onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.2903/j.efsa.2013.3496|titolo=Scientific Opinion on the re-evaluation of aspartame (E 951) as a food
|