Roberto Calvi: differenze tra le versioni

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m Ho precisato i nomi dei magistrati che condussero l'inchiesta a carico dei vertici della Banca d'Italia
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Il 14 giugno incontrò nuovamente Carboni a [[Bregenz]], al confine con la [[Svizzera]], in attesa di partire per Zurigo, ma avvenne un cambio di programma: il 15 giugno partì invece verso [[Londra]] dall'[[aeroporto di Innsbruck]] con un jet privato messo a disposizione dal finanziere svizzero Hans Albert Kunz; il 16 giugno Carboni partì da [[Amsterdam]] insieme alle sorelle Kleinszig per raggiungere Calvi a [[Londra]], dove alloggiava nel residence “Chelsea Cloister” insieme a Silvano Vittor<ref>Fausto Biloslavo Storia illustrata n.2 febbraio 1996 pag. 61</ref><ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/03/18/sette-giudizio-per-la-fuga-di-calvi.html|titolo=SETTE A GIUDIZIO PER LA FUGA DI CALVI - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|data=18 marzo 1992|lingua=it|accesso=15 dicembre 2022}}</ref><ref name=":7" />. Ai giudici inglesi, Vittor disse di aver lasciato Calvi da solo nella sua stanza, la sera del [[17 giugno]] tra le ore 23-23,30, e di essersi recato in un [[pub]] nelle vicinanze insieme a Carboni e alle sorelle Kleinszig, non trovando più Calvi al suo ritorno<ref name=":2" /><ref>{{Cita web|url=https://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2004/03/15/Cronaca/CALVI-DEPOSITATI-QUATTRO-FALDONI-DI-DOCUMENTI-IN-PROCURA-2_131400.php|titolo=CALVI: DEPOSITATI QUATTRO FALDONI DI DOCUMENTI IN PROCURA (2)|sito=www1.adnkronos.com|accesso=2022-12-17}}</ref>. Sempre in quel giorno, il [[Consiglio di amministrazione|c.d.a.]] del Banco Ambrosiano aveva deliberato lo scioglimento degli Organi Amministrativi, richiedendo alla Banca d'Italia l'invio di un Commissario, e si era anche [[Suicidio|suicidata]] la sua segretaria personale, Teresa Graziella Corrocher, lanciandosi dal quarto piano dell'edificio milanese sede centrale del Banco<ref>{{Cita news|autore=Marzio Fabbri|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,1/articleid,1040_01_1982_0126_0001_14888041/|titolo=«Sia stramaledetto» ha scritto prima di gettarsi dalla finestra|data=18 giugno 1982|p=1|giornale=[[La Stampa]]}}</ref>.
 
La mattina del [[18 giugno]], Calvi venne trovato impiccato ad una impalcatura collocata sotto al [[Ponte dei Frati Neri]], sul greto del [[Tamigi]] ({{coord|51|30|34|N|0|06|16|W|region:GB_type:landmark}}), in circostanze che vennero ritenute sospette: oltre al passaporto falso, aveva 16mila dollari addosso e mattoni infilati nelle tasche e all'interno dei pantaloni. Nelle sue tasche vennero ritrovati anche un [[biglietto da visita]] di Alvaro Giardili (imprenditore edile legato a [[Francesco Pazienza]] e al boss camorrista [[Vincenzo Casillo]])<ref name=":03">{{Cita web|url=https://archivio.unita.news/assets/main/1983/11/09/page_005.pdf|titolo=Preso Giardili. Conosceva i mille segreti di Calvi|editore=L'Unità|data=9 novembre 1983}}</ref>, il numero telefonico di monsignor [[Hilary Franco]] ed un foglio strappato con alcuni nominativi: quello dell'industriale [[Filippo Fratalocchi]] (noto produttore di apparati di [[guerra elettronica]] e presidente di Elettronica S.p.A.), del politico [[Democrazia Cristiana|democristiano]] [[Mario Ferrari Aggradi]], del piduista [[Giovanni Fabbri]], di [[Cecilia Fanfani]], dell'amico di Sindona ed ex consigliere del [[Banco di Roma]] [[Fortunato Federici]], del piduista e dirigente della [[Banca Nazionale del Lavoro|BNL]] Alberto Ferrari, del piduista e dirigente del settore valute del [[Ministero del commercio con l'estero]] [[Ruggero Firrao]] e del [[Ministri delle finanze della Repubblica Italiana|ministro delle finanze]] [[Partito Socialista Italiano|socialista]] [[Rino Formica]]<ref name=":6" /><ref>{{cita libro | cognome= Guarino| nome= Mario| titolo= L'orgia del potere: testimonianze, scandali e rivelazioni su Silvio Berlusconi| url=https://books.google.it/books?id=7XhoAAAAMAAJ&q=Mario+Guarino,+L%27orgia+del+potere:+testimonianze,+scandali+e+rivelazioni+su+Silvio+Berlusconi+Bari,+edizioni+Dedalo,+2005&dq=Mario+Guarino,+L%27orgia+del+potere:+testimonianze,+scandali+e+rivelazioni+su+Silvio+Berlusconi+Bari,+edizioni+Dedalo,+2005&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiIrJayl7HvAhWBDewKHRO6B0AQ6AEwBHoECCYQAg| editore= edizioni Dedalo| città= Bari| anno= 2005|urlmorto=no}}</ref>.
 
Quattro giorni dopo la misteriosa morte del banchiere, il ministro del Tesoro [[Beniamino Andreatta]], su proposta della [[Banca d'Italia]], dispose lo scioglimento degli organi amministrativi del Banco Ambrosiano e il 6 agosto successivo la banca venne messa in [[liquidazione]]<ref>F. Belli e S. Maccarone (a cura di), «Le crisi bancarie: il caso del Banco Ambrosiano», Milano, Giuffrè, 1985, pp. 37-44.</ref>. I commissari liquidatori della Banca d'Italia chiesero all'arcivescovo Marcinkus di saldare il debito dello IOR nei confronti del Banco (1,2 miliardi di dollari), ottenendo una risposta negativa<ref name=":9" /><ref name="Nuzzi">{{cita libro|autore=[[Gianluigi Nuzzi]]|titolo=Vaticano Spa|editore=Editore Chiarelettere}}</ref>. Lo IOR, senza ammettere alcuna responsabilità, pagò volontariamente, definendolo ''contributo volontario''<ref name="Corriere">[http://archiviostorico.corriere.it/1998/luglio/20/Quando_monsignor_Marcinkus_era_vero_co_0_980720110.shtml Corriere della Sera]</ref>, 250 milioni di dollari<ref name=":9" />.