Matilde d'Inghilterra (imperatrice): differenze tra le versioni

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Tra il [[1138]] ed il [[1140]] Matilde viene citata consenziente a una donazione, inerente alcune proprietà in Angiò, fatta dal marito Goffredo, nel documento n° CXXXVIII del ''Cartulaire noir de la cathédrale d'Anger''<ref name=noir>{{la}} [http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k91429w/f1.image#ES Cartulaire noir de la cathédrale d'Ange, doc. CXXXVIII, Pagg 225 - 229]</ref>. Nella primavera del [[1139]], Stefano controllava ancora il tesoro, aveva l'appoggio di buona parte dei baroni inglesi e normanni e, soprattutto aveva l'appoggio del clero, per la forte influenza esercitata dal fratello, il vescovo Enrico, ora anche [[legato papale]]<ref>William John Corbett, "Inghilterra, 1087-1154", cap. II, vol. VI, pag. 86</ref>; infine Matilde non aveva ancora attraversato [[la Manica]]. Ma quando Stefano, all'inizio dell'estate, fece imprigionare il vescovo [[Roger di Salisbury]], perché non aveva riconsegnato al re il suo castello<ref name=To>{{la}} [http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k36182g/f289.image#ES Chronique de Robert de Torigni, abbé du Mont-Saint-Michel, vol. I, pagina 214]</ref>, perse l'appoggio della chiesa<ref>William John Corbett, "Inghilterra, 1087-1154", cap. II, vol. VI, pagg. 86 e 87</ref>; la situazione di Stefano peggiorò quando alla morte di Ruggero, in quello stesso anno<ref name=Parisi>{{la}} [https://archive.org/stream/matthiparisiens07luargoog#page/n233/mode/2up#ES Matthæi Parisiensis, monachi Sancti Albani, Historia Anglorum, vol. II, pagina 171]</ref>, si appropriò di tutti i beni del vescovo e fu condannato proprio da suo fratello, legato papale<ref name=Cor>William John Corbett, "Inghilterra, 1087-1154", cap. II, vol. VI, pag. 87</ref>.
 
Fu allora che, mentre il marito Goffredo d'Angiò si incaricò di continuare la conquista (iniziata con l'assedio di [[Falaise (Calvados)|Falaise]], nell'ottobre del [[1138]]<ref name=T>{{la}} [http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k36182g/f288.image#ES Chronique de Robert de Torigni, abbé du Mont-Saint-Michel, vol. I, pagina 213]</ref>) della [[Normandia]], dove ottenne il soprannome di "''the Fair Count''" ("il Conte Leale"), Matilde, nell'estate [[1139]], sbarcò in Inghilterra con Roberto di Gloucester, come ci viene confermato da tutti i cronisti e 140 cavalieri<ref name=Cor/>, dando il segnale per una sollevazione di alcuni baroni scontenti della debolezza di Stefano<ref name=Cor/> e l'appoggio del [[re di Scozia]] Davide I; Guglielmo di Malmesbury sostiene che dopo l'arrivo di Matilde e Roberto, accompagnati da alcuni nobili, in Inghilterra iniziò la rivolta contro Stefano<ref name=Chronicle_of_the_Ki>{{en}} [https://archive.org/stream/williamofmalmesb1847will#page/498/mode/2up#ES Chronicle of the Kings of England: From the Earliest Period to the Reign, of king William's children, pag. 498]</ref>, mentre, come quasi tutti i cronisti, Gervasio di Canterbury sostiene che MatldeMatilde sbarcò nei pressi di Arundel, dove ottenne ospitalità dalla matrigna, l'ex regina, [[Adeliza di Lovanio]]<ref name=G>{{la}} [https://archive.org/stream/historicalworks00offigoog#page/n173/mode/2up #ES The Historical Works of Gervase of Canterbury, Vol. I, pag 110]</ref>, e che la guerra civile iniziò dopo che l'imperatrice e Roberto si erano trasferiti a Gloucester<ref name=GE>{{la}} [https://archive.org/stream/historicalworks00offigoog#page/n173/mode/2up #ES The Historical Works of Gervase of Canterbury, Vol. I, pag 111]</ref>. L'esercito di Matilde ottenne inizialmente parziali successi (Roberto conquistò [[Notthingam]]<ref name=GE/> e la diede alle fiamme<ref name=Fl>{{la}} [https://archive.org/stream/florentiiwigorn02florgoog#page/n154/mode/2up#ES Florentii Wigornensis Monachi Chronicon, tomus II, Pagg 128 e 129]</ref>), soprattutto nell'Inghilterra occidentale dove i baroni spesso cambiarono bandiera per ottenere maggiori benefici, intanto Goffredo in Normandia continuava nella conquista del ducato<ref name=Historical>{{la}} [https://archive.org/stream/historicalworks00offigoog#page/n175/mode/2up #ES The Historical Works of Gervase of Canterbury, Vol. I, pag 112]</ref>, e, nell'ottobre del [[1140]], catturò e distrusse il castello di [[Fontenay-le-Marmion]]<ref name=TO>{{la}} [http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k36182g/f294.image#ES Chronique de Robert de Torigni, abbé du Mont-Saint-Michel, vol. I, pagina 219]</ref>, nel [[Calvados]]. Secondo Guglielmo di Malmesbury, verso la fine del [[1140]], vi fu un tentativo infruttuoso, del legato papale, [[Enrico di Blois]], di giungere alla pace<ref name=Chronicle_of_the_K>{{en}} [https://archive.org/stream/williamofmalmesb1847will#page/512/mode/2upe#ES Chronicle of the Kings of England: From the Earliest Period to the Reign, of king William's children, pag. 513]</ref>. Dopo 16 mesi di guerra, la situazione non era mutata molto<ref name=Co>William John Corbett, "Inghilterra, 1087-1154", cap. II, vol. VI, pag. 88</ref>.
 
All'inizio del [[1141]], Stefano assediò [[Lincoln (Lincolnshire)|Lincoln]]<ref name=TOR>{{la}} [http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k36182g/f295.image #ES Chronique de Robert de Torigni, abbé du Mont-Saint-Michel, vol. I, pagina 220]</ref>, che si era ribellata<ref name=Co/>, e, il 2 febbraio<ref name=F>{{la}} [https://archive.org/stream/florentiiwigorn02florgoog#page/n154/mode/2up#ES Florentii Wigornensis Monachi Chronicon, tomus II, Pag 129]</ref>, nel corso della battaglia<ref name=GER>{{la}} [https://archive.org/stream/historicalworks00offigoog#page/n175/mode/2up #ES Historical Works of Gervase of Canterbury, Vol. I, pagg 113 - 117]</ref>, l'esercito di Stefano fu sconfitto<ref name=Paris>{{la}} [https://archive.org/stream/matthiparisiens07luargoog#page/n235/mode/2up #ES Matthæi Parisiensis, monachi Sancti Albani, Historia Anglorum, vol. II, pagina 173]</ref> e il re stesso, circondato dagli uomini di Roberto, venne catturato<ref name=Co/><ref name="Chronicle_of_the_">{{en}} [https://archive.org/stream/williamofmalmesb1847will#page/516/mode/2up#ES Chronicle of the Kings of England: From the Earliest Period to the Reign, of king William's children, pag. 516]</ref>, mentre Guglielmo d'Ypres, riuscì a fuggire<ref name=TORI>{{la}} [http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k36182g/f297.image #ES Chronique de Robert de Torigni, abbé du Mont-Saint-Michel, vol. I, pagina 222]</ref>; Stefano fu condotto dalla cugina Matilde<ref name=Chronicle_of_the_/>, a Gloucester<ref name=GERV>{{la}} [https://archive.org/stream/historicalworks00offigoog#page/n181/mode/2up #ES Historical Works of Gervase of Canterbury, Vol. I, pag 118]</ref> e poi, il 9 febbraio<ref name=F/>, fu condotto al castello di [[Bristol]]<ref name=C>William John Corbett, "Inghilterra, 1087-1154", cap. II, vol. VI, pag. 89</ref>, dove fu tenuto prigioniero nella torre del castello<ref name=Paris/>, dove, secondo Guglielmo di Malmesbury, fu detenuto, dapprima, con un trattamento da re e poi sempre peggio, secondo alcune voci, di notte era messo ai ceppi<ref name=Chronicle_of_the_/> e dove gli fu prospettato che se avesse riconosciuto la cugina come regina sarebbe stato libero di andare in esilio nei propri possedimenti francesi; anche Orderico Vitale ricorda che re Stefano era detenuto, con durezza (''Stephanus rex Anglorum in carcere gemens detinetur'')<ref name=Utice>{{la}} [http://books.google.it/books?id=rlG9NF2LDkAC&pg=PA149&lpg=PA149&dq=historiae+normannorum+scriptores+antiqui&source=bl&ots=ylxUXpJNBn&sig=cxBTXY56RUj08vMiCi9FYDXQAGY&hl=it&sa=X&ei=74b8U86dFYLgyQP2poDwBA&ved=0CCAQ6AEwADgK#v=onepage&q=historiae%20normannorum%20scriptores%20antiqui&f=true#ES Orderici Vitalis Uticensis Monachi, Ecclesiastiche Historiae, liber XIII, pag 924]</ref>.