Pascal Taskin: differenze tra le versioni

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==Biografia==
Nato nel 1723, Taskin entrò presto come apprendista nel laboratorio [[parigi]]no di [[Famiglia Blanchet (cembalari)|François-Étienne Blanchet II]]. Alla morte di Blanchet, ne sposò la vedova e rilevò l'attività. La qualifica di ''Facteur de Clavessins du Roi'', già portata dai due François Blanchet vecchio e giovane, passò quindi a lui. Nel 1770 così firmava i suoi strumenti: ''Pascal Taskin, Facteur de Clavessins & Garde des Instruments de Musique du Roi, Eleve & Successeur de M. Blanchet, demeure même Maison, rue de la Verrerie, vis-à-vis la petite porte de S. Merry, A Paris 1770''. Nel 1772 gli fu offerta da [[Luigi XV]], e in seguito da [[Luigi XVI]], la qualifica di costruttore di strumenti di corte nel castello e nella cappella di [[Versailles (comune)|Versailles]]. Riuscì ad eseguire questo lavoro grazie al nipote Pascal-Joseph II, in modo da non doversi assentare troppo a lungo dal laboratorio di Parigi; in questo modo, dal 1781 al 1790 si occupò dell'intero fondo degli strumenti reali. Taskin portò la costruzione del clavicembalo all'ultima e più grande perfezione; la sua attività arriva alle soglie del [[fortepiano]] di cui, seguendo il gusto dell'epoca, costruì degli esemplari. Alla sua morte, il laboratorio produceva tanti clavicembali quanti fortepiani.
 
Nel 1772 gli fu offerta da [[Luigi XV]], e in seguito da [[Luigi XVI]], la qualifica di costruttore di strumenti di corte nel castello e nella cappella di [[Versailles (comune)|Versailles]]. Riuscì ad eseguire questo lavoro grazie al nipote Pascal-Joseph II, in modo da non doversi assentare troppo a lungo dal laboratorio di Parigi; in questo modo, dal 1781 al 1790 si occupò dell'intero fondo degli strumenti reali. Taskin portò la costruzione del clavicembalo all'ultima e più grande perfezione; la sua attività arriva alle soglie del [[fortepiano]] di cui, seguendo il gusto dell'epoca, costruì degli esemplari. Alla sua morte, il laboratorio produceva tanti clavicembali quanti fortepiani.
[[File:Takin2.jpg|thumb|sinistra|Tasti di un clavicembalo di Taskin (1787); Museum für Kunst und Gewerbe, Amburgo]]
 
Nel suo laboratorio veniva aiutato da tre suoi nipoti, Pascal-Joseph Taskin II (1750-1829), Henri-Joseph Taskin (1779–1832) e Lambert Taskin (date sconosciute). D'altronde, si prese cura anche del figliastro, potendo così ricollegarsi alla diretta tradizione che risaliva a Nicolas Blanchet, fondatore del tanto fortunato laboratorio che gestiva.
 
[[File:Takin2.jpg|thumb|sinistra|Tasti di un clavicembalo di Taskin (1787); Museum für Kunst und Gewerbe, Amburgo]]
 
Come molti altri cembalari prima di lui - fra cui anche i suoi predecessori Blanchet - Taskin intervenne su alcuni clavicembali costruiti dalla famiglia [[Ruckers]] di [[Anversa]]. Questo tipo di operazione era detto ''ravalement'' e prevedeva l'ampliamento della tastiera per adattarla al gusto e alle esigenze della musica dell'epoca. Nel caso del ''grand ravalement'' lo strumento subiva un importante rifacimento, con parziale riutilizzo della tavola armonica originale. Come anche alcuni dei suoi colleghi, Taskin ha inoltre prodotto interamente dei falsi Ruckers, come quello del 1787 conservato nel [[Museum für Kunst und Gewerbe]] di [[Amburgo]].<ref>Andreas Beurmann, ''Historische Tasteninstrumente – Die Sammlung Andreas und Heikedine Beurmann im Museum für Kunst und Gewerbe Hamburg'', Prestel, Monaco, 2000, pagg.&nbsp;115–116.</ref>