Orlando furioso: differenze tra le versioni
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== Caratteristiche dell'opera ==
{{citazione|Il ''Furioso'' è un libro unico nel suo genere e può essere letto senza fare riferimento a nessun altro libro precedente o seguente; è un universo a sé in cui si può viaggiare in un lungo e in largo, entrare, uscire, perdercisi.|[[Italo Calvino]], ''[[Orlando furioso di Ludovico Ariosto raccontato da Italo Calvino]]''}}
[[File:Ricci Medoro and Angelica.jpg|thumb|upright=1.2|[[Sebastiano Ricci]], ''
Il poema si presenta esplicitamente come una "gionta", ossia come una continuazione dell{{'}}''[[Orlando innamorato]]'' di [[Matteo Maria Boiardo]], da cui però si discosterà in maniera evidente già a partire dai presupposti ideologici, storici e culturali. L'atteggiamento del conte Boiardo e di Ariosto rispetto al mondo della cavalleria è profondamente divergente<ref>Per una riflessione generale sull'argomento si veda G. Sangirardi, ''Boiardismo ariostesco. Presenza e trattamento dell{{'}}'Orlando innamorato' nel «Furioso»'', Maria Pacini Fazzi, Lucca, 1993</ref>: l{{'}}''Innamorato'' era rappresentazione di un insieme di valori prettamente umanistici, di un'energica pulsione di un uomo che si era appena posto al centro dell'universo e che aveva quindi la possibilità di comandare tutte le forze del mondo. Il poema boiardesco non ha l'aspirazione alla completezza dell'Ariosto, il maturo riconoscimento del limite di una relatività; piuttosto una forte spinta propositiva sui nuovi valori umanistici della cortesia, inseriti nel mondo cavalleresco. Il duello di Orlando e Agramante tra il XVIII/XIX canto, per esempio, diventa il fulcro di una discussione sostanziale su un nuovo modello etico. All'attualizzazione, cioè all'inserimento del sistema etico umanistico all'interno del mondo cavalleresco, si sovrappone anche il rimpianto per i tempi andati: la brusca interruzione del poema, con l'invasione dei "barbari" francesi nel 1494, è in questo senso uno spartiacque deciso, un evento tragico la cui valenza simbolica non può non incidere sul destino dell'Italia, della sua letteratura e - in particolare - sullo svolgimento del poema interrotto.
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