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File:Palazzo Giustinian Loredan (Venice).jpg|Palazzo Giustinian Loredan a [[Campo San Stin|San Stin]]
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== Curiosità ==
 
* Il più antico documento conosciuto che menziona la famosa [[gondola]] veneziana è un privilegio ducale a favore dei Loredan datato 1094: ''"Gondulam vero nullam nobis nisi libera voluntate vestra factura estis"'' ("Ma non ci costruirete una gondola se non per vostra libera volontà").<ref>{{Cita libro|autore=Ros Belford|titolo=Italy|anno=2018|p=84|OCLC=1056628518|ISBN=9780241311820}}</ref>
* Nel 1316, Zanotto Loredan si ammalò gravemente, tanto che si pensò fosse morto, e fu portato nella [[Chiesa di San Maffio]] a [[Murano]] per la sepoltura. Dopo il rito funebre, mentre stavano per deporre il corpo nella tomba, qualcuno notò che il colore del suo viso era cambiato. Fu portato all’ospedale del convento, riscaldato e si riprese. In seguito, visse normalmente, si sposò ed ebbe figli.<ref>{{Cita libro|autore=Slaven Bertoša|titolo=Gli orizzonti mediterranei della famiglia veneziana Loredan|anno=2012|p=560}}</ref>
* Nel 1410, Andrea Loredan, che era conte di [[Drivasto]], saccheggiò la città di tutto il denaro e scomparve con esso. La [[Serenissima Signoria|Signoria]] lo condannò ''[[in absentia]]'' poco dopo.<ref>{{Cita libro|autore=Oliver Jens Schmitt|titolo=Venetian Albania|anno=2007|editore=K&B|città=Tirana|pp=176-177|ISBN=9789994303793}}</ref>
* Nella [[Guerra tra Repubblica di Venezia e Regno d'Ungheria|battaglia di Motta]] del 1412, [[Pietro Loredan (ammiraglio)|Pietro Loredan]] contribuì alla decisiva vittoria veneziana contro l'[[Regno d'Ungheria (1000-1538)|Ungheria]] bruciando astutamente i ponti intorno all’accampamento veneziano, impedendo così ai soldati in fuga di scappare durante un improvviso assalto ungherese.<ref>{{Cita libro|autore=Carl W. von Studenitz|titolo=Kriegsgeschichte|anno=1833|città=Berlin}}</ref> Questa decisione calcolata cambiò completamente le sorti dello scontro, riportando i veneziani in combattimento e garantendo loro la vittoria.<ref>{{Cita libro|autore=William Carew Hazlitt|titolo=History of the Venetian Republic|anno=1860|città=London|volume=3}}</ref> Dopo la battaglia, Pietro ordinò il bombardamento di [[Motta di Livenza|Motta]], costringendo gli Ungheresi alla resa della città.<ref>{{Cita libro|autore=Ludovico Antonio Muratori|titolo=Rerum Italicarum Scriptores|anno=1733|città=Milan}}</ref>
* Nella [[Battaglia di Gallipoli (1416)|battaglia di Gallipoli]] del 1416, [[Pietro Loredan (ammiraglio)|Pietro Loredan]] guidò la [[Marineria veneziana|flotta veneziana]] alla vittoria sugli [[Marina ottomana|Ottomani]], pur essendo stato ferito da una [[freccia]] sotto l’occhio e il naso, da un’altra che gli trafisse la mano sinistra e da diverse altre con minori conseguenze.<ref>{{Cita libro|autore=Marin Sanudo|titolo=Vite de' duchi di Venezia|anno=1733|città=Milan}}</ref> Dopo la battaglia, catturò 1.100 soldati ottomani, la maggior parte dei quali venne poi venduta come schiavi.<ref>{{Cita libro|autore=Camillo Manfroni|titolo=La battaglia di Gallipoli e la politica veneto-turca (1381-1420)|anno=1902|città=Venice|pp=129-169}}</ref>
* Nel 1423, quando [[Pietro Loredan (ammiraglio)|Pietro Loredan]] perse l’elezione a [[Doge della Repubblica di Venezia|doge]] contro il suo acerrimo rivale [[Francesco Foscari]], due delle sue figlie, Maria e Marina, furono deliberatamente date in sposa a [[Francesco Barbaro (politico)|Francesco Barbaro]] ed [[Ermolao Donà]], entrambi oppositori di Foscari. Inoltre, quando Foscari propose un matrimonio tra sua figlia e un figlio di Loredan, la proposta fu rifiutata.<ref>{{Cita libro|autore=Giuseppe Gullino|titolo=Dizionario Biografico degli Italiani|anno=2005|volume=65}}</ref>
* Nel 1500, il [[Consiglio dei Pregadi|Senato veneziano]] accusò Vincenzo Loredan e altri tre nobili di essere entrati ripetutamente di notte nel Monastero delle Vergine per dormire con alcune [[Monaca|monache]]. Questi incontri continuarono per anni senza essere scoperti o puniti.<ref>{{Cita web|lingua=en-GB|url=https://historywalksvenice.com/venetian-story/fornicators-of-nuns/|titolo=Fornicators of Nuns|sito=History Walks in Venice|data=2024-03-12|accesso=2025-03-27}}</ref>
* Il ''[[Ritratto del doge Leonardo Loredan]]'' di [[Giovanni Bellini]] (1501) è significativo perché fu il primo ritratto frontale di un sovrano italiano. In precedenza, i ritratti frontali erano riservati alle figure sacre, mentre i mortali venivano ritratti di profilo per indicare la loro incompletezza spirituale.<ref>{{Cita web|url=https://www.wga.hu/html_m/b/bellini/giovanni/1500-09/165portr.html|titolo=Portrait of Doge Leonardo Loredan by BELLINI, Giovanni|sito=www.wga.hu|accesso=2025-03-27}}</ref>
* Durante il dogado di Leonardo Loredan, nel 1507, si verificò l’episodio del Fornaretto di Venezia, la storia di un giovane panettiere ingiustamente condannato a morte per un omicidio mai commesso. Tuttavia, questa vicenda non è storica, ma frutto dell'immaginazione del drammaturgo Francesco Dall’Ongaro, che la scrisse nel 1846.
* Al culmine della guerra della Lega di Cambrai, con le risorse veneziane in declino, il doge Leonardo Loredan diede l’esempio inviando alla Zecca tutti i suoi piatti d’oro e d’argento, nonché i gioielli della sua defunta moglie, affinché venissero fusi per finanziare la difesa della Repubblica. Nel suo discorso al Maggior Consiglio, descritto come un modello di patriottismo ed eloquenza e accolto con entusiasmo, invitò anche gli altri nobili a contribuire quanto più possibile alle spese di guerra.
* Nell’iscrizione latina sulla tomba del doge Leonardo Loredan, l’anno della sua morte è erroneamente scritto come MDXIX (1519) invece di MDXXI (1521).
* Alla morte del doge Pietro Loredan nel 1570, il popolo veneziano cantava: ''"Gioite, gioite! È morto il Doge che ci ha dato il miglio nel pane!"'' e ''"Viva i nostri santi e signori di nobile schiatta, morto è il Doge che ci portò la disfatta!"'', riferendosi ai suoi tentativi di affrontare la carestia del 1569-1570 introducendo il pane di miglio, misura per cui fu ritenuto personalmente responsabile della fame.
* Un'altra teoria sulla morte di Pietro Loredan sostiene che, anziché essere colpito da una malattia, morì pacificamente nella sua villa nell’Italia orientale. Mentre veniva nutrito con uva dai suoi servitori, la sua amante gli rivolse la parola, facendogli soffocare un acino d'uva. I tentativi di rimuoverlo dalla gola furono vani.
* Nel 1598 avvenne un episodio che diede origine alla leggenda del ''Fantasma di Fosco Loredan''. Per un impeto di gelosia nei confronti della moglie Elena, che attirava molti corteggiatori, Fosco Loredan la decapitò al Campiello del Remèr. Il doge Marino Grimani, suo zio, lo condannò a camminare fino a Roma portando sulle spalle il corpo mutilato per chiedere perdono al Papa, l’unico che poteva assolvere un nobile del suo rango. Dopo aver ascoltato la storia, Papa Clemente VIII si rifiutò di riceverlo. Fosco, disperato, tornò a Venezia e si annegò nel Canal Grande. Si dice che, nell'anniversario dell'uccisione della moglie, il suo fantasma vaghi per le strade di Venezia in cerca di pace.
* La dogaressa Paolina Loredan decise di non apparire mai nelle cerimonie pubbliche per paura di essere derisa dal popolo a causa della sua corporatura imponente e del suo aspetto poco avvenente.
* Nel 1675, vicino a Palazzo Contarini-Sceriman, Leonardo Loredan fu trovato morto in una barca. La sua morte inspiegabile diede origine a molte voci, tra cui ipotesi di morte accidentale, omicidio da parte di parenti o degli Inquisitori di Stato.
* Nel 1752, nonostante l’enorme quantità di denaro spesa da Francesco Loredan per le celebrazioni della sua elezione a doge, un sonetto composto per l’occasione lamentava risultati insufficienti, deridendo la musica e affermando che la “macchina” dei fuochi d'artificio aveva riferimenti funebri.
* I Loredan furono una delle rare famiglie in cui la proprietà feudale poteva essere ereditata da una donna. Il loro feudo istriano di Barban e Rakalj era l’unico in Istria a consentire la trasmissione ereditaria femminile, permettendo alla famiglia di mantenerne la proprietà fino al 1869, un secolo dopo l’estinzione della linea maschile del ramo di Santo Stefano.
 
* La nave MV Loredan, costruita nel 1936 e intitolata in onore dei numerosi ammiragli Loredan nella storia, fu silurata dal sottomarino britannico HMS Safari il 10 aprile 1943, a 10 miglia dalla costa della Sardegna, mentre trasportava merci da Cagliari all'arcipelago de La Maddalena, servendo come parte della Marina Militare Italiana durante la Seconda Guerra Mondiale. La nave affondò immediatamente con quasi tutto il suo equipaggio. Il relitto della Loredan giace sul lato sinistro, con la poppa gravemente danneggiata, a una profondità compresa tra 52 e 67 metri, sul fondale del Golfo di Cagliari, alle coordinate 39°08' N e 9°23' E. Oggi è una meta frequente per le immersioni subacquee.
* Francesco Loredan è stato interpretato dall'attore Tim McInnerny nel film romantico del 2005 ''Casanova'', liberamente ispirato alla vita del famoso avventuriero e scrittore Giacomo Casanova.
* Leonardo Loredan appare come uno dei personaggi nel videogioco d'azione e avventura del 2009 ''Assassin’s Creed II'', insieme ad altre figure storiche del Rinascimento, tra cui Leonardo da Vinci, Niccolò Machiavelli, Caterina Sforza, Bartolomeo d'Alviano, la famiglia Medici, la famiglia Pazzi, la famiglia Barbarigo e Papa Alessandro VI.
* Il nome femminile Loredana, diffuso in Italia e Romania, deriva dal nome della famiglia Loredan. Tra le persone celebri con questo nome figura anche la botanica e dogaressa di Venezia Loredana Marcello (1533-1572).
 
== Note ==