Loredan: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
mNessun oggetto della modifica
mNessun oggetto della modifica
Riga 93:
== Curiosità ==
 
* [[File:Vittore carpaccio, Martyrdom of the Pilgrims and the Funeral of St Ursula 02.jpg|miniatura|265x265px|''[[Martirio dei pellegrini e funerali di sant'Orsola]]'', di [[Vittore Carpaccio]], 1497, [[Gallerie dell'Accademia]], Venezia. La figura inginocchiata è Madonna Maria Eugenia Caotorta Loredan, morta nel 1493.<ref>{{Cita libro|autore=Edgcumbe Staley|titolo=The Dogaressas of Venice: The Wives of the Doges|anno=1910|p=240}}</ref> La firma dell'artista e la data si trovano su un [[cartiglio]] alla base della colonna che porta lo stemma Loredan incrociato con un altro, forse dei [[Caotorta]].]]Il più antico documento conosciuto che menziona la famosa [[gondola]] veneziana è un privilegio ducale a favore dei Loredan datato 1094: ''"Gondulam vero nullam nobis nisi libera voluntate vestra factura estis"'' ("Ma non ci costruirete una gondola se non per vostra libera volontà").<ref>{{Cita libro|autore=Ros Belford|titolo=Italy|anno=2018|p=84|OCLC=1056628518|ISBN=9780241311820}}</ref>
* Nel 1316, Zanotto Loredan si ammalò gravemente, tanto che si pensò fosse morto, e fu portato nella [[Chiesa di San Maffio]] a [[Murano]] per la sepoltura. Dopo il rito funebre, mentre stavano per deporre il corpo nella tomba, qualcuno notò che il colore del suo viso era cambiato. Fu portato all’ospedale del convento, riscaldato e si riprese. In seguito, visse normalmente, si sposò ed ebbe figli.<ref name=":0">{{Cita libro|autore=Slaven Bertoša|titolo=Gli orizzonti mediterranei della famiglia veneziana Loredan|anno=2012|pp=537-569}}</ref>
* Nel 1410, Andrea Loredan, che era conte di [[Drivasto]], saccheggiò la città di tutto il denaro e scomparve con esso. La [[Serenissima Signoria|Signoria]] lo condannò ''[[in absentia]]'' poco dopo.<ref>{{Cita libro|autore=Oliver Jens Schmitt|titolo=Venetian Albania|anno=2007|editore=K&B|città=Tirana|pp=176-177|ISBN=9789994303793}}</ref>
Riga 103:
* Durante il dogado di [[Leonardo Loredan]], nel 1507, si verificò l’episodio del [[Il fornaretto di Venezia (leggenda veneziana)|Fornaretto di Venezia]], la storia di un giovane panettiere ingiustamente condannato a morte per un omicidio mai commesso.<ref>{{Cita libro|autore=Giuseppe Tassini|titolo=Alcune delle più clamorose condanne capitali eseguite in Venezia sotto la repubblica: Memorie patrie|anno=1867|editore=Tipografie di Gio. Cecchini}}</ref> Il racconto popolare trovò ampia diffusione anche fuori Venezia dopo la pubblicazione nel [[1846]] del [[dramma]] storico in 5 atti di [[Francesco Dall'Ongaro]], che ne riprende le vicende.
* Al culmine della [[guerra della Lega di Cambrai]], con le risorse veneziane in declino, il doge [[Leonardo Loredan]] diede l’esempio inviando alla [[Zecca di Venezia|Zecca]] tutti i suoi piatti d’oro e d’argento, nonché i gioielli della sua defunta moglie, affinché venissero fusi per finanziare la difesa della Repubblica.<ref>{{Cita libro|autore=Edgcumbe Staley|titolo=The Dogaressas of Venice: The Wives of the Doges|anno=1910|p=237}}</ref> Nel suo discorso al [[Maggior Consiglio]], descritto come un modello di patriottismo ed eloquenza e accolto con entusiasmo, invitò anche gli altri nobili a contribuire quanto più possibile alle spese di guerra.<ref>{{Cita libro|autore=John Julius Norwich|titolo=A History of Venice|anno=2003|p=419}}</ref>
* [[File:DogeLeonardoLoredan-BMA.jpg|miniatura|Busto del doge [[Leonardo Loredan]], di [[Danese Cattaneo]], XVI secolo, Birmingham Museum of Art, [[Birmingham (Alabama)|Birmingham]]]]Nell’iscrizione latina sulla tomba del doge Leonardo Loredan, l’anno della sua morte è erroneamente scritto come MDXIX (1519) invece di MDXXI (1521).
* Alla morte del doge [[Pietro Loredan]] nel 1570, il popolo veneziano cantava: ''"Gioite, gioite! È morto il Doge che ci ha dato il miglio nel pane!"'' e ''"Viva i nostri santi e signori di nobile schiatta, morto è il Doge che ci portò la disfatta!"''<ref>{{Cita libro|curatore=Renaissance Society of America|titolo=Venice: A Documentary History, 1450-1630|anno=2001|editore=University of Toronto Press|p=112|ISBN=9780802084248}}</ref>, riferendosi ai suoi tentativi di affrontare la carestia del 1569-1570 introducendo il pane di miglio, misura per cui fu ritenuto personalmente responsabile della fame.<ref>{{Cita libro|autore=Maartje van Gelder|titolo=Trading Places: The Netherlandish Merchants in Early Modern Venice|anno=2009|editore=BRILL|p=49|ISBN=9789004175433}}</ref>
* Un'altra teoria sulla morte di [[Pietro Loredan]] sostiene che, anziché essere colpito da una malattia, morì pacificamente nella sua villa nell’Italia orientale. Mentre veniva nutrito con [[uva]] dai suoi servitori, la sua amante gli rivolse la parola, facendogli soffocare un acino d'uva. I tentativi di rimuoverlo dalla gola furono vani.