Controne: differenze tra le versioni

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Il re [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando IV]] avvertiva tra il popolo questa voglia di innovazione; per questo motivo, cercò in tutti i modi di ostacolarne le idee e respingere eventuali attacchi da parte dell’esercito francese.
 
Testimone ne è un dispaccio del 24 maggio 1796 in cui il Sovrano invita la popolazione della Regia Terra di Controne ''ad essere pronti a correre contri li nemici per la difesa della religione, del Trono e delle proprie vite e sostanze.'' L’Università risponde al Dispaccio reale l’8 luglio 1796 con questa dichiarazione: ''essendosi convocato pubblico parlamento precedenti i debiti banni per i luoghi soliti e consueti, propriamente nella pubblica piazza [...] alla presenza del Regio Governatore, il Clero, Galantuomini e tutti i fedeli sudditi […] incoraggiati a prender l’armi, o arruolarsi volontariamente per la difesa della religione, Trono e Patria non vi è stata persona alcuna disposta a tale sevizioservizio.''<ref>Archivio comunale Controne: Testo Unico; p. 38</ref>
 
Controne, con cautela e forse ancora in modo celato, accoglieva un sogno di libertà, si dimostrava ricettivo al cambiamento, desideroso di un'innovazione non ben delineata, ma sicuramente pronto a ricevere qualcosa di nuovo e di diverso.