Fasci italiani di combattimento: differenze tra le versioni
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=== La fondazione ===
{{vedi anche|Fondazione dei Fasci italiani di combattimento}}[[File:Fasci di combattimento.jpg|miniatura|sinistra|''[[Manifesto dei Fasci italiani di combattimento]]'' pubblicato su ''[[Il Popolo d'Italia]]'']]Il 23 marzo 1919 nella sala riunioni del [[Circolo dell'alleanza industriale]], in [[piazza San Sepolcro]] a [[Milano]], furono ufficialmente fondati i Fasci italiani di combattimento.
Tra i fondatori<ref>Elencati da Mimmo Franzinelli in ''Fascismo Anno Zero. 1919: La Nascita Dei Fasci Italiani Di Combattimento''</ref> troviamo persone di diversa estrazione sociale ed orientamento politico, a riflesso di un certo eclettismo ideologico di questa fase originaria; tra i primi aderenti ci furono anche cinque ebrei.<ref>Tagliacozzo, 2010, p. 58</ref><ref>Gutman, 1995, p. 1027</ref>
[[Benito Mussolini]] prevedeva l'attuazione di uno specifico [[programma di San Sepolcro]] (dal nome della piazza in cui fu proclamato). I primi appartenenti ai Fasci si chiamarono appunto sansepolcristi, fregiati di una fascia giallorossa (i colori di [[Roma]]). Gli squadristi semplici invece erano riconoscibili da una striscia rossa al polso della camicia nera.▼
▲[[Benito Mussolini]] prevedeva l'attuazione di uno specifico [[programma di San Sepolcro]] (dal nome della piazza in cui fu proclamato). I primi appartenenti ai Fasci si chiamarono appunto [[sansepolcristi]], fregiati di una fascia giallorossa (i [[Bandiera della Città di Roma|colori di
I locali della prima sede a [[Milano]] furono affittati dall'Associazione lombarda degli industriali presieduta da [[Cesare Goldmann]], un industriale e [[Massoneria|massone]] di [[Ebraismo|origine ebraica]]<ref>Mola, 2016, p. 159</ref> a cui venne pagato regolare affitto. La sede era caratterizzata da simboli degli [[Arditi]] che sarebbero divenuti comuni nell'iconografia fascista, quali il pugnale, il gagliardetto degli arditi e il teschio. Il simbolo dell'organizzazione era il [[fascio littorio]], che si rifaceva alla storia romana, così come molti altri simboli del futuro regime. A tale riguardo [[Gino Coletti]], segretario e promotore della Associazione Nazionale Arditi d'Italia (ANAI), su “Pensieri e ricordi” suoi appunti del 1952 scrive: “…Fu con la garanzia di sicurezza degli arditi che il 23 marzo del 1919 Mussolini poté promuovere l’adunata di P.za San Sepolcro nella quale vennero fondati i Fasci di Combattimento”
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